
Lo scorso 23 maggio, suscitando sconcerto fra i 350 iscritti, il Centro Anziani Tomba di Nerone, in via Cassia 726, per disposizione del Municipio XV veniva improvvisamente sbarrato con catena e lucchetto. La motivazione sarebbe da cercare nell’inidoneità della tensostruttura, perchè di questo si tratta, ad ospitare persone dal punto di vista igienico-sanitario e di sicurezza nonostante alcuni lavori effettuati dagli iscritti a proprie spese.
Lavori che, realizzati per rendere la struttura più vivibile, sono stati considerati non regolari. Ma prima dell’apposizione di catena e lucchetto, avvenuta fra le 13 e le 15 in assenza degli iscritti, nessuna formale diffida era stata loro mai notificata. Nel frattempo, per garantire la continuità dei servizi, gli iscritti al Centro Anziani Tomba di Nerone sono stati invitati ad avvalersi di quello a La Storta, a 9,5 km di distanza dal loro abituale luogo di ritrovo.
Sul tema, nel pomeriggio di mercoledì 13 giugno ed alla presenza di circa cinquanta anziani, in XV Municipio si è tenuto un Consiglio straordinario il cui ordine del giorno recitava: “Interventi urgenti Centro Anziani S.Felice Circeo e Tensostruttura Via Cassia 726“. Occorre infatti ricordare che l’attuale centro è all’interno di una tensostruttura provvisoria in attesa che si concludano i lunghi lavori che dovrebbero consentire l’apertura del nuovo centro anziani di via S.Felice Circeo.
Sono la storia del territorio
“Noi anziani siamo la memoria storia del territorio, siamo la colonna portante delle famiglie, ma abbiamo bisogno della reciproca compagnia di ognuno di noi, di incontrarci, di vivere insieme le nostre giornate“. Inizia così l’accorato appello di Giuseppe Betullia, presidente del Centro Anziani Tomba di Nerone, perorando “senza voler far polemiche” l’immediata riapertura della struttura ma chiedendo “fatti concreti” nelle more del completamento dei lavori del nuovo centro.
Lavori che poi, come si apprenderà più tardi, al meglio di tutte le previsioni si concluderanno non prima di un anno. Ed è per questo che Ivana Perina, esponente di Casapound Roma Nord, dichiara pubblicamente: ” siamo pronti ad aprire la nostra sede di via Due Ponti agli anziani del centro per offrire loro un ritrovo temporaneo“.
Le fa eco Enrico Ingami, residente non troppo anziano ma comunque iscritto al centro, “oggi siamo tutti qui per difendere un valore del nostro territorio, i nostri nonni: restituiamogli subito l’unico spazio di aggregazione che hanno!“
Il dibattito
All’ordine del giorno due documenti: uno a firma PD e l’altro a firma di tutti i gruppi del centro-destra. Prende la parola Daniele Torquati, capogruppo PD, che dopo aver ripercorso la storia del Centro Anziani Tomba di Nerone, esorta il presidente del XV, Stefano Simonelli, a riaprire il centro invitando tutto il Consiglio a supportarlo in tale decisione “votando un atto unico e condiviso” e, a tal fine, si dichiara “pronto ad emendare il proprio“.
Giorgio Mori, FDI, nell’elogiare gli anziani che dopo la chiusura del centro si sono astenuti da manifestazioni plateali o ventilate occupazioni dello stesso, è stato pronto ad accettare a nome del centrodestra l’offerta di redigere un documento unico: “vogliamo andare oltre le consuete divisioni per il bene degli anziani“.
A raffreddare gli entusiasmi sono però le parole dell’assessore ai Lavori Pubblici Paola Loglisci, ricordando che i lavori in una struttura pubblica possono essere effettuati solo dalla pubblica amministrazione (il riferimento alle modifiche apportate autonomamente dagli anziani era esplicito). Ma la doccia fredda arriva con una seconda relazione effettuata dall’Ufficio Tecnico Municipale e depositata 24 ore prima della seduta, nella quale si conferma nuovamente che “stante le attuali condizioni igienico-sanitarie, dell’impianto elettrico e di quelle anti-incendio la struttura non è idonea“.
Ergo, in presenza di tanta perentorietà,a che può valere un atto del consiglio quand’anche votato all’unanimità? E’ quello che pare dire fra le righe Stefano Simonelli sostenendo che “il nuovo centro verrà aperto entro un anno, quindi, in presenza di un verbale così puntuale e tenuto conto che le attività degli anziani possono proseguire nel CSA a La Storta, non ritengo che ci siano i presupposti per la riapertura temporanea di quello di Tomba di Nerone” ricordando infine che “la responsabilità di farlo andrebbe presa in due“: da lui e dal direttore del Municipio.
Nonostante ciò, maggioranza ed opposizione vogliono comunque giungere ad un documento univoco e ad un voto unanime e il consiglio viene sospeso ad hoc.
Al voto
Occorrono due sospensioni e una quarantina di minuti per trovare un accordo che coniughi le esigenze politiche dei singoli gruppi ma che nella sostanza li soddisfi tutti. Si va al voto che risulta unanime.
In sintesi, il documento approvato chiede al Presidente del Municipio e ai suoi assessori competenti di “adottare tutte le procedure necessarie, qualora vi fossero le condizioni, per riaprire il Centro Anziani Tomba di Nerone in attesa dell’apertura della nuova struttura in via S.Felice Circeo” e nel frattempo “garantire tutte le attività municipali rivolte agli anziani, come sta accadendo in questo periodo“.
Volere è potere
Volere è potere, un libro scritto nel 1869 da Michele Lessona il cui titolo è rimasto nel parlar comune per intendere che la forza di volontà può far superare ogni ostacolo.
E’ questo che pare dire Giorgio Mori, a conclusione della seduta, ricordando che “oltre alle parole scritte sul documento, occorre ora una ferrea volontà politica per tradurle in fatti concreti“. E senza volontà, scripta manent scripta e basta.
Claudio Cafasso
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