Innovazione didattica e non solo. Da quest’anno all’Istituto Comprensivo Karol Wojtyla cambiamenti e trasformazioni all’insegna di una didattica innovativa.
Alla Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Borghi”, ubicata a Largo Borghi, sono gli alunni a recarsi nelle aule dei professori, e non più i professori nelle classi.
Aula = laboratorio
Ogni aula, quindi, diventa un vero e proprio laboratorio: aule personalizzate di professori e classi senza aule. Questa è l’iniziativa, basata su una sperimentazione, una nuova maniera di intendere la didattica, tanto incisiva quanto la tradizionale e, in alcuni casi, anche più efficiente, anche grazie alle opportunità proposte dalle nuove tecnologie e dai nuovi linguaggi digitali.
Cambiare il modello, ormai parzialmente superato, di trasmissione delle conoscenze dai docenti agli alunni, è doveroso e necessario.
Gli studenti imparano più efficacemente attraverso l’apprendimento attivo che sfrutta materiali aperti e riutilizzabili, simulazioni, attività laboratoriali, giochi didattici.
L’intenzione della sperimentazione è di modificare gli ambienti di apprendimento. Dunque una rivoluzione nell’ambito dell’uso metodologico didattico.
I ragazzi si spostano, secondo orari prestabiliti, verso l’aula dove svolgeranno le ore di italiano, scienze, arte, tecnologia, musica, inglese, spagnolo, educazione motoria, matematica. Si tratta di classi senza aula: itineranti, in una mobilità di tipo culturale ed educativa.
I ragazzi che si spostano, mostrano una capacità e un’autonomia superiore a quelle che si esternano nello stare sempre seduti in uno stesso ambiente per ore. Uno spostamento, dunque, di classi, ma anche di lezioni e materie.
Per questo sono stati necessari anche alcuni accorgimenti come l’acquisto di lavagne multimediali o televisori smart presenti in quasi tutte le aule. Tutto sotto il costante coordinamento del personale dell’Istituto.
Cambia il calendario
Alla scuola elementare viene proposta invece, la compattazione del calendario scolastico: alcune discipline vengono insegnate nel primo quadrimestre, altre nel secondo, le rimanenti discipline, per un equivalente numero di ore settimanali.
Tutto ciò sempre con utilizzo dei linguaggi digitali che rendono più efficace l’apprendimento. E’ una rimodulazione del fare scuola che implica il superamento di alcune “rigidità organizzative”, come il calendario scolastico che viene modificato.
Le lezioni sono divise in unità temporali minime ed è proprio questo il fulcro di questa innovazione.
Una scuola d’Avanguardia
“Questa trasformazione avviene nell’ottica di una ottimizzazione delle risorse, di una programmazione didattica articolata in moduli. La nostra – dichiara la Direzione Scolastica – è una scuola aperta verso l’evoluzione della conoscenza, una scuola che abbraccia la trasformazione e arricchisce l’offerta formativa in modo sinergico con le necessità del territorio. Una scuola d’Avanguardia che rimodula gli spazi con flessibilità, rendendoli polifunzionali e fruibili in base all’attività che si intende svolgere“.
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