Home CASSIA Lesioni cerebrali su neonato, pignorati i conti del S.Pietro

Lesioni cerebrali su neonato, pignorati i conti del S.Pietro

ospedale san pietro
Galvanica Bruni

Nuovi sviluppi nella vicenda legale che ha visto l’Ospedale Villa San Pietro, sulla Cassia, condannato a pagare un risarcimento di 3 milioni di euro alla famiglia di un bambino, oggi quindicenne, che rimase gravissimamente lesionato subito dopo il parto: all’Ospedale sono stati pignorati e bloccati  cinque  conti correnti bancari per più di mezzo milione di euro.

Al centro della vicenda una grave lesione cerebrale ai danni di un neonato all’atto del parto. Quel bimbo, appena nato, avrebbe dovuto essere sottoposto subito ad una trasfusione, visti i valori elevatissimi di bilirubina trovati nel sangue.

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Questo non venne fatto e per tale motivo, con una sentenza emessa a settembre 2016, dopo 15 anni dal fatto, il Tribunale civile di Roma ha condannato l’ospedale religioso San Pietro a pagare un risarcimento di 3 milioni di euro alla famiglia del bimbo che riportò danni gravissimi: paralisi cerebrale infantile, ritardi neuro-cognitivi, distonia, sindrome atetosica; il ragazzo oggi è inoltre ipovedente e affetto da grave ipoacusia.

Come spiegato in un nostro precedente articolo, contro la sentenza di primo grado è stato presentato un ricorso per ottenere la sospensione dell’efficacia esecutiva della stessa ma la Corte d’Appello di Roma l’ha respinto e pertanto la sentenza del Tribunale costituisce titolo esecutivo.

Ma, come dichiara alla stampa Roberto Simioni, Presidente di Obiettivo Risarcimento, società di tutoring che si occupa di casi di malasanità, “Non si capisce come mai un ente sanitario come il San Pietro, peraltro religioso, si ostini a non versare quanto riconosciuto e deciso con sentenza alla famiglia che, come risaputo, vive in uno stato di completa indigenza e che per sempre subirà l’effetto drammatico di quell’errore medico. Abbiamo quindi provveduto ad un primo congelamento di conti correnti per circa mezzo milione di euro“.

La direzione amministrativa dell’ospedale ha poi diffuso una nota nella quale si dice: “Siamo vicini alla famiglia e al bambino per quello che è successo. Fermo restando il giudizio d’appello pendente, si chiamerà a breve la controparte per definire uno scadenziamento dei pagamenti“.

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