Passano alle maniere forti gli abitanti di Valle Muricana, che da settimane si oppongono alla costruzione dell’antenna di telefonia mobile in via Valdanica, angolo di via Pedrengo. Dopo la raccolta firme sotto la pioggia, la raccolta fondi, le manifestazioni e gli striscioni “Antenna=morte”, ora si parlerebbe di bloccare i lavori o di incatenarsi nel cantiere.
Questo quanto detto nel pomeriggio di mercoledì 25 febbraio nel centro anziani di via Pomponesco dove si è tenuta una nuova assemblea organizzata dal Comitato di quartiere Karol Wojtyla.
“Abbiamo appreso che che la compagnia telefonica, nonostante le lamentele e la petizione, è ancora intenzionata a proseguire i lavori. Quindi a mali estremi, estremi rimedi: se sarà necessario ostruiremo tutti insieme la zona di scarico dei camion o, peggio, ci incateneremo all’antenna. Non siamo disposti a compromessi, da qui l’antenna se ne deve andare”, così ha dichiarato Erminio D’Agostino, presidente del Comitato.
Durante il dibattito, è stato puntualizzato che la protesta dovrà avere un carattere non violento. Proprio per questo motivo gli aderenti dovranno portare dei documenti d’identità per partecipare.
“Chiedo ai giovani di prender parte in modo intelligente, altrimenti saremo noi stessi del Comitato a denunciare gli atti illegali. Abbiamo intenzione di scrivere di questa situazione al Prefetto Pecoraro ed al Sindaco Marino, che già è al corrente di un’ulteriore problema in zona, ovvero quello degli elettrodotti”, prosegue D’Agostino.
Come affrontato nella precedente riunione del 19 gennaio (leggi qui), Valle Muricana è una vera e propria area ad alta tensione ormai, in tutti i sensi. “La storia dei tralicci elettrici è assurda: mio marito – racconta una residente – non poteva lavorare in giardino per il mal di testa provocatogli dalla corrente. Quando pioveva e portava l’ombrello, automaticamente prendeva la scossa”.
La consigliera PD Gina Chirizzi, presidente del consiglio del XV Municipio, presente oggi alla riunione, ha mostrato le carte del progetto ricordando che proprio ieri, 24 febbraio, il Consiglio del XV Municipio ha preso una netta posizione votando all’unanimità un documento che potrebbe, se non stoppare, quanto meno interrompere i lavori in corso (leggi qui).
Preso forse da un rimorso di coscienza, a quanto pare anche il residente che aveva stipulato il contratto con la società di telefonia mobile affittandole il suo terreno avrebbe pensato di fare un passo indietro per accogliere le richieste dei suoi concittadini. Ma è troppo tardi ormai: penale di 200mila euro, nemmeno a parlarne.
Si pensa a questo punto di far spostare l’antenna in altro luogo, si ipotizza adirittura all’interno del Cimitero di Prima Porta. Almeno lì non avranno nulla da obiettare. “Tanto se non facciamo qualcosa, è quella la fine che ci aspetta!”, sostiene una partecipante.
Barbara Polidori
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PRESENTE
Il fatto che la Consigliera Chirizzi comunichi che sia stata votata in questi giorni una mozione all’unanimità in consiglio municipale per dire no all’antenna è la chiara dimostrazione che sebbene l’organo politico non abbia “competenze dirette” sulle procedure autorizzative, come sostenuto da molti , ha comunque competenze “politiche” ( di indirizzo e controllo) attraverso la manifestazione di volontà contenuta negli atti che vota il consiglio stesso. Il fatto è che questa mozione arriva troppo tardi (spero di essere smentito). Meglio sarebbe se il municipio votasse mozioni nei confronti delle antenne in tempo utile. Come è possibile farlo? se è vero che sono gli uffici a gestire tutta la procedura e l’organo politico può non conoscere in anticipo l’installazione di un’antenna, è altrettanto vero che nulla osta affinché gli assessori competenti e la Commissione Ambiente chiedano agli uffici stessi di essere messi a conoscenza delle richieste inoltrate al municipio dalle varie società telefoniche. Nel caso di valle Muricana questo avrebbe evitato almeno due cose:
– che non venisse fornita la comunicazione istituzionale ai cittadini, in quanto anche di fronte ad una “dimenticanza degli uffici” ci sarebbe stato comunque un atto pubblico come la mozione e comunque maggior risalto alla vicenda.
– che la mozione fosse votata appunto con estremo ritardo e quindi con minore efficacia.
Auspico che la giunta municipale , probabilmente ancora non molto esperta, sappia cogliere il lato costruttivo e propositivo di quanto sopra esposto e non liquidi tutto come come ” sterile critica di parte”. L’inesperienza sarebbe accettabile, la supponenza no.
per ghino…
quel che lei scrive e del tutto vero….anzi aggiungo che la classe politica che governa ora il municipio si stia giocando la rielezione
ma l’ esigenza ora è impedire con ogni mezzo legale l’installazione
Mi viene da pensare che poi però tutti, dico TUTTI noi abbiamo per lo meno un cellulare se non due (…) e scagli la prima pietra colui che non abbia mai maledetto i gestori quando la ricezione del segnale non era ottimale e/o non si è riuscito a fare una telefonata….. Quanti di noi hanno cambiato gestore perché il segnale, “non è buono nella mia zona…. ”
Migliore protesta sarebbe (e non ci sarebbero più antenne “forse assassine”) se TUTTI noi gettassimo i nostri cell ma chi ormai farebbe a meno di questi accessori ormai diventati “una necessità” ? Meditiamo gente, meditiamo…….
A paolo..
con poco piu di spirito critico capirebbe che la questione non e’ sul cellulare che non prende bensi di una scelta condivisa che porti all individuazione di un’ area sufficientemente distante dalle abitazioni.
Continui a fare autocritica ma su quel che ho scritto
Per Marco. Quindi basta spostare l’antenna in un posto più “accomodante” e il gioco è fatto…. In un posto, magari, in cui non ci fosse un comitato costituito…. Come si dice, l’importante e che non si faccia in casa mia e non combattere perchè siano eliminate tutte le antenne e cestinare i cellulari!!!
Medita che e’ meglio…
Tra Sacrofano e Prima Porta i cellulari non prenodono. Quindi al mio ragazzo la compagnia ha voluto togliere il sistema di allarme che funziona con Sim , messo per i numerosi reati avvenuti da lui e in zona. Inoltre un giorno accortosi di una macchina finita in un fosso non ha potuto chiamare soccorsi se non dopo essere arrivato dopo vari minuti in un punto dove prendeva il cellulare.