Al momento di esprimere un parere sulla proposta presentata in Consiglio Comunale in merito al “Regolamento per la sosta delle popolazioni nomadi nel territorio di Roma” è mancato il numero legale. E così il Consiglio del Municipio XV odierno è stato interrotto e riconvocato per giovedì 14 marzo, alle 14.30, con la formula della seconda convocazione quando, come da regolamento, è sufficiente la presenza di almeno un terzo dei consiglieri, fissando dunque il numero legale a nove membri.
A margine della seduta, così dichiara in una nota il consigliere FDI Giorgio Mori, responsabile romano immigrazione-integrazione di FDI-Roma.
«Nella giornata di oggi, in XV Municipio, si è svolto il Consiglio Municipale che doveva esprimere il parere alla proposta di delibera comunale dei Fratelli d’Italia relativa alla chiusura dei campi rom, tramite realizzazione di aree temporanee di sosta, vale a dire le piazzole in cui i nomadi, con i propri caravan, avrebbero potuto transitare in linea con la propria condizione transeunte. Ricordiamo tutti il “se son nomadi debbono nomadare” di Giorgia Meloni.
Prevedibilmente invece le due sinistre, quella populista dei Cinquestelle e quella conservatrice del Partito Democratico, hanno fatto “gruppo comune”, smascherandosi, vale a dire mostrando a tutti la propria comune matrice, nonostante qualche rimpallo di responsabilità (“voi state peggiorando la situazione” – “voi invece l’avete prodotta“). Nella realtà, come già denunciato dal gruppo comunale non esiste alcun piano di superamento e chiusura dei campi, se non una cospicua attribuzione di case popolari a famiglie nomadi che, fatto mai accaduto prima d’ora, possono beneficiare di punteggi di favore per aver dimorato nel campo rom, intesa come struttura comunale (+ 16 punti) e in aree rese (da loro stessi) insalubri (+8 punti) per scalare le graduatorie ATER e ottenere le case a danno di chi (italiani e stranieri regolari) aspetta da anni. Poi scopriamo che molte famiglie sono già entrate nelle case, ma si sono tenuti i container, mai smaltiti, per poi subaffittarli. Davvero una beffa.
Anche stavolta il centrosinistra del PD aveva mantenuto il numero legale per favorire le scelte del Movimento Cinque Stelle, ma l’opposizione di Centrodestra ha smascherato la debolezza di questo accordo ideologico vanificandolo e facendo cadere il numero legale.
Il tempo è scaduto per la maggioranza pentastellata e nemmeno il supporto del PD è sufficiente a tenere in piedi il numero legale ad una maggioranza sgangherata che cambia assessori a livello comunale e municipale, un giorno sì e l’atro pure, con consiglieri che latitano da mesi e non vengono mai sostituti.”
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Vergogna