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Un vespasiano all’aperto a Tomba di Nerone

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tdn240.jpgLa signora Luciana è una frequentatrice dei giardini di Tomba di Nerone perché da quando sulla Cassia non c’è più nessun accesso alla Riserva Naturale dell’Insugherata non è rimasto altro che questo piccola area verde dove rifugiarsi per un po’ di fresco e di ombra, nonostante che il degrado la faccia da padrone.

Quando, parlando, le diciamo che siamo giornalisti di VignaClaraBlog.it ci apostrofa con voce alquanto alterata: “E’ mai possibile che non si riesca a sistemare una volta per tutte questo giardino?”.

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La placida Luciana è una “belva” e ha ragione da vendere: “Abbiamo perfino chiesto al XV Municipio di avere l’attrezzatura necessaria perché siamo disposti a pulircelo da soli questo pezzetto di prato che assomiglia ogni giorno di più ad una discarica!”.

In effetti i giardini intitolati ai caduti del Fronte Russo non hanno proprio niente del parco pubblico: sporchi, trascurati, con i cestini che tracimano di bottiglie vuote e quella piccola comunità di sbandati che li usa come servizi igienici.

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Quando il sottopasso sulla Cassia era aperto veniva usato come dormitorio; ora invece, dopo che è stato chiuso, i senzatetto si sono rintanati nel verde e usano, per le abluzioni, le fontane del Monumento ai Caduti.

Durante la notte dormono in una piccola tenda, durante il giorno sostano sulle sgangherate panchine consumando una birra dietro l’altra e le bottiglie finiscono sparse per i prati incolti.

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I residenti sono stufi; pur non avendo nulla contro questa gente non ne possono più di vedere questo spazio verde trasformato in una discarica e usato come se fossero i servizi igienici della stazione Termini.

Chi abita in zona ha provato più volte a ripulire l’area ma dopo qualche giorno tutto torna come prima; Retake Roma ha verniciato i giochi dei bambini mentre un “Little Free Library” distribuisce gratuitamente libri da un paio di anni, eppure questo giardino continua a rimanere un luogo sporco e trascurato.

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Una sola volta all’anno, grazie alla disponibilità di alcuni reduci, viene ingentilito con fiori e piante; giusto il tempo di ricordare i soldati italiani morti in Russia e poi, trascorse 24 ore, il gruppo di sbandati con birre al seguito torna ad occupare le panchine.

La trascuratezza dei luoghi viene spesso immortalata dai turisti che vengono a fotografare la cosiddetta Tomba di Nerone, il bellissimo sarcofago di Vibio Mariano, esterrefatti che un simile gioiello possa rimanere dimenticato in questa specie di immondezzaio.

In questo caso il vecchio adagio del: “chi ha il pane non ha i denti” ci sembra proprio azzeccato.

Francesco Gargaglia

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

 

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10 COMMENTI

  1. purtroppo il tutto è una vergogna infinita….ormai si lascia in abbandono qualunque cosa…. forza Municipio, datevi da fare!

  2. Per godersi spettacoli simili è sufficiente farsi una passeggiata per un qualsiasi quartiere del nostro bel Municipio…Se poi parliamo di parchi, un mio amico recentemente ha provato a farsi quattro passi ne famoso Parco di Monte Mario, altezza Zodiaco,ed è scappato via orripiliato. A parte la scarsa educazione civica di romani e rom, ma questi tanto strombazzati uffici comuunali e municipali che dovrebbero occuparsi del decoro urbano che fanno???

  3. E’ vero che i senza tetto ci sono sempre stati…ma ora sono diventati troppi ebivaccano sporcando dovunque! Non c’è più posto per noi cittadini che ci teniamo alla nostra città!!
    A parte il fatto che non ci sono più da anni i manutentori di strade e giardini… il comune fa i tagli e c’è la disoccupazione, paghiamo tanti soldi al comune ma non ci da i servizi!! ASSUMIAMO GIARDINIERI!!!! Puliamo la nostra città non solo una volta l’anno!!!
    Caro Sindaco Marino, non servono le biciclette se non si sa dove usarle!

  4. Marino, se non altro per solidarietà, potrebbe coabitare in questi “giardini” con i suoi amati irregolari ubriaconi che non permettoni ai cittadini onesti e paganti, (le tasse) di usufruirne in maniera civile.
    Grazie sindaco!

  5. che schifo… sono reduce da una passeggiata in bici sulla ciclabile provate a farvi una passeggiata solo da p. milvio verso prati prima di scendere sul tevere t,opi bottiglie,rifiuti di ogni genere, oltre il cuccurucu lungo il pendio verso tevere baracche carta plastiche copertoni abbandonati altro vespasiani………

  6. Attenzione pero! Chi ci ha aiutato a pitturare i giochi sono stati alcuni rumeni, oltre ai ragazzi di Retake roma. Spesso i famosi “migranti” sono stati i primi ad aggiungersi senza problemi agli eventi di manutenzione condivisa di Retake Roma, mentre abbiamo notato che non sempre le persone che vivono storicamente nel quartiere lo curano nel modo giusto, e a volte hanno anche storto il naso. Il punto allora è: basta lamentazioni, se vogliamo un altro quartiere ci conviene cominciare a fare qualcosa, tipo smetterla di imbrattarlo con cartelli, adesivi e scritte varie (di cui siamo noi responsabili). MANUTENZIONE CONDIVISA: mi sembra l’unica strada da percorrere.

  7. Ai “bravissimi” di Retake-Roma vorrei dire che va bene la “manutenzione condivisa” ma che i residenti non potranno mai sostituirsi (solo per una questione di mezzi) al Servizio Giardini; in questa città ognuno deve fare quanto gli compete.
    Se poi non ci sono soldi allora bisogna cominciare con il tagliare compensi, privilegi, auto blu e consulenze.

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