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L’Università Agraria di Cesano: storia di una comunità contadina

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Galvanica Bruni

Forse in pochi lo sanno, ma all’interno del Comune di Roma sono sopravvissute due Università Agrarie, quella di Cesano e quella di Isola Farnese, ambedue nel Municipio XV. Si tratta di due territori contigui, che si trovano lungo il tracciato della vecchia via Cassia nella zona a Nord di Roma lungo la riva destra del Fiume Cremera. 

Come nascono le Università agrarie

Cosa si intende per “Università agraria”? Per capirlo è utile fare un passo indietro e raccontare come sono nate. Per secoli la campagna romana e i territori limitrofi sono stati feudi delle grandi famiglie romane. Al tempo dell’unificazione italiana dette terre erano molto mal coltivate e con un regime idrico che contribuiva a rendere malsana l’aria della stessa città di Roma.

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Ma a differenza di altre fasi storiche la politica agraria posta in essere dal governo del Regno d’Italia fu abbastanza equilibrata. In particolare, sui vecchi feudi gravavano da tempo immemorabile antichi diritti delle popolazioni locali, inquadrabili negli usi civici e  la necessità di scioglimento di una situazione di coesistenza di possesso del feudatario con diritti reali minori della popolazione portò ad attribuire ai feudatari stessi un diritto di riscatto della loro proprietà privata, prima pensato in capo ai comuni, considerati come entità amministrativa, e poi attribuito a nuovi soggetti, per i quali era stato riesumato l’antichissimo termine di “Università Agraria”.

La proprietà feudale veniva così liberata dal feudatario dal peso e onere dell’esercizio degli usi civici da parte della popolazione sui terreni. Normalmente l’affrancazione della proprietà feudale da detti gravami era realizzata mediante scorporo di una parte del territorio del feudo, che diveniva di proprietà collettiva della popolazione residente. La parte riscattata rimaneva in piena proprietà privata all’ex-feudatario.

Anche la successiva legge del 1927 sulla liquidazione degli usi civici sostanzialmente vide mantenute queste forme di proprietà collettive. La legge permise di quotizzare i terreni convenientemente utilizzabili per l’agricoltura, che rimangono però di proprietà collettiva della popolazione interessata fino al procedimento amministrativo di legittimazione/affrancazione, preceduto dalla propedeutica verifica delle migliorie agrarie sostanziali e permanenti apportate sul terreno.

Cambiati i tempi, le vecchie funzioni sociali di assicurare alle popolazioni umili un bisogno primario interessa oggi piccoli paesi e un numero esiguo di persone che vi dimorano, mentre le proprietà collettive dei boschi e di altri terreni continuano a svolgere un ruolo fondamentale per la conservazione del territorio.

I boschi e i pascoli, perciò, continuano a rimanere in gestione delle Università Agrarie, non essendone autorizzata in alcun modo la perdita della proprietà collettiva da parte della popolazione proprietaria.

Su tali boschi e pascoli, nonché sui terreni agricoli quotizzati ma non ancora legittimati/affrancati, permane il diritto di uso civico di pascolo e di legnatico, in forma strettamente regolamentata dalle vigenti leggi forestali e dal codice civile.

L’Università Agraria di Cesano

L’Ateneo di Cesano è sicuramente l’espressione della storia della comunità di Cesano e in particolare della storia agricola del territorio e della sua civiltà contadina.

Fondata nel 1904 con l’acquisto di gran parte dei fondi che furono della famiglia Chigi, l’Agraria di Cesano gestisce oggi 70 ettari di terreno a ridosso del centro storico, assieme a un frantoio oleario, una palazzina al borgo sede dell’Ente, un locale denominato “il Granaio”, l’impianto sportivo di calcio in via della Stazione di Cesano e il grande Casale di via della Fontana Secca.

L’università è oggi un ente autonomo pubblico non economico che persegue le finalità di assicurare ai suoi utenti residenti nella frazione di Cesano di Roma l’esercizio dei diritti loro spettanti sui terreni di uso civico e di promuovere lo sviluppo della coltura agraria nei suoi terreni.

Originariamente avevano diritto a esserne utenti i capifamiglia o i coltivatori diretti. Nel 2014 una modifica del regolamento ha esteso il diritto a entrambi i sessi con il requisito di residenza da 25 anni a Cesano (XV municipio del Comune di Roma).

Le iscrizioni avvengono su domanda degli interessati da far pervenire entro il 31 agosto di ogni anno e non oltre il 30 settembre dello stesso anno gli organi amministrativi dell’Ateneo provvedono alla revisione della lista degli utenti comunicandogli l’avvenuta iscrizione.

L’offerta formativa del 2018 ha visto in calendario l’attivazione, oltre che di corsi di informatica, di lezioni relative alla coltivazione dell’olivo (10 ore in aula – 5 lezioni), alla potatura degli olivi (8 ore in aula – 4 lezioni; 4 ore in campo – 1 lezione), alla riproduzione e propagazione delle piante e alla potatura degli alberi da frutto.

Chiara Meoli

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