A volte capita che le ordinanze capitoline siano come i misteri della fede: o ci credi o non ci credi, ma non tentare di spiegarteli. Prendiamo l’ordinanza anti alcol nel XV Municipio, ecco diverse incongruenze e omissioni. A Ponte Milvio, per esempio, due “escape” consentono addirittura di aggirare le disposizioni.
Ricordiamo che…
Ricordiamo innanzitutto che dal 15 giugno al 31 ottobre, tutti i giorni, dalle 22 alle 7 è vietato il consumo di bevande alcoliche e superalcoliche in contenitori in vetro nelle strade pubbliche o aperte al transito pubblico e sempre dalle 22 alle 7 è fatto divieto anche di vendere bevande alcoliche e superalcoliche per asporto, sia attraverso distributori automatici che in tutte le attività di vendita di alimenti e bevande.
Ma non basta, l’ordinanza capitolina prevede anche che dalle 24 alle 7 è vietato consumare bevande alcoliche e superalcoliche nelle strade pubbliche o aperte al transito pubblico e che dalle 2 alle 7 è vietata la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche.
Ricordiamo pure che nel XV Municipio, stando all’elenco pubblicato sul sito del Comune, queste disposizioni si applicano a Piazzale Ponte Milvio, via dei Prati della Farnesina, via della Farnesina, via della Maratona, via degli Orti della Farnesina, via G. Imperiali di Francavilla, Incrocio via Cassia/via Bolsena, via Bolsena, via Flaminia fino a Corso Francia, Corso Francia fino a viale tor di Quinto, viale Tor di Quinto, Lungotevere Maresciallo Diaz fino a Piazzale Lauro De Bosis (compreso Piazzale Maresciallo Diaz).
Dove sono le omissioni? Eccole
Nel mettere sotto embargo piazzale Ponte Milvio ci si è dimenticati che nei primi 100 metri di via Cassia ci sono diversi locali con somministrazione. E via Cassia, presa da Ponte Milvio, non è nell’elenco delle vie nelle quali si applica l’ordinanza.
Basterà dunque girare l’angolo nel vero senso della parola e voilà, il gioco è fatto: a qualunque ora della notte, finchè questi locali sono aperti, si esce dal coprifuoco e si può acquistare e bere alcol spostandosi solo di dieci metri.
Bel colpo. Quel che lascia perplessi è che lo stesso errore è stato commesso nel 2014. Ordinanze fatte a fotocopia?
Ma non basta. Il “coprifuoco” riguarda anche via Flaminia fino a Corso Francia.
Peccato che a metà di via Flaminia c’è via Riano sede non solo del mercato rionale di Ponte Milvio dimenticato da Dio e dai clienti ma anche sede di diversi locali più o meno noti, più o meno vecchi, compreso un bar il cui titolare, nel 2014, è stato rinviato a giudizio per aver venduto alcol – i famosi shottini a un euro l’uno – a minorenni. E via Riano non è nell’elenco.
E il bello è che l’assessore capitolino al commercio, Marta Leonori, sempre sul sito del Comune, ha pure dichiarato di aver condotto “un ottimo lavoro di squadra con i Municipi, la Polizia Locale, le associazioni di categoria e i comitati di quartiere….per individuare le aree maggiormente interessate dal fenomeno, preoccupandoci di disincentivare la ‘migrazione’ da un quartiere all’altro o alla strada limitrofa in cui non è in vigore il divieto“.
Ecco, allora chiediamo: come viene disincentivata la ‘migrazione‘ da Ponte Milvio a via Cassia? E quella da via Flaminia a via Riano? Misteri della fede, dicevamo.
E le incongruenze?
In compenso però, ulteriore mistero della fede, nell’ordinanza sono state inserite strade come via della Farnesina, via Orti della Farnesina e via della Maratona dove chi le conosce sa che il massimo della movida è rappresentato da qualche anziano a spasso col cagnolino e dove la consumazione in strada è possibile solo grazie all’unico nasone presente.
Ad esempio sui 1700 metri di lunghezza di via della Farnesina non c’è un solo negozio che venda bibite e che sia aperto dopo le 21. Solo due o tre invece i locali di somministrazione, con orari però molto contenuti che non vanno oltre le 23.
Altrettanto dicasi per via Orti della Farnesina dove, in 1200 metri, esiste un solo supermercato, un solo negozio di alimentari e due bar. Tutti e quattro però alle 21 sono già belli che chiusi.
E che dire di via della Maratona dove non esiste un bar, un locale, niente di niente, solo condomini silenziosi e dove dalle 20 in poi anche le giostre del giardinetto sono chiuse e gli unici a passare sono i gatti randagi?
