“Rimettere in campo un’opzione progressista capace di battere le destre e i populisti”. E’ l’appello lanciato dai presidenti dei municipi di Roma durante la presentazione dell’iniziativa pubblica che si terrà sabato 23 gennaio al Teatro Brancaccio in vista delle prossime elezioni amministrative nella Capitale.
“La nostra sfida è delineare il campo del centro sinistra non perdendo pezzi ma acquisendo pezzi, facendo primarie con tutti candidati del centro sinistra” ha sottolineato la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi.
I mini sindaci chiamano a raccolta cittadini e forze politiche del centrosinistra per rimettere al centro Roma e preparare un programma per la città da consegnare ai candidati sindaci alle prossime elezioni comunali. Si chiama infatti #perRoma l’iniziativa organizzata dai presidenti dei municipi che si terrà sabato 23 gennaio al Teatro Brancaccio, presentata venerdì 8 gennaio alla Casa della città.
“Invitiamo tutti ad un incontro pubblico al teatro Brancaccio il prossimo sabato 23 gennaio: dalla politica alle associazioni, dai singoli professionisti ai soggetti organizzati, alle forze sindacali ed economiche, alla cultura e al civismo, ai movimenti e al volontariato” si legge nel manifesto letto da Sabrina Alfonsi, presidente del Municipio Roma I Centro. Secondo Alfonsi, l’incontro dovrà essere “un’occasione di confronto pubblico in cui sia possibile discutere di idee, proposte e strategie per la Capitale del Paese a partire da ciò che di positivo in questi anni è stato prodotto nei territori e anche sul terreno del governo, nei municipi come alla Regione Lazio”.
“E’ un’iniziativa per costruire un campo largo – ha detto dal canto suo Andrea Catarci, presidente del municipio VIII – Non si può pensare che proposte studiate a tavolino lontano da questa città possano dare risposte. Dentro questo tentativo, proponiamo un momento che sappia guardare anche indietro. Perché – ha sottolineato Catarci – dietro tutte le iniziative compresa quella di Ignazio Marino ci sono buoni propositi, ci sono tante cose che non si è riusciti a realizzare, e c’è la volontà di riprendere quello che di buono è stato fatto. Proponiamo campo largo e radicamento sociale”.
“Noi stiamo governando i municipi di Roma nella fase più difficile della storia di questa città – ha sottolineato Alfonsi – e vogliamo che il 23 al Brancaccio ci sia tutta la città, non vogliamo mettere cappelli, né nomi né simboli e vogliamo governare con alleanze che non cadano al primo ostacolo”.
“Lasciare il campo alle destre o al M5S è una responsabilità – ha aggiunto Catarci – Per questo da qui al 23 proponiamo una grande raccolta di adesioni e invitiamo a partecipare tutti i decisori politici”.
E Daniele Torquati, presidente del XV municipio, ha concluso sottolineando che sul manifesto scelto per l’iniziativa del 23 al Brancaccio non si sono né nomi né simboli: “E’ una cosa che non si vedeva dal 1918, perché noi siamo per Roma, non contro o a favore di qualcuno, ma per Roma”. (fonte Adnkronos)
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Senza ironia, mi sembra un appello alle guarigioni da parte di feriti che non hanno ospedali su cui fare affidamento. Non c’è alcun dubbio che l’appello unitario, più che nell’interesse della città, è teso alla difesa o salvaguardia di posizioni personali. Roma soffre terribilmente, ce ne fosse qualcuno, di questi incollati alle sedie, che avverta la necessità di un cambio di passo. Di politiche innovative e nella discontinuità. Non ne sono stati capaci e non ne sarebbero capaci. Pensare ai Municipi con competenze rafforzate (come i comuni) all’interno dell’ Area Metropolitana con vere funzioni di governo sui servizi: mobiltà, scuola, rifiuti, e senza ulteriore consumo di territorio, gestite come hanno dimostrato di saper fare, sarebbe cosa “che è inutil sperare”. Con la corruzione e la speculazione in danno della città è opportuno mettere via anche il vecchio che già conosciamo. Dai territori, in rapporto con chi in questi anni non si è mai arreso, è possibile il rinnovamento. Nel Municipio IX è già germogliata questa speranza con la nascita del nuovo soggetto denominato Sinistramunicipio9.
Si governa con la sinistra se si fanno politiche di sinistra, si governa con la destra se si fanno politiche di destra. Qui a Roma la sinistra è stata cacciata dal Comune, io ritengo per ordine di Renzi, mentre ora il Commissario del PD Romano, nominato da Renzi, attribuisce la responsabilità a Marino. I Mini Sindaci, che hanno un potere quasi pari a zero, non si sono appellati né a Marino tantomeno ai cittadini per impedire la cacciata di Sel dalla Giunta di Roma, eppure la coalizione che aveva vinto le elezioni era fatta dal PD e da Sel: come mai oggi si fa un appello a quelli che solo a luglio scorso erano considerati inutili? E’ inutile girarci in giro: ha ragione Bruno Ceccarelli!!!
Prima si dice ” un’opzione progressista capace di battere le destre e i populisti” e poi Torquati chiude “noi siamo per Roma, non contro o a favore di qualcuno”.
Mah ….
i minisindaci dovrebbero già essere “per Roma” e si dovrebbe poter vedere…. o forse sono incompresi?
mi dispiace per daniele che stimo ma il voto al pd finché c’è renzi non si può proprio dare, soprattutto se si vive nell’estrema periferia, ma non preoccuparti ne prenderai nelle zone ricche del xv