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Porte aperte alla Farnesina il 26 maggio

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Nell’ambito dell’iniziativa “Aperti per voi” del Touring Club Italiano alla quale da tempo ha aderito anche il Ministero degli Affari Esteri, venerdì 26 maggio le porte della Farnesina apriranno al pubblico alla scoperta delle bellezze e delle opere d’arte presenti.

Tre percorsi alternativi

1) Primo e secondo piano, il Novecento e gli anni Ottanta e Novanta

Continua a leggere sotto l‘annuncio

2) Primo e quarto piano, il Novecento, la storia del Palazzo della Farnesina, la galleria Sistema dedicata alle nuove generazioni e il design italiano

3) Primo piano, Unità di Crisi e macchine cifranti, il Novecento, la sala operativa dell’Unità di Crisi e la mostra Enigma, un viaggio tra la cifra e la storia

Per prenotarsi e scegliere il percorso e l’orario preferito occorre accedere al sito del Ministero cliccando qui .
La durata della visita è di circa 90 minuti ed è necessario presentarsi all’ingresso 15 minuti prima muniti del documento d’identità usato per la registrazione. Non è possibile introdurre caschi, trolley e altre borse di grandi dimensioni.

Il Palazzo della Farnesina

L’edificio che ospita il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale fu progettato dagli architetti Enrico Del Debbio, Arnaldo Foschini e Vittorio Ballio Morpurgo, e deve il suo nome di Farnesina agli antichi e preesistenti possedimenti della famiglia Farnese nell’area che lo ospita.

Originariamente pensato come Palazzo del Littorio, l’edificio sarebbe dovuto sorgere sull’allora via dell’Impero, oggi dei Fori imperiali.

Dopo l’individuazione del sito definitivo nell’area del Foro Mussolini, oggi Foro Italico, nel 1940 l’edificio cambiò destinazione d’uso: spostato a sud l’asse di espansione della città moderna attraverso il progetto dell’E42, oggi EUR, il Palazzo della Farnesina venne destinato ad accogliere gli uffici del Ministero degli Affari Esteri, fino al 1922 ospitato nel Palazzo della Consulta e successivamente presso Palazzo Chigi.

Alla ripresa del cantiere dopo l’interruzione dei lavori causata dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, fu lo stesso Enrico Del Debbio a seguire i lavori di adattamento dell’edificio alla nuova sede, coinvolgendo numerosi artisti (Pietro Cascella, Amerigo Tot, Francesco Coccia e altri) che collaborarono nel ridisegnarne gli ambienti, fino all’insediamento ufficiale del Ministero degli Affari Esteri nel 1959.

La Collezione Farnesina

Nel 2000 venne istituita la raccolta d’arte contemporanea del Ministero, la Collezione Farnesina, che da allora annovera opere di particolare rilievo per la storia dell’arte italiana del Novecento in un allestimento che coinvolge attualmente i piani terra, primo, secondo e quarto dell’edificio, e in prospettiva l’intero palazzo.

In particolare, l’allestimento del piano nobile è dedicato ad alcuni tra i momenti più rappresentativi della storia dell’arte italiana del Novecento, da Mario Sironi ad Alberto Burri, dagli artisti del Gruppo Forma a Jannis Kounellis.

Al secondo piano del palazzo è rappresentata una selezione delle correnti attive negli anni ’80 e ’90, con opere, fra gli altri, di Ubaldo Bartolini, Bruno Ceccobelli, Giosetta Fioroni, Omar Galliani, Alberto Garutti, Felice Levini, Titina Maselli, Piero Pizzi Cannella, Grazia Varisco.

Al quarto piano sono allestite tre mostre: Architettura e arte italiana per il palazzo della Farnesina, con una selezione di riproduzioni dei disegni di Enrico Del Debbio e alcune fra le opere acquisite per concorso negli anni ’60; Sistema, che comprende una selezione di opere d’arte contemporanea italiana degli ultimi vent’anni, con un focus particolare sulle più giovani generazioni, e La Farnesina e il Compasso d’Oro, con una selezione di oggetti di design insigniti del premio Compasso d’Oro dal 1954 al 2015.

Al piano terreno infine, lo “spazio zero” ospita tra l’altro, a rotazione, alcune opere particolarmente significative allestite insieme agli stessi artisti: in questo momento vi si possono ammirare Love difference e Terzo paradiso di Michelangelo Pistoletto, e Materia prima di Fabrizio Plessi.

Enigma, un viaggio tra la cifra e la storia

Il percorso di visita si apre per la prima volta all’area delle comunicazioni protette. Sarà possibile infatti visionare il materiale crittografico storicamente utilizzato per le comunicazioni riservate e segrete dalla rete diplomatica italiana.

L’esposizione consente di effettuare una passeggiata indiretta nella storia, dai cifrari manuali del Regno di Savoia agli apparati elettronici del secolo scorso, con rarissimi esemplari di macchine cifranti appartenenti alla collezione della Farnesina, tra cui la famosa ENIGMA, utilizzata dalle forze armate tedesche e italiane durante la Seconda Guerra mondiale.

La visita include la visione di un documentario di Alberto Angela sulla storia della crittografia e sulla cifra al Ministero degli esteri, realizzato in occasione della prima apertura al pubblico di questo settore.

L’Unità di Crisi

L’Unità di Crisi è la struttura del Ministero che ha il compito di assistere i connazionali e tutelare gli interessi italiani all’estero in contesti a rischio.

L’Ufficio agisce in stretto collegamento con gli Organi istituzionali dello Stato di volta in volta interessati, nonché con analoghe strutture di pronto intervento di altri Paesi partner, in particolare europei.

Operativa in ogni ora del giorno e delle notte, animata da una squadra di circa trenta funzionari, l’Unità di Crisi è una struttura snella e capace di reagire con tempestività alle situazioni di pericolo. Tutto il personale è polivalente ed addestrato con continuità alla gestione di ogni tipo di emergenza.

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