Ordinanza anti alcol in via della Maratona? Questo è il più grande mistero della fede mai esistito.
Claudio Cafasso
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Ottimo articolo! No, non c’è stato nessunissimo coinvolgimento di Comitati, Associazioni, Coordinamenti. Lo confermo a nome del Comitato Abitare Ponte Milvio. Hanno fatto (sic!) tutto da soli, continuando a commettere – come giustamente osservato da VCB – gli stessi errori del 2014. Già un anno fa questi erano apparsi inaccettabili, immaginiamoci la loro replica 2015!
Ma questo è lo “stile”, da soli senza consultazione (non parliamo di partecipazione, per carità), beatamente commettendo errori di vera e propria sciatteria.
Analoga situazione si è creata per il programma dell’Estate Romana, tirato fuori dal cilindro in totale assenza della promessa consultazione con i Comitati e, soprattutto, il Coordinamento Residenti Città Storica (del quale facciamo parte come Comitato Abitare Ponte Milvio). Consultazione più o meno mascherata che l’anno scorso era stata concessa.
E anche per l’Estate Romana i problemi saranno tanti, in primis le assurde deroghe in termini di orari (si può arrivare fini alle 4 di notte) e – udite udite – in termini di INQUINAMENTO ACUSTICO, dove la deroga permette di arrivare a 70 db!!!
Le problematiche sono strettamente connesse e fino a quando non saranno compiute analisi “olistiche” e non saranno adottati provvedimenti sistemici, continueremo a vedere volteggiare per aria “pannicelli caldi” bucherellati ed inutili. Forse non hanno tempo di consultare i cittadini perché troppo occupati con mafia capitale (battuta stupida e scontata, ma come si fa a tenersela in bocca…..!!!!).
Una tranquilla serata a Ponte Milvio, ore 21. Ragazzini che fanno la fila davanti al distributore automatico di sigarette, chiedendo la tessera sanitaria a chi capita. Panini, patatine, macchinette, cicche di sigarette, sigarette, qualche birra, macchinette. Le ragazze sono in tiro, molto più rossetto che gonne, i ragazzi col ciuffo tirato, i risvoltini, le polo.
Una tranquilla serata a Ponte Milvio, ore 23. Ragazzini attorno ad un baretto, sigarette, bicchieri di plastica sui tetti delle macchinette, cicche, cannucce, soldi che passano di mano. Quello che ha più paura chiede a un maggiorenne, gli altri si fanno riconoscere dal barista che sa. Il rossetto è sbavato, shottino, uno vomita, qualcuno ride, Sex on the Beach, lacrime di stordimento, mascara che cola, mi sento male, portami a casa. Macchinetta, sigarette, risate, la volante passa e non vede.
L’alcol a 14 anni è una droga pesante. Ieri sera sono andata a riprendere mia figlia che aveva accompagnato a casa una sua amica ubriaca. Ha detto Andiamo al MacDonald, sono finite a bere lì, al baretto compiacente.
Sono andata alla Polizia, dopo averla recuperata: non sono entrata. Un poliziotto in borghese, dall’alto degli scalini della sede di via Orti della Farnesina, ha minimizzato. Quel locale è già stato chiuso dieci giorni per lo stesso motivo: ma ha riaperto. Dall’alto del suo ruolo, ha detto che sta a noi genitori esserci. Gli ho fatto notare che ero lì. Una ramanzina, signora, fa effetto. Torno a casa, stanca, chiedendomi dove ho sbagliato.
Oggi è il 15 giugno, entra in vigore la normativa che vieta tra le 24 e le 7 la somministrazione di alcolici in strada, anche a Ponte Milvio. È il 15 giugno e mia figlia ha avuto la sua ramanzina e la sua punizione. È il 15 giugno e il baretto si prepara: è domenica, ma le scuole son chiuse.
È qui la festa.
Ma guarda caso…
Esistono molte soluzioni a questo problema.
Puoi tenere a casa i ragazzi come si faceva una volta; puoi fare le ordinanze; puoi proibire la vendita sotto i 21 anni come in alcune nazioni, ma la soluzione l’ha già indicata la signora Francesca: “La volante passa e non vede”.
Un ultima cosa: All’estero non esistono ordinanze cervellotiche, non lo devi dare l’alcol ai minorenni ed agli ubriachi e non lo puoi tenere in vista (lo bevi dentro il locale). Punto e basta. E le conseguenze per chi non rispetta la regola sono talmente pesanti che neanche sotto tortura ti vendono qualcosa.