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Mafia Capitale, una commissione prefettizia indagherà in Campidoglio

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marino-pecoraro.jpgIl Campidoglio non verrà commissariato ma un triumvirato nominato dalla Prefettura sarà investito del compito di verificare agli atti dell’amministrazione capitolina e riferire al prefetto Pecoraro entro tre mesi. Questo quanto deciso nell’incontro tenutosi nel pomeriggio di martedì 9 dicembre tra il sindaco di Roma Ignazio Marino ed il prefetto Giuseppe Pecoraro.

“L’inchiesta si basa soprattutto sugli anni del governo Alemanno e non c’è per il momento nessuna evidenza della pervasività o dell’attualità della presenza mafiosa in Campidoglio e quindi non ci sono i presupposti in questo momento per altre azioni”. Così ha dichiarato il sindaco a margine della riunione aggiungendo poi che “chi chiede le dimissioni, il commissariamento o addirittura lo scioglimento del Comune per mafia evidentemente ha un interesse a proclamare un teorema: se si scioglie il Comune per mafia sono tutti mafiosi”.

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Lo ha confermato anche il Prefetto, l’accesso agli atti del Campidoglio da parte della commissione prefettizia non ha nulla a che fare con un commissariamento. Ma come funzionerà? Lo ha spiegato poi in una nota il Ministero degli Interni.

La Commissione d’indagine sarà composta da tre funzionari della Pubblica Amministrazione che saranno supportati da un nucleo di esperti appartenenti alle Forze di Polizia. I commissari avranno libero accesso agli atti del Comune con l’obiettivo di verificarne eventuali possibili forme d’infiltrazione o di condizionamento di tipo mafioso tale da compromettere il regolare svolgimento dei servizi e il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione comunale.

La Commissione avrà a disposizione un periodo di tre mesi, rinnovabili per una sola volta per altri tre mesi, per consegnare le conclusioni del lavoro svolto. Il Prefetto avrà 45 giorni di tempo per trarre le sue conclusioni e farle pervenire al Viminale.  Sommando i tempi, ciò non accadrà prime di fine luglio 2015. (red.)

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2 COMMENTI

  1. Sarebbe opportuno che la Commissione si occupasse anche degli atti amministrativi non emessi, anche se dovuti e più volte sollecitati dal Comitato per via Gradoli.
    Non è certamente casuale che tra gli indagati risulti il Dr. Angelo Scozzfava, Direttore del Dipartimento alle Politiche Sociali e alla Salute durante la precedente consigliatura, già oggetto della denuncia presentata dal Comitato nell’aprile 2013 per omissione di atti d’ufficio. Dipartimento competente per l’emanazione delle ordinanze sindacali di inabitabilità e sgombero per motivi igienico-sanitari.
    Chiedetevi perchè tale Dipartimento ha omesso(anche se più volte sollecitato dall’ex presidente del Municipio, Gianni Giacomini) e tuttora omette di emanare tali ordinanze. pur in presenza di una dichiarazione precisa dei Servizi Ispettivi dell’ASL RM/E che certifica la non idoneità all’uso come civili abitazioni di almeno 24 immobili. Immaginate chi sono i proprietari( e le Immobiliari srl !!!!!!) di tali immobili e di altri già ispezionati e risultati privi dei parametri minimi per uso abitativo. Immaginate chi sono i locatari di tali tuguri. Considerate che casualmente via Gradoli, via Capena e il quadrilatero dell’orrore, Largo Sperlonga, via Raffaele Stasi, largo Pirzio Biroli, via dei Due Ponti sono nel territorio del XV Municipio, dove si trovano anche Ponte Milvio, via Flaminia, Vigna Clara. Datevi le conseguenti risposte e vedrete che forse l’inchiesta di cui si parla…….

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