Home ATTUALITÀ Al via la chiusura dei nasoni, quattro “graziati” a Roma Nord

Al via la chiusura dei nasoni, quattro “graziati” a Roma Nord

nasone
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Al via da questa mattina la chiusura dei “nasoni”, le storiche fontanelle della Capitale.  Secondo il piano Acea, condiviso dal Campidoglio, con questa iniziativa si risparmierà l’1% dell’acqua a getto continuo che finisce sprecata nella rete fognaria.

Il piano di lavoro prevede la chiusura di 30 fontanelle al giorno, da oggi fino a quanto necessario, e la parallela opera di riparazione della rete esistente. Ogni 2 o 3 giorni sarà effettuato un ‘check’ per controllare i benefici della chiusura e delle riparazioni effettuate in modo da valutare le successive eventuali chiusure o riaperture delle fontanelle.

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85 graziati di cui 4 a Roma Nord

Ma lo stop non sarà per tutte le oltre 2400 fontanelle di Roma: è necessario tenerne aperte alcune, utili alle analisi obbligatorie, previste per legge, da parte della Asl.

Sono dunque 85 i nasoni esclusi dal piano e fra questi ne troviamo 4 a Roma Nord.

A continuare a dar da bere agli assetati sarà il nasone di Piazza Saxa Rubra a Prima Porta, quello di via Valbiondone, a Colli d’Oro, zona Labaro, quello di piazza Caraffa a Cesano, e quello di Largo Vigna Stelluti a Vigna Clara.

Nasone a chi?!?

E’ una prerogativa dei romani appioppare nomignoli e soprannomi a cose e persone; niente e nessuno si salva da questa forma di ironia.

E così le fontanelle installate a Roma subito dopo l’Unità di Italia sono diventate i “nasoni” per la caratteristica forma della cannella da cui esce l’acqua.

Realizzati in ghisa con basamento in travertino, pesano circa 100 chili e sono alti un metro e 10 centimetri; non hanno tutti la stessa identica forma perché a partire dal 1874, quando cominciarono ad essere installati dall’amministrazione capitolina, subirono piccole modifiche (ce n’è con lo stemma capitolino, con l’iscrizione “acqua marcia” e perfino con il fascio).

Hanno erogato gratuitamente acqua pulita e fresca a milioni di persone specie quando l’acqua corrente non era ancora arrivata in tutte le abitazioni; quando l’aria condizionata era ancora di là da venire, nei mesi estivi, hanno rinfrescato invece schiere di ragazzini e di turisti.

Oggi sopravvivono con grande fatica all’incuria e agli atti di vandalismo: danneggiate, imbrattate e in alcuni casi addirittura divelte, rimangono per lo più nascoste dalle auto che a Roma parcheggiano nei modi più impensabili.

A partire dagli anni 70 in alcuni quartieri si cercò di sostituirle con fontanelle in travertino con una bella cannella di ottone dalla inusuale forma.

Ma queste ebbero scarsa fortuna perché le cannelle a testa di lupa divennero un prezioso souvenir.

I nasoni di Ponte Milvio

Anche a Roma Nord i nasoni sono numerosi anche se non tutti efficienti e in attività; a Ponte Milvio ad esempio, in quello che da alcuni anni è diventato l’Ombelico del Mondo, le fontanelle sono cinque e a dispetto del degrado godono tutte di discreta salute.

Tra sampietrini divelti, rifiuti e bottiglie vuote, cartelli rotti e imbrattati e nonostante la ruggine, qualche acciacco e il vellutello alla base del cilindro di ghisa i cinque nasoni di Ponte Mollo hanno erogato acqua fresca a profusione a passanti, operai, anziani, ciclisti accaldati e soprattutto cani e piccioni.

Ma uno dei prossimi giorni verranno chiusi anche loro e allora cani e piccioni purtroppo no ma passanti, operai, anziani, ciclisti accaldati dovranno andare al bar ad acquistare l’acqua minerale.

 Bye bye …

Stai ferma lì, chissà chi te cià messo,
la faccia cor beccuccio a pennolone,
pe l’artri fontanella, sei “er Nasone”,
dijelo ar cane, che te crede ’n cesso.

Hai dissetato ‘n botto de persone,
sputato l’acqua, pure che ‘n eccesso,
tant’è che a ripensacce bene adesso,
“chi cacchio avrà pagato, Pantalone?!?”

Ma che tristezza, mo’, a sapette chiusa,
là, sola, su a l’incrocio, ‘n fonno ar viale,
manco er fioraio più, de te, se usa.

Prodiggio der progresso nazzionale,
t’hanno piombata, come ‘na reclusa,
pe’ daje spazzio a l’acqua minerale.

(da Romainrima.it, sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino)

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4 COMMENTI

  1. Invece di chiuderle avrebbero potuto fare come in Vaticano sotto al colonnato, con un rubinetto a pressione.

    Ponte Milvio tutti chiusi…che sia un input commerciale?

    E ora come faranno i fiorai che si avvalevano dell’acqua del sindaco? Tipo quello a vigna stelluti?

  2. In molte città le fontanelle pubbliche sono munite di rubinetti a pressione…. perché non dotarle di questi apparati al fine di continuare ad usufruire del servizio, invece di andare al Bar a pagare l’acqua minerale. Invece, per chi ne fa un uso indiscriminato punirli con una bella e salata multa.

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