Occhio al semaforo? No, oggi tocca dire occhio al ramo. Da Ponte Milvio alla Cassia, da Corso Francia fino a Prima Porta, molti semafori e segnali stradali sono nascosti dalla vegetazione fitta e incolta, in alcuni casi ne fanno proprio parte integrante. Con buona pace della sicurezza di automobilisti e pedoni.
Evento interessante per i botanici che studiano le forme di vita del mondo vegetale, specie in rapporto alla loro anatomia, fisiologia, utilità e classificazione. Non c’è da allarmarsi quindi se dovessimo vedere gruppi di studiosi di botanica intenti a capire se un segnale stradale possa ” crescere meglio, sano e forte” anche grazie alla presenza di piante e di alberi.
Ed è così che a Ponte Milvo, il semaforo è totalmente coperto dai rami dell’albero sito addirittura nella carreggiata opposta. Ma si sa, quando un albero sta bene, i suoi rami raggiungono distanze incredibili.
E allora, per capire se si può o meno passare, non si può guardare il colore del semaforo. Dobbiamo sperare che imitando gli automobilisti della corsia opposta, ci siano persone ligie, civiche e prudenti che passano con il verde e si fermano con il rosso.
Del resto proprio accanto al nostro semaforo, c’è un cartello che indica di andare dritti; fortuna che anche lui è coperto. Ma non completamente, non sarà difficile trovarlo ai nostri botanici. Speriamo che presto divenga anche lui parte integrante della vegetazione; ad oggi infatti si rischia di vederne una piccola parte ma se qualcuno dovesse dargli retta senza tener conto del semaforo invisibile potrebbe andar dritto anche con il semaforo rosso.
A via Cassia invece, nel tratto che da Ponte Milvio porta fino a Piazza Giuochi Delfici, quelli che rischiano la vita sono i bimbi che attraversano le strisce.
In poche centinaia di metri troviamo due cartelli, quelli con l’immagine di due bambini che zaino in spalla attraversano la strada, totalmente coperti da rami e foglie. Noi li vediamo perchè li stiamo cercando di proposito. Ma un automobilista invece bada alla guida, non cerca cartelli che diventano una sola cosa con la natura.
Il nostro tour continua su via Flaminia Nuova, direzione Labaro, e fortuna che noi la strada la conosciamo. Degli enormi cartelli stradali che indicano le direzioni, di visibile c’è solo l’indicazione per Terni e per Roma. Il resto è completamente coperto da siepi che ormai hanno raggiunto l’altezza di alberi.
In un senso e nell’altro, per un ignaro automobilista, non rimane che usare il tomtom anche solo per arrivare alla vicinissima Saxa Rubra.
Se poi si è fortunati e si arriva a Labaro, ecco che a via delle Galline Bianche, guardando con molta attenzione, ci troviamo di fronte al primo incrocio – non stradale – tra semaforo e albero. Si intravede una lucina verde ma è così ben mimetizzata che davvero sembra una foglia.
A questo punto non ci resta che andare a Prima Porta ma di cartelli neanche l’ombra. O meglio, quello che ne resta, ci indica la strada per Firenze o per Fiano Romano, ma noi non vogliamo andare così lontano. Eppure in mezzo alla sterpaglia e ben nascosto da un cespuglio, c’è l’indicazione per Prima Porta.
Ma certo, anche noi quante ne vogliamo! Si sa, tutte le strade portano a Roma. Eppure sul cartello c’è scritto Firenze. Che confusione. Tutto perché nessuno pota le piante e taglia cespugli e arbusti.
Ma finalmente arriviamo a Prima Porta. Ci sono due cartelli, coperti entrambi da un albero gigante, uno che indica la presenza di strisce pedonali, un altro che avvisa la presenza prossima di una rotatoria.
Girando per Piazza Saxa Rubra ne troviamo un altro, dall’altra parte della piazza: un bellissimo cespuglio verde, con cura e delicatezza è cresciuto intorno al nostro cartello, lasciando però che la parte alta del cartello potesse respirare. Quando si dice che la natura è madre…
Ma la situazione non cambia neanche sulla Cassia, in parecchi punti i cartelli di stop sono invisibili, avvolti totalmente tra le braccia degli alberi. Per non parlare dei semafori: quello a via al Sesto Miglio, ad esempio, è diventato un tutt’uno con gli alberi. Poco più giù ci fermiamo accanto ad un segnale che indica la presenza di strisce pedonali.
