In fatto di sicurezza stradale, in Europa, occupiamo l’ultimo posto; lo stesso per quanto riguarda il numero di incidenti mortali con un “record” per gli investimenti di pedoni sulle strisce pedonali o ai semafori. Roma ovviamente detiene il primato.
Abbiamo perciò cercato di capire sul campo quali sono i “cinque “peggiori comportamenti” che caratterizzano la guida degli automobilisti; ovviamente si è trattato di una ricerca facile-facile perchè gli automobilisti hanno fatto di tutto per darci una mano. E allora cominciamo:
parcheggiare sul marciapiede
L’Art. 158 del Codice della Strada indica ben 21 situazioni in cui è fatto espressamente divieto di parcheggio compresi ovviamente i marciapiedi che sono di uso esclusivo dei pedoni.
La necessità di parcheggiare sul marciapiede non nasce in realtà sempre dalla insufficienza di posti disponibili ma dalla urgenza di parcheggiare il più vicino possibile a dove si deve andare. Tale comportamento non contempla ovviamente la ricerca di un parcheggio interrato o a pagamento.
Si badi bene che non stiamo parlando di soste di qualche minuto (anch’esse vietate), giusto il tempo di lasciare il pargolo all’asilo nido, ma di soste che vanno da alcune ore ad una notte intera (specie quando si è abituati a parcheggiare sul marciapiede sotto la propria abitazione).
La sanzione, che va da da 84 a 335 Euro e si applica per ogni giorno di sosta non consentita, non sembra affatto spaventare i romani dal momento che “tutti fanno così”.
non fermarsi in prossimità delle strisce pedonali
Beppe Severgnini, in un articolo sul Corriere, ha scritto che dovremmo provare vergogna ogni volta che un pedone ci ringrazia perché ci siamo fermati in prossimità delle strisce pedonali. In effetti, a Roma, abbiamo trasformato un “obbligo” in una facoltà lasciata al nostro capriccio.
A pagare lo scotto di un comportamento imprudente ed incosciente sono per lo più gli anziani che essendo dotati di minore velocità e agilità non sempre riescono con un salto o una piroetta a sottrarsi all’automobilista che tenta di centrarli sulle strisce.
Se poi si riesce a schivare l’auto assassina si può stare certi che a stenderci per terra ci penserà uno scooter che ovviamente viaggia al di là della linea di mezzeria.
Il Codice della Strada (art. 191) stabilisce che gli automobilisti devono dare la precedenza “rallentando” e all’occorrenza fermandosi fino a quando il pedone non ha raggiunto in condizioni di sicurezza il lato opposto; la multa, per chi non si attiene alla norma, è assai salata: da 162 a 646 Euro.
Ovviamente si tratta di una sanzione “virtuale” perché non ci risulta che mai automobilista romano sia stato multato per un simile comportamento.
oltrepassare la striscia di arresto
per adottare il giusto comportamento in prossimità di una “striscia di arresto” ovviamente bisogna sapere cosa è e la prova sul campo ci conferma che lo sanno in pochi.
La “striscia di arresto” è quella linea bianca, larga circa 30 cm, disegnata sull’asfalto che in prossimità dei semafori o degli “stop” non deve essere oltrepassata fino al momento in cui sia non sia possibile riprendere il movimento (Art. 145) .
Il fermarsi al di qua della linea è una garanzia di sicurezza per i pedoni che si accingono ad attraversare (o per le auto che affrontano un incrocio in cui vige il diritto di precedenza). Ovviamente a Roma è come se la striscia di arresto non esistesse.
E’ buona norma in prossimità dei semafori superarla abbondantemente e andare a piazzarsi sulle strisce pedonali così da costringere i pedoni a zig-zagare tra le auto per raggiungere incolumi la sponda opposta.
La striscia viene oltrepassata specie dai motociclisti per guadagnare alcuni centimetri di asfalto così da poter schizzare, come in un Gran Premio, in prima posizione.
E’ quasi uno stile di vita.
passare quando il semaforo segnala giallo
per l’automobilista romano ogni sosta è una grave perdita di tempo da qui la necessità di aumentare la velocità quando un semaforo invia un “preavviso di arresto”.
Il Comma 10 dell’Articolo 41 la vede però in modo diverso: “Durante il periodo di accensione della luce gialla i veicoli non possono oltrepassare gli stessi punti stabiliti per l’arresto di cui al comma 11 (“striscia di arresto”) a meno che vi si trovino così prossimi, al momento dell’accensione della luce gialla, che non possano più arrestarsi in condizioni di sufficiente sicurezza; in tal caso essi devono sgombrare sollecitamente l’area di intersezione con opportuna prudenza”.
