Ha telefonato al 112 richiedendo l’intervento della Polizia perché vittima di sequestro di persona e rapina. Appena giunti sul posto, ai poliziotti del commissariato Flaminio Nuovo di piazza Azzarita, sulla Cassia, diretto da Massimo Fiore, la presunta vittima, M.R., romano di 28 anni, ha raccontato che intorno alle 23 della sera precedente, mentre faceva rientro a casa, veniva colpito improvvisamente alla testa con un oggetto contundente e cadeva a terra tramortito.
Quando ha ripreso i sensi, verso le 5 del mattino, si è ritrovato sul suo letto con mani e piedi legati. A quel punto ha cominciato a gridare e a chiedere aiuto riuscendo ad attirare l’attenzione della zia che, abitando sopra di lui, è scesa nell’appartamento e lo ha liberato.
Subito dopo si è reso conto che i malviventi avevano aperto la cassaforte di casa impossessandosi del contenuto.
Agli investigatori questa ricostruzione è apparsa però lacunosa e piena di contraddizioni tanto che, incalzato dalle loro domande, il ventottenne in poco tempo ha ammesso di aver simulato la rapina al solo scopo di giustificare il furto di pochi giorni prima dei 2400 euro che erano in cassaforte, frutto dei risparmi del padre.
Denaro che il ragazzo ha confessato di aver anche già speso, in parte per ottenere prestazioni sessuali da prostitute e in parte per l’acquisto di stupefacenti.
E infatti, al termine della perquisizione domiciliare, i poliziotti hanno trovato un piccolo involucro contenente cocaina e marijuana. Sequestrato anche un coltello a scatto e il cavo elettrico con cui il ragazzo si era legato i piedi e le mani per simulare la rapina.
Al termine degli accertamenti M.R. è stato denunciato per simulazione di reato, procurato allarme e detenzione abusiva di arma bianca.
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