Dal 18 al 30 novembre il Teatro Ghione di via delle Fornaci, 37 ospiterà “Cuoredineve”, uno spettacolo delicato ed emozionante che vedrà sul palco quindici giovani attori di età compresa fra gli 8 e i 16 anni. La loro caratteristica? I “Piccoli per Caso” non solo sono dei professionisti in erba, ma abitano tutti fra la Cassia e Vigna Clara.
“Quando sarai grande saprai perché”, cantava parecchi anni fa un ispiratissimo Edoardo Bennato. Con questa canzone, contenuta nel magnifico “Burattino Senza Fili” (1977), il cantautore partenopeo poneva l’accento su una delle più classiche (non)risposte che i genitori rifilano ai propri figli.
“Quando sarai grande saprai perché”: frase elusiva e terribile allo stesso tempo, non solo perché ignora deliberatamente le domande dirette che solo i bambini sanno porre, ma anche perché presuppone che il mondo debba girare sempre e solo secondo le stesse, immutabili, regole.
Ci piace pensare che Veruska Rossi e Guido Governale, che sono gli autori e i registi di “Cuoredineve”, siano partiti da questo brano di Bennato per costruire uno spettacolo originale che nei suoi quattro anni di vita ha riscosso un successo tanto meritato quanto sorprendente.
“Cuoredineve” mette in scena il punto di vista e la prospettiva dei bambini, ne rappresenta le domande dirette, i dialoghi senza filtri, i ragionamenti privi di sovrastrutture. I bambini ci interrogano e non vogliono sentirsi rispondere “quando sarai grande” o “non si può”: la loro spontaneità chiede altrettanta sincerità in cambio.
È il giorno di Natale e Mattia riceve in regalo dai suoi genitori (interpretati da Simone Destrero e Cristina Pedetta) una slitta da neve. Il bambino ne è entusiasta e chiede al papà di accompagnarlo fuori, sia pure per poco tempo, ma la risposta è negativa. Mattia è malato e intorno a lui gravitano il fratello più piccolo e la sorella, l’amico del cuore e la bambina di cui è perdutamente innamorato.
Una notte nella cameretta di Mattia irrompe un gruppo di angeli, capitanato da Zenorol…
Attraverso i bambini lo spettacolo parla agli adulti, li interroga, li invita gentilmente a uscire allo scoperto. A cercare l’isola che non c’è, un terreno comune dove confrontarsi a cuore e mente aperti, ferma restando la distinzione dei ruoli. “Cuoredineve” suggerisce l’esistenza di nuove coordinate dell’anima e della vita, ove i punti interrogativi dei figli diventano i punti interrogativi dei genitori, e svela un luogo differente e condiviso in cui i primi prendono per mano i secondi conducendoli verso la verità e le risposte, qualunque esse siano.
Quando sarai piccolo saprai perché. E, quando sarai grande, avrai la voglia di riscoprire la tua spontaneità?
A colloquio con Camilla Sensi, 9 anni, una piccola dei Piccoli per Caso
Come ti fa sentire quest’avventura? Quest’esperienza teatrale mi fa sentire bene: sono entrata nel mondo dei grandi giocando e ho conosciuto tanti nuovi amici.
Perché bisogna vedere “Cuoredineve”? Perché è uno spettacolo dove si ride e si piange. Insomma, ti diverti ma ti tocca anche il cuore….
Che tipi sono Simone Destrero e Cristina Pedetta? Recitare con Simone è molto bello perché è un attore molto simpatico e gentile, mentre Cristina, oltre a essere molto brava, ci dà tanti suggerimenti utili e come una vera mamma ogni tanto si arrabbia con noi quando facciamo confusione.
Cosa farai quando sarai grande? Ancora non lo so bene, forse mi piacerebbe fare la maestra.
Giovanni Berti
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