Nella realtà non appena un semaforo diventa giallo la maggior parte degli automobilisti, temendo una penosa sosta, lancia il veicolo alla massima velocità possibile con il solo risultato di… passare con il rosso (comportamento punito con una sanzione che arriva fino a 646 Euro; se poi in un periodo di 2 anni si sono compiute almeno 3 violazioni c’è anche la sospensione della patente per 3 mesi).
oltrepassare il limite di velocità
“Last but not least” direbbero gli inglesi per questo comportamento all’origine della maggior parte degli incidenti stradali. Se sia lo stress, la fretta o più semplicemente il piacere di pigiare il piede sull’acceleratore resta un mistero fatto sta che si corre sempre e comunque.
E’ sufficiente avere davanti una qualche decina di metri di corsia sgombra per lanciare la vettura ben oltre i 50 km orari previsti nei centri abitati.
Se poi all’incoscienza della velocità aggiungiamo anche il fatto che il “guidatore veloce” è anche un “telefonista” incallito è come se avessimo innescato un candelotto di tritolo!
Una mano sul volante (o manubrio) e l’altra con il telefonino, mentre il pollice saltella da un tasto all’altro. Roba che neppure gli acrobati del famoso Circo di Mosca riuscirebbero a fare.
San Cristoforo aiutami tu
Di fonte a questi “cinque peggiori comportamenti” resta ben poco da fare, specie per i pedoni; più che equipaggiarsi con una reliquia di San Cristoforo, protettore degli automobilisti, meglio puntare su San Giuda Taddeo, una autorità per quanto riguarda le cause perse e i casi disperati.
Francesco Gargaglia
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Aggiungerei: stare fissi sulla corsia di mezzo del GRA per partito preso.
E perché non menzionare l’assenza totale di frecce di direzione?
Nessuno, ripeto nessuno, le utilizza nella capitale…
in teoria la maggior parte degli automobilisti fanno i loro porchi comodi, fregandosene degli altri automobilisti e dei pedoni.
Al primo posto tra i comportamenti pericolosi e nocivi metterei il vizio di emanare divieti inutili e limiti di velocità assurdamente bassi. L’automobilista ha imparato che limiti bassissimi non indicano affatto un reale pericolo e l’unica cosa a cui stare attenti e se ci sia o meno l’autovelox!
Voi capirete che le conseguenze sono gravissime.
Al secondo posto ci va sicuramente il mancato rispetto delle distanze di sicurezza.
Chiudo con un esempio dell’inciviltà creata dalle regole e dalle multe all’italiana.
Ho provato ad attraversare la strada sulle strisce e nessun automobilista si è fermato, tanti mi hanno sfiorato, uno mi ha urtato la busta con la spesa che io tenevo discosta dal mio corpo. Cento metri più avanti erano tutti fermi come baccalà ad un semaforo pedonale rosso, anche se non c’era un pedone nel giro di 40 metri.
Insomma, rispetto per le forme e non per le persone!
Pace e bene a tutti.
Francesco
perché all’ incrocio di corso di francia ci stanno spesso quattro i vigili e non vengono a vedere cosa sta succedendo all’incrocio di via Flaminia e via Valdagno .Per attraversare via Flaminia bisogna avere il coraggio. Scatta il verde per i pedoni quali continuano a stare fermi ,perché li le macchine passano con “pieno” rosso. Questa strada attraversano tanti ragazzi che vanno a scuola media e hanno paura di attraversare via Flaminia ,le macchine sfiorano i pedoni.
L’anno scorso due persone sono state investite li sulle strisce e non si fatto niente!
Aggiungo una piccola nota sul limite di velocità fissato a 50 km/h; anni fa vidi in Inghilterra uno spot che pubblicizzava un dato statistico che chiarisce il senso di tale limite: un pedone investito da una macchina che viaggia alla velocità di 30 miglia orarie (circa i nostri 50 km/h) ha più del 75% di possibilità di restare vivo; tale percentuale scende a meno del 25% se lo stesso incidente avviene invece alla velocità di 45 miglia orarie (circa 70 km/h).
