“Circa 170 cantieri di manutenzione sulla grande viabilità di Roma, per la prima volta visibili e accessibili online: è l’ultima novità dell’operazione #StradeNuove. Che va avanti e si arricchisce di uno strumento grazie al quale i cittadini potranno verificarne l’attuazione. E’ disponibile, a questo link, la mappa dei cantieri con la geolocalizzazione degli interventi e l’indicazione della documentazione relativa ai cantieri: costi, imprese esecutrici, atti di aggiudicazione dei bandi, foto delle strade prima e dopo i lavori.”
Così lo scorso 21 dicembre annunciavano il sindaco di Roma, Virginia Raggi, e l’assessore ai Lavori pubblici Margherita Gatta, spiegando che la nuova sezione del sito web capitolino in quel momento conteneva “169 cantieri di manutenzione (di cui 122 già portati a termine) per la prima volta visibili e accessibili” e che si trattava di “una piccola rivoluzione in tema di trasparenza” che avrebbe consentito ai cittadini “di controllare con precisione tutti gli atti che riguardano le gare sulla manutenzione ordinaria e straordinaria sulle strade“.
169 i cantieri presenti il 21 dicembre. E dopo più di un mese? Oggi, 31 gennaio, sono 175. Pochi, troppo pochi per un città che conta oltre 8mila chilometri di strade. Non si lavora più, non si aprono più cantieri nonostante gli annunci quotidiani?
La verità è un’altra e a spiegarla è la stessa pagina web del sito del Comune nella quale si apprende che “La mappa riporta attualmente la geolocalizzazione dei lavori direttamente gestiti dal dipartimento Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana (Simu) del Campidoglio, la cui competenza riguarda solo la manutenzione ordinaria e straordinaria di circa 800 km di strade di grande viabilità individuate in un apposito elenco.”
E poi, nel classico gioco delle competenze, si aggiunge che “La manutenzione di altri 4.700 km di viabilità è di responsabilità dei singoli Municipi, per i quali si prevede di riportare successivamente nella mappa la visualizzazione degli interventi di pertinenza. I chilometri restanti sono infine di competenza di altri gestori“.
Tradotto in soldoni, il dipartimento Simu lavora per sé mostrando i suoi 175 cantieri su 800 km di strade – pari al 10% dell’intero reticolo stradale romano – ma ai romani si dice che ora possono controllare con precisione tutti gli atti che riguardano le gare sulla manutenzione ordinaria e straordinaria sulle strade.
L’onere di dare completa concretezza a questa affermazione ricade però tutto sugli “altri gestori” e soprattutto sui Municipi che, notoriamente in crisi cronica di risorse, si dovranno sobbarcare il compito di aggiornare il sito con migliaia di dati afferenti i cantieri di loro competenza. Chissà come e chissà quando.
E ai romani, quelli che vorrebbero saperne di più non solo sui cantieri della Colombo o della Prenestina ma su quelli sotto casa loro nei singoli quartieri, in attesa che il sito venga faticosamente incrementato chissà quando dai tecnici dei 15 municipi, non resta che assistere a Waiting for Godot senza nemmeno aver bisogno di andare a teatro. Basta rimirare uno dei 175 cantieri immaginando tutti gli altri. Uno vale uno, o no?
Claudio Cafasso
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ma questo gioco tragicomico delle competenze chi lo ha creato ? la nuova amministrazione ?