C’è ancora qualcuno che ci crede. Che crede che il mondo possa essere migliorato. Sono i bambini del gruppo scout Agesci Roma 26 della Parrocchia del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo in via Flaminia Vecchia. Con il loro lavoro stanno dando una bella lezioncina di vita a centinaia di adulti…
Infatti da qualche settimana sono apparse nel quartiere Collina Fleming delle casette di legno con su scritto “Prendimi!”. Si trovano all’angolo tra via Città di Cascia e via Flaminia Vecchia e tra via Nitti e via Civitella d’Agliano.
La scritta sulle casette recita: “Questi contenitori di bustine per raccogliere i bisogni del vostro cane sono stati realizzati dal branco del Roma 26 per rendere il nostro quartiere un posto migliore e pulito.” Forse gli adulti hanno perso la speranza ma i bambini no.
“E’ stata un’idea dei nostri bambini” ci dice un capo scout del Roma 26 “siamo andati in giro con loro per il quartiere e gli abbiamo chiesto come avrebbero voluto renderlo migliore. È subito emerso dalla loro stessa esperienza che è impossibile camminare sui marciapiedi per i troppi escrementi.”
“E’ da quel momento che è nata l’idea di costruire le casette con il legno” prosegue Carlo, un capo scout del Roma 26.
Chiara, una bambina di 11 anni è entusiasta del lavoro che ha fatto e ci accompagna a vedere le casette.
“Le controlliamo” ci dice “così se mancano le buste ce le rimettiamo.”
“Io sono felice quando vedo che sono finite le buste” prosegue Valerio, 12 anni “perché vuol dire che la gente le usa, che sono utili e che noi abbiamo fatto una cosa che al quartiere serve!”
Antonella, altro capo del Gruppo Scout Roma 26 ci racconta come questo sia stato un modo per far capire ai bambini che il mondo può essere cambiato anche da loro, partendo dal basso, che non devono perdere la speranza ma devono capire che anche un piccolo gesto è importante per rendere più vivibile il quartiere dove vivono.
“Abbiamo avuto l’idea andando in giro per il quartiere, osservando e facendo delle domande agli abitanti. Quasi la totalità delle persone ha evidenziato come piaga per il quartiere la sporcizia dei marciapiedi” continua Carlo che ci descrive come abbiano cercato di fotografare tutte i problemi del quartiere, quali sono i suoi punti di debolezza, e poi ne abbiano scelto uno, il più evidente.
Antonella aggiunge entusiasta: “Abbiamo messo le casette in punti strategici del quartiere in modo che i bambini potessero sempre monitorare se le buste sono finite o no e quindi rimettercele. È un servizio al territorio che speriamo i nostri bambini continuino a fare anche nei prossimi anni.”
Ma non solo i bambini, i capi scout intervistati infatti sperano che anche gli adulti e gli abitanti del quartiere continuino ad usare le casette e che le riempiano con delle bustine nuove quando le trovano vuote.
“Vorremo anche sponsorizzare quello che abbiamo fatto creando dei volantini a forma di prima pagina di giornale per informare il quartiere e i cittadini più distratti di questa iniziativa” ci dice Anna, 11 anni “ma ancora non abbiamo avuto modo di stamparli.”
E allora ci pensa VignaClaraBlog.it a farla conoscere, perché è una bella iniziativa quella del Gruppo Scout Roma 26 soprattutto perché è nata dai bambini, che sono il futuro del nostro mondo.
Certo gli Scout non potevano agire diversamente dato che il loro fondatore, Robert Baden-Powell, diceva: “cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore di come l’avete trovato.” Ed è proprio grazie a dei bambini se il quartiere di Collina Fleming oggi potrebbe essere migliore di prima.
Michela Menghini
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E’ una bellissima iniziativa. Bravissimi.
E’ un vero peccato che sempre meno giovani diventino “scout” perchè l’aver unito lo spirito di servizio con l’amore e il rispetto della natura è stata una idea grandiosa.
SEMEL SCOUT SEMPER SCOUT
Bravi bambini !
una riflessione per smorzare il rammarico di Robin Hood : queste iniziative nascono per volontà della chiesa, e come da regolamento scout, mirano a diffondere l’educazione cattolica. Meno giovani diventano scout, perchè evidentemente meno giovani si riconoscono nella chiesa cattolica, ma non è detto che molti non uniscano” lo spirito di servizio con l’amore e il rispetto della natura ” in altre forme associative laiche.
Bella la tua riflessione Valentina. Vorrei però ricordarti (ma sono sicuro che lo sai) che BP era un militare (il più giovane Generale Ispettore dell’Arma di Cavalleria) e che nello scautismo ha riversato gran parte dell’esperienza maturata da “militare” oltre al vivace spirito che lo animava come esperto nell’esplorazione e nell’outdoor. Molta di questa (come dire?) “militarità” è andata perduta; oggi gli scout sono più impegnati nel sociale che non nell’avventura. Una delle sue frasi più belle è: “Ogni uomo insegue il successo. Il verò successo è la felicità e due sono le chiavi per raggiungerla: fare felici gli altri e vivere la vita come un’avventura”. Spirito cristiano e avventura questo è lo scautismo. Ciao.
bravi ottima iniziativa!
Il messaggio fondamentale del metodo scout è “fare del proprio meglio per lasciare questo mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato” L’impegno civico dimostrato dal Branco del Roma 26 è un bel punto di partenza. E’ vero che B.P. ebbe l’intuizione dle metodo scout e dell’importanza della responsabilizzazione dei giovani quando era militare, ma è anceh vero che dopo aver conosiuto gli orrori della grande guerra si trasformó in un fervente uomo di Pace e volle che il Movimeto Scout fosse il più grnade movimento di fratellanza universale per la Pace. Lo scautismo è un Movimento Mondiale e lo spirito che lo anima è certamente d’Amore non necessariamente cristiano, oltre ogni barriera, oltre ogni religione, oltre ogni diversità universale appunto.
Buona Strada
Eduardo
ex Segretario Generale dell’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout
Bravissimi,splendida iniziativa, anch’io a via Bracciano sulla via Cassia avevo messo delle bustine con dei guanti strasparenti dentro per raccogliere le cacche dei cani, morale il giorno dopo non vi erano più i guanti con le bustine,inoltre sono stati affissi dei cartelli dai ragazzi, (perchè non si può passeggiare senza calpestarle),non solo li hanno tolti, ma continuano a non raccogierle