L’articolo è scritto in tono scherzoso, come a dire “strizziamo l’occhio”, ma c’è poco da scherzare; “resta ben poco da fare”: beh! se i vigili fossero addetti a individuare e sanzionare la guida pericolosa invece di dedicare la maggior parte dei loro turni a multare le auto in divieto di sosta per rimpinguire le casse del comune, gli automobilisti menefreghisti forse sarebbero più disciplinati.
Molto ignorata è la distanza di sicurezza, cosa che i vigili potrebbero facilmente rilevare. E spesso vedo due o più vigili che chiacchieranno mentre tutto intorno a loro gli automobilisti infrangono impunemente le regole più elementari. Aggiungo un comportamento incosciente abbastanza ‘recente’ che prende sempre più piede, quello di sorpassare all’interno della curva un’auto che ha già iniziato la svolta. Posso stare tranquilla, quando al semaforo di P.zza Euclide svolto a destra in Via Civinini, che qualche cretino in macchina o addirittura in moto, cercherà di infilarsi tra la mia auto e la curva.
La distanza di sicurezza è forse uno dei problemi maggiori. Aggiungo anche la gente che si ferna al centro della strada per far scendere qualcuno, invece di fermarsi davanti a un cancello (per il tempo di discesa da un veicolo non è un problema).
Aggiungiamo pure i pedoni che NON passano sulle strisce però, ho visto dei pazzi attraveesare in curva o in mezzo a corso Francia…
Sono comportamenti tanto insopportabili quanto fisiologici perché dovuti dalla quantità eccessiva di mezzi in circolazione rispetto alla rete viaria.
Anche Madre Natura si comporta così ad es. un fiume in presenza di quantità eccessiva di acqua in un torrente: straripa creando caos e disordine.
Altro esempio, più concreto: questo problema ce l’hanno anche negli USA (noti per il ferreo controllo sulle strade) dove se gli spazi della California permettono ordine per strada, la mancanza di spazi a New York crea un caos di auto e furgoni in doppia fila.
Trovo tanto l’articolo quanto i commenti un qualcosa di …”azzeccato” ma chi a New York prende la multa e non la paga dopo poco tempo gli bloccano la macchina sotto casa. Tutto quello che avviene nella nostra città è dovuto alla cronica trascuratezza di chi dovrebbe far rispettare le regole risultando pressochè assente… (quando si piazza l’autovelox sembra ci sia una “festa” di poliziotti sul bordo della strada)
Il problema è che le norme, i veicoli, le segnaletiche ed il personale e mezzi preposti al controllo sono fermi agli anni 60.
Ecco come nel mondo (ripeto, non occorre inventarsi nulla) hanno risolto tutti questi problemi.
1. Canada. Le strade urbane hanno tutte le strisce che delimitano le corsie. Ogni corsia indica la destinazione (es. seguimi per piazzale flaminio), inoltre avverte se la corsia si restringe o termina (tipo, questa cosita termina tra 2000 metri, 1000 metri .) o se vi sono uscite importanti (tipo a 1000 metri prendi per cassia)
2. Canada,USA. La linea di arresto è posta 15 metri prima del semaforo ed il semaforo è posto sempre in alto.
3. Brasile, Argentina. I semafori indicano quanto tempo ancora ci sarà il rosso, e quanto il verde, sia in tempo (10 secs) sia come una seria di lampadine rossi e verdi.
4. Vigili, vigili,vigili, e vigili e telecamere, telecamere, telecamere. Il parcheggio selvaggio, il superamento dei limiti di velocità, la svolta ad U sulle doppie strisce o peggio sono comportamenti che nessuno si azzarda neanche a pensare tale è la certezza (e pesantezza) della pena
E’ chiaro che vi è una politica centrale e locale che vuole mantenere questo status quo favorendo questi comportamenti.
Cosi come è chiaro che a tutti conviene che questi comportamenti si possano fare, altrimenti si cambierebbe ad ogni elezione la maggioranza che consente tutto questo. Politica che con le nuove norme ha addirittura abbassato le multe (pagando subito)!
Per cui, nel frattempo, e per i almeno i prossimi 3 anni, a Roma consiglio massima prudenza a tutti.
P..s
In Germania è obbligatorio per ciclisti e motociclisti un giubbotto giallo fluo per essere maggiormente visibili , lo consiglio a tutti !!!
Esprimo solo opinioni personali.
Non mettono le frecce!!!! Troppa fatica??
Sul G.R.A., sorpassare poco prima di uscire, tagliando la strada. Nella migliore delle ipotesi costringono a rallentare. Nella peggiore….. non c’è limite alla fantasia.