Sabato 28 febbraio, con inizio alle ore 21, il Teatro Studio “Borgna” dell’Auditorium Parco della Musica ospiterà “Finalmente Truffaut”, uno spettacolo di Valerio Cappelli e Mario Sesti che ripercorre la tumultuosa biografia del regista della nouvelle vague attraverso la voce e l’interpretazione di Sergio Rubini.
“Confesso che ho vissuto”, si intitolava il libro di memorie di Pablo Neruda. Un titolo che calzerebbe a pennello anche per François Truffaut: infanzia difficile, adolescenza inquieta, poi il successo come critico cinematografico e la prodigiosa stagione della nouvelle vague.
Una vita spericolata e romanzesca, emozionante e avventurosa, zeppa di amori, amicizie e scelte coraggiose. E, di riflesso, anche di una corposa corrispondenza epistolare. Con il suo padre spirituale e mentore André Bazin, che lo lanciò come giornalista, con i suoi colleghi Eric Rohmer e Jean-Luc Godard, con Alfred Hitchcock, che il regista francese “sponsorizzava” senza riserve sia in Europa che negli USA.
Sul palco del Teatro Studio sarà Sergio Rubini a ridare corpo e anima al film-maker transalpino che Tullio Kezich definì il “Mozart del cinema”, l’artista che ci ha lasciato capolavori immortali come “Jules e Jim” e “Fahrenheit 451”, l’uomo che, scomparso nel 1984 quando aveva solo 52 anni, confesserà ancora una volta di aver vissuto.
Il biglietto costa 15 euro e può essere acquistato cliccando qui o recandosi alla biglietteria dell’Auditorium.
Giovanni Berti
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