Una nuova vegetazione, forse in questa zona il sole colpisce in maniera diversa, perchè quel troviamo ci sembra proprio essere un grande tronchetto della felicità. Ma c’è poco da essere felici; anche questa volta il cartello è inglobato dalla pianta tanto da non poter essere minimamente visto dagli automobilisti.
Valentina Ciaccio
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Non solo i semafori sono nascosti da una folta vegetazione, ma anche i lampioni. Un esempio per tutti: via Cassia Antica, dove già alcuni lampioni sono spenti da tempo immemorabile in coincidenza delle curve e 2 davanti a Tuodì, dove mancano pure le strisce pedonali. E’ una situazione di grave pericolo, a cui qualcuno dovrebbe mettere mano, ma alla svelta.
Al riguardo ho inviato una comunicazione formale all’ assessori alla mobilità di Roma Capitale, al comandante dei Vigili Urbani e per conoscenza al prefetto segnalando il problema in diversi semafori cittadini. Mi hanno risposto solo in merito all’incrocio via Pareto, via Cassia Nuova e Via Fabbroni dicendo che a seguito di sopralluogo non si ravvisa il problema segnalato. Ho le foto che dimostrano il contrario. Se dovesse succedere qualcosa a quell’incrocio, abbiamo i nomi dei responsabili
Il colmo si è raggiunto sulla via Flaminia dove nei giorni scorsi è stata realizzata la segnaletica orizzontale che delimita le due carreggiate dal guard rail. La segnaletica, che avrebbe dovuto essere una linea bianca continua, in realtà presenta molte interruzioni . Il Motivo? tra le due carreggiate della Flaminia ( nel tratto GRA Grottarossa) è nata una vera foresta che riduce la carreggiata, tanto che nel fare la segnaletica citata la ditta ha dovuto saltare interi tratti oppure verniciare foglie e rami al posto dell’asfalto. Da mesi, anche sulle pagine di VCB, viene segnalato il degrado della flaminia e in particolare l’assenza di manutenzione degli oleandri ( e non solo) che delimitano i due sensi di marcia sulla flaminia. In alcuni tratti hanno ridotto la carreggiata, come testimonia appunto il fatto che non è stato possibile eseguire la segnaletica orizzontale. Cosa aspetta la Regione Lazio ad eseguire la manutenzione della siepe divisoria della Flaminia? Il municipio oltre che presenziare con Zingaretti all’inaugurazione dei lavori del nuovo cavalcavia pedonale a Grottarossa, ha rappresentato questa situazione di degrado e pericolo di una delle due arterie principali del proprio territorio? Invito VCB a prendere visione di questa situazione paradossale.
Tutto vero come dice il sig.ghino Il nostro oramai e’ un paese rassegnato e bloccato.
@ghino pare che il prOx week end vengano potati gli oleandri, ma ce chi si indigna che ciò accada perché le piante vanno rispettare anche a discapito della sicurezza di chi guida
per il cavalcavia, segnalo che non è ultimato, ma recintato perché manca l’ascensore per i portatori di handicap, quindi inaugurazione inutile! fumo negli occhi e 400.000 buttati!
Come dicevano gli antichi romani “Campa cavallo che l’erba cresce” senza entrare troppo nel merito è bene sapere che le associazioni di categoria di lavoratori che si occupano di manutenzione del verde in generale, non solo giardinieri o botanici esperti, chiedono come da accordi sottoscritti anche con i sindacati di categoria c.a. 6 euro l’ora per tali attività.
Ovviamente è un po’ più complicato di così, perché si parla di operatori in regola, assunti con contratto a tempo indeterminato da una ditta che paga lo stipendio mensilmente, e ancora un po’ più complicato perché la ditta concorre con altre per l’assegnazione di tali servizi a costi concorrenziali sempre che richiesti dal Comune o da altri soggetti. Insomma la paga (6€/h) è buona, il contratto è stabile….ci penserò!