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Un caffè al giorno per cambiare il mondo

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adozione-distanza240.jpgIl calcolo è semplice; 25 euro al mese, più o meno la spesa di un caffè al giorno. Una piccolissima cifra per molti di noi, eppure per tanti bambini e le loro famiglie sarebbe sufficiente a realizzare attività imprenditoriali di agricoltura, allevamento e commercio. A raccontarcelo è Laura che ci ha dato appuntamento a casa sua. Ha 55 anni ed è malata di Sla, sclerosi laterale amiotrofica, una grave malattia neurodegenerativa.

Era il 2006 quando le viene diagnostica ed oggi è bloccata su di una carrozzina.

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Rimaniamo sconvolti perché davanti a noi c’è una donna che potrebbe ben essere arrabbiata con la vita, ed invece ha un viso dolce e le sue parole sono di una forza trascinante.
Ci parla di sé, ma solo perché vuole riuscire a farci capire quanto, grazie alla sua malattia sia venuta a conoscenza dell’esistenza di Italia Solidale che ha stravolto la sua esistenza.

Laura è sposata con un avvocato ed ha due figli, prima di ammalarsi faceva sport, lavorava, era una signora sempre in movimento.
Dopo essersi ammalata, in una conferenza nella Chiesa di Santa Maria del Pianto a Roma incontra padre Angelo Benolli, fondatore e presidente di Italia Solidale Onlus, che le fa conoscere una realtà che lei ignorava. E da quel momento la sua vita cambia.

La realtà dei condizionamenti – così la definisce Laura “che ti impedisce di poter fare ed essere soprattutto una persona libera”. Sarà grazie a questa libertà interiore che Laura troverà risorse ed energie da dedicare alla ricerca di fondi per le famiglie bisognose di tutto il mondo.

Ci sembra quasi che non abbia tempo per pensare alla sua malattia, ha da organizzare il prossimo evento per l’Associazione. Manca poco più di una settimana e le cose da fare sono ancora tante.

Il prossimo sabato 28 novembre alle 18, in un istituto di suore al Trionfale ci sarà uno spettacolo dove si esibiranno due giovani cantanti e saranno proiettati dei video. Un’occasione per raccogliere nuove adesioni. Il costo di 15 euro a persona ha il solo fine di andare a coprire le spese di adozione di 10 bambini africani. A conclusione della serata, un piccolo buffet preparato dagli organizzatori.

Laura ci affida il compito di parlare di questa iniziativa e soprattutto ci dice che i biglietti si possono acquistare direttamente da lei, scrivendole via mail all’indirizzo laura.sciuto@live.it o chiamandola al 3296111528.

Il volontariato di ” Italia Solidale – Mondo Solidale” attualmente arriva ad oltre 2 milioni di persone. Tutto è portato avanti da 110 missionari laici, ognuno responsabile di 12 zone con 600 famiglie nel Sud del Mondo e di 20 territori con 600 famiglie in Italia.

A Laura è stata affidata la “cura” del bacino di Roma nord, dove provvede a tenere informati i donatori della zona su tutte le attività dell’associazione e allo stesso tempo cerca di promuovere come meglio può attività per trovare fondi.

Laura però ci tiene a sottolineare “che le famiglie dei bambini adottati a distanza non ricevono “elemosine”, ma una concreta possibilità di sviluppo. Aiutati da volontari locali vedono e capiscono le radici dei loro problemi e trovano insieme una via di risoluzione.

“E’ esattamente quello che è successo a me con la mia malattia: solo dopo aver capito le vere origini del mio malessere che era prima di tutto frutto di condizionamenti esteriori e solo dopo malessere fisico, sono riuscita a dare non solo senso alla mia esistenza ma ad essere d’aiuto per la vita di famiglie che vivono dall’altra parte del mondo”.

“Oggi – continua a raccontarci Laura – ci sono ” comunità solidali” dell’India che hanno adattato a distanza bambini di comunità dell’Africa e del Sud America e viceversa. Questo a testimoniare il fatto che una volta insegnato a vivere e a lavorare, tutto si trasforma in una catena di solidarietà dove il povero di prima diventa il volontario di oggi”.

E’ proprio quello che è successo a Laura. Aveva conosciuto padre Angelo nel momento più difficile della sua vita. “E’ stato un incontro così sconvolgente ed illuminante che ora sono io che sento la necessità ed il bisogno di aiutare altri”, nonostante la sua malattia e il suo essere costretta su di una sedia a rotelle, aggiungiamo noi, ma Laura subito ci corregge “non è nonostante, ma grazie alla mia malattia se ho finalmente capito che il vero cambiamento è cosa che prima deve avvenire dentro di noi. Sarà il nostro esempio che trascinerà altri a cambiare; è così che si cambia il Mondo, una persona alla volta“.

Forse allora ricordarcelo male non ci fa; è solo il costo di un caffè al giorno e potremmo cambiare la vita di tantissime famiglie.

Valentina Ciaccio

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