Alcuni lavori Acea in corso in via Capoprati, a pochi passi da Ponte Milvio, hanno portato alla luce un ritrovamento archeologico interessante per quanto inaspettato a pochi metri dalle acque del Tevere.
Si tratta di un pavimento in marmo dai colori ancora molto vivi, della porzione di un muro e di alcuni elementi di probabile origine architettonica.
La segnalazione
A segnalare il fatto alla redazione di VignaClaraBlog.it è stato un lettore che, passeggiando lungo via Capoprati nel pomeriggio del week-end appena trascorso, ha gettato un occhio nello scavo effettuato da Acea per posare delle nuove tubazioni.
Enorme il suo stupore quando ha visto quei colori brillare alla luce del sole pomeridiano. Ha quindi scattato una foto e ce l’ha inviata.
Via Capoprati, il ritrovamento
La nostra redazione si è recata in via Capoprati, dove scorre la pista ciclabile lungo la sponda del Tevere, nella mattina di lunedì 27 novembre trovando conferma alla bontà della segnalazione.
Ubicato a un centinaio di metri dalla Torretta Valadier, il piccolo cantiere a cielo aperto, delimitato da una recinzione metallica e quindi scrutabile da un qualsiasi passante, ha rivelato a circa tre metri di profondità la bellezza del ritrovamento.
Stando alle foto che abbiamo scattato, a detta di un’appassionata di archeologia da noi interpellata pare trattarsi di un bellissimo pavimento in marmo in ‘opus sectile’, decorato, cioè, con straordinari marmi policromi, e di alcuni elementi architettonici, anch’essi di marmo, che potrebbero risalire a circa duemila anni fa.
Il pavimento potrebbe far pensare ad un’abitazione, ad un cortile, oppure ad un camminamento verso la sponda del Tevere.
Si tratta di un ritrovamento come tanti nel sottosuolo della capitale o di una scoperta di valore storico?
Edificio di età imperiale
A sciogliere ogni dubbio è stata la Soprintendenza Speciale di Roma.
In una nota diffusa a metà pomeriggio così ha annunciato: “I resti di un edificio di età imperiale sono stati ritrovati a Roma sul Tevere, all’altezza di Ponte Milvio“.
Lo scavo però sarà presto chiuso. “In considerazione dell’innalzamento stagionale del livello Tevere atteso a giorni e che potrebbe danneggiare i reperti, lo scavo sarà richiuso temporaneamente nelle prossime ore” spiega la nota aggiungendo che “in primavera l’indagine archeologica sarà ripresa in maniera estensiva e i risultati verranno presentati alla comunità scientifica e ai media“.
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“i risultati verranno presentati alla comunità scientifica e ai media”.
Come per i ritrovamenti avvenuti anni fa nell’area di mondo fitness?
Sabato mattina passeggiando con la bicicletta (perlomeno ci stavo provando) mi sono imbattuto anch’io nello scavo e non mi è stato possibile scattare foto in quanto lo scavo è di proprietà ACEA !?
La cosa che mi chiedo come è possibile questo?
Fermo restando che mi auguro che rivenga ripristinata lo stato funzionale della pista ciclabile come si può valorizzare un bene di tutti ?
Vediamo quello che succede
Lo scavo non è di proprietà ACEA come raccontano gli archeologi in loco.
L’ACEA o chi ne ha fatto richiesta ha ottenuto una OSP che vuol dire occupazione di SUOLO PUBBLICO.
Pubblico appunto!!! e quindi di tutti.