Venerdì 20 novembre, con inizio alle ore 22, il Crossroads live club di Osteria Nuova – via Braccianense 771 – celebrerà Fabrizio De Andrè con un’esibizione dal vivo dei Neminem Laedere. La band romana, che abbiamo intervistato, riproporrà, con gli stessi arrangiamenti e un pizzico di originalità, i brani dei magnifici concerti che Faber tenne insieme alla PFM nel 1979.
Il poeta e il gruppo rock
Il poeta e il gruppo rock, un tour di grande successo e due dischi dal vivo che hanno segnato profondamente la storia della musica italiana. Registrati nel gennaio 1979 fra Firenze e Bologna e pubblicati, rispettivamente, nello stesso anno e in quello successivo, quei due vinili ( “Fabrizio De Andrè in concerto – arrangiamenti PFM, volume 1 e 2”) sono il sorprendente risultato di una scelta coraggiosa e di un progetto felicemente condotto in porto.
Le vibrazioni e le suggestioni di quei concerti così speciali torneranno presto dalle parti di Osteria Nuova. Infatti, venerdì 20 novembre, il Crossroads live club ha in programma “Gli specchi di un’avventura e altre storie”, ossia l’esibizione dal vivo con cui i Neminem Laedere non solo eseguiranno fedelmente le canzoni che la PFM arrangiò per De Andrè ma proporranno anche altri brani tratti dal resto del repertorio del cantautore genovese.
Il concerto nella parole dei Neminem Laedere
Noi di VignaClaraBlog.it abbiamo chiacchierato con tutti i componenti dei Neminem Laedere e, attraverso le loro voci, vi raccontiamo un pezzo assai significativo di storia della musica italiana e cerchiamo di anticiparvi più di qualcosa sul concerto che si terrà al Crossroads.
“Fabrizio De Andrè”, esordisce il bassista Andrea Nebbiai, “fa parte del nostro essere italiani, come ‘La Divina Commedia’ o ‘I Promessi Sposi’: non si può negare, infatti, che i personaggi del pantheon del cantautore genovese facciano parte del nostro vivere quotidiano al pari del Conte Ugolino o dei bravi di Don Rodrigo”.
“I brani di Faber possono funzionare in molte vesti: il motivo è nella geniale semplicità delle sue bellissime canzoni”, aggiunge il tastierista Paolo Verini, prima di specificare che “i musicisti della PFM, straordinari interpreti del nascente filone progressive, seppero fare un’operazione quasi pioneristica per l’Italia musicale di quei tempi, ovvero dare un’atmosfera a quei brani che, se pur di grande bellezza, erano musicalmente fin troppo essenziali”.
“Franco Mussida è stato l’arrangiatore del progetto PFM-De Andrè per la maggior parte dei pezzi” – chiarisce il chitarrista Max Teodosi – “data la natura delle canzoni di De Andrè, rimane evidente la predilezione in quel contesto per la chitarra acustica, che correda tutte le armonie con arpeggi e linee melodiche di origine classica”.Mentre, poi, la violinista Rosemary Brown precisa che “la voce del violino rispecchia lo stato d’animo di De Andrè”, Luis Almasi (voce e chitarra) sottolinea che “il pezzo con cui Franz Di Cioccio convinse Faber della bontà di questa scelta artistica è ‘Il Pescatore‘: solo in questo arrangiamento il brano trova il suo completamento e la sua pienezza, tanto che da quel tour in poi De Andrè non abbandonerà più questa versione… e lo stesso vale per ‘Un Giudice‘…”,”…canzoni in cui Patrick Djivas ha disegnato introduzioni e trame che sono un dovere e una sfida per chi ama le quattro corde”, conclude Nebbiai.
A proposito dei pezzi che verranno eseguiti nel corso della serata del Crossroads, mentre il batterista Steve Debbies non nasconde la sue predilezione per ‘Amico Fragile‘, “in cui, accompagnando due bellissimi assoli di chitarra (“qui Mussida conferma la sua natura di chitarrista ispirato”, interloquisce Teodosi), posso esprimermi liberamente e dare sfogo anche a qualche piccola fantasia personale”, la Brown pensa “alla spensieratezza, al virtuosismo e anche alla brillantezza di ‘Zirichiltaggia‘.Il cantante dei Neminem Laedere, inoltre, ci dice che “mentre ‘La Canzone di Marinella‘ mi piace moltissimo per l’interpretazione di De Andrè, più moderna e meno di maniera rispetto all’originale, invece sono i sintetizzatori in ‘Sally‘ e un intermezzo musicale inserito in ‘Via del Campo‘ a rendere più evocativi e a far decollare questi due pezzi, a testimonianza ulteriore dell’eccellente lavoro svolto dalla PFM”.
Mentre Nebbiai afferma che “anche solo tre note al servizio di ‘Bocca di Rosa‘ o del povero Tito, che guarda il mondo dall’alto di un legno, possono essere una chiave per l’assoluto”, invece – parlando proprio de ‘Il Testamento di Tito‘ – il batterista della band aggiunge che “il brano si sviluppa in un crescendo di intensità che mi offre la possibilità di essere molto vario e regalare atmosfere calde e raccolte in apertura, prima di liberare tutta l’energia nel finale”.Rosemary Brown, volendo giustamente tornare sul contributo di Lucio “Violino” Fabbri, cita “la dolce e struggente melodia di ‘Giugno ’73‘” come fulgido esempio dell’apporto della PFM, “un contributo che non è stato solo musicale, ma che è stato anche in grado di scavare nei meandri più reconditi della personalità di Faber”.
“Insomma, i musicisti della PFM” – aggiunge e chiosa Verini – “presero il repertorio classico di De Andrè e lo portarono sul palco affiancandolo alle novità tecnologiche di quegli anni: con grande talento e con immensa intuizione, ispirandosi al nuovo stile musicale anglo-americano, inventarono una nuova formula, mescolando la poesia con i nuovi orizzonti della musica pop-rock del periodo”.
Riguardo, infine, alle “altre storie”, alle canzoni del resto del repertorio di Faber che troveranno spazio nell’arco della serata del Crossroads, il bassista Andrea Nebbiai ci dice che “pescheremo qua e là qualche perla… nella parte finale del concerto potrebbero venir fuori ‘Crêuza de Mä ‘ o ‘Don Rafaè’, oppure potremmo scegliere di fare un salto nel passato, all’epoca dei primi dischi o ancora – perché no? – fare una puntatina fra i brani de ‘L’Indiano’ o dell’ultimo, amatissimo ‘Anime Salve’.”
Le porte del Crossroads apriranno alle 20:15, il biglietto (consumazione + spettacolo) costa 10 euro, per informazioni e prenotazioni si possono chiamare i numeri 3331726916 e 063046645 e consultare il sito internet www.
Giovanni Berti
Foto di Roberto Scorta
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