Home AMBIENTE Greenpeace vs Campidoglio: l’aria di Roma è buona o no?

Greenpeace vs Campidoglio: l’aria di Roma è buona o no?

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Duca Gioielli

Roma è tra le migliori grandi città italiane per qualità dell’aria. Nel 2017 sono stati certificati dalle stazioni di monitoraggio 26 sforamenti dei limiti imposti dalla legge alle polveri sottili, ben al di sotto dei 35 permessi dalla normativa”.

E’ quanto rende noto il Campidoglio sul sito web istituzionale sottolineando che nell’elenco delle 39 peggiori città italiane per aria inquinata elaborato da Legambiente per lo scorso anno non c’è Roma.

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E anche nella classifica diramata da Greenpeace – aggiunge la nota – Roma presenta i dati migliori rispetto alle altre grandi città italiane per l’inquinamento da biossido di azoto (NO2) prodotto principalmente dai veicoli diesel.

In particolare – si sottolinea sul sito – per quanto riguarda l’inquinamento da biossido di azoto, Roma ha individuato l’area più vasta d’Italia, pari a circa 150 km quadrati (la cosiddetta Fascia Verde), in cui la circolazione dei diesel fino a euro 2 è vietata in modo permanente dal lunedì al venerdì, insieme ai veicoli a benzina fino a euro 1. Inoltre, in presenza di periodi di criticità in cui si verificano superamenti dei valori limite per più giorni consecutivi, si arriva alla interdizione progressiva dei diesel fino all’euro 6.

“Se nell’immediato i risultati sono migliori della media italiana, per il futuro della città si prevede una drastica riduzione di emissioni dannose sia per la salute umana che per il clima”.
Così ha commentato l’assessora capitolina all’Ambiente Pinuccia Montanari secondo cui “i dati di Greenpeace sull’inquinamento dell’aria in città arrivano proprio nel giorno in cui sono a Parigi ad illustrare i piani dell’Amministrazione capitolina per fare di Roma una città sostenibile, inclusiva e resiliente. Si tratta di obiettivi sfidanti che sono tra le priorità e per i quali sono stati attivati tutti gli strumenti possibili di partecipazione e condivisione”.

Ma Greenpeace smentisce

A stretto giro di post arriva però la smentita di Greenpeace che senza mettere in discussione l’indagine di Legambiente contesta l’interpretazione data alle parole e ai numeri del proprio comunicato.

Rispondendo infatti ad un post pubblicato sulla pagina facebook di Roma Capitale dagli amministratori della stessa, Greenpeace dichiara: “Smentiamo la lettura dei dati della nostra campagna di monitoraggio fornita dal Comune di Roma. Non abbiamo realizzato alcuna “classifica”: abbiamo monitorato il biossido di azoto (NO2), tipico delle emissioni dei diesel, nei pressi di 40 scuole primarie e dell’infanzia nelle quattro città maggiormente colpite dall’inquinamento di questo gas. La scelta dei punti di monitoraggio è dettata dalla letteratura scientifica, che individua nell’infanzia la fascia della popolazione più vulnerabile agli effetti del NO2″.

Nei 10 monitoraggi effettuati da noi a Roma i valori riscontrati sono sempre al di sopra della soglia indicata dall’OMS per la protezione della salute umana (40 µg/m3), con picchi di concentrazioni oltre i 100 µg/m3. Roma, secondo i dati di rilevamento della rete ufficiale ARPA, mostra costantemente – negli anni – livelli di inquinamento da NO2 superiori (in termini di media annua) ai limiti previsti dalla legge”.

“Tra le 10 città italiane più popolose – incalza l’associazione ambientalista – i livelli di inquinamento da NO2 di Roma sono secondi (di poco) solo a quelli di Torino. Con la differenza che nella capitale risiede una popolazione tripla rispetto al capoluogo piemontese; e dunque è tripla la popolazione esposta agli effetti di questo gas classificato come cancerogeno certo.
Non comprendiamo come da tutto ciò – conclude – si possano pubblicare notizie confortanti sulla qualità dell’aria respirata dai romani”.

Gaia Azzali

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1 commento

  1. dichiarazione di oggi di Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio.
    “A Roma, nel 2017, non sono stati superati i 35 giorni di smog oltre i limiti in virtù di un autunno particolarmente piovoso e ventoso e non certo per politiche di abbattimento delle emissioni che non abbiamo visto. Il blocco dei diesel euro 2 del Comune è ridicolo visto che ferma autovetture di 20 anni e non c’è alcun provvedimento amministrativo concreto a freno dello smog, non si stanno ampliando le ZTL e il rilancio di trasporto pubblico e ciclabilità sono evidentemente fermi al palo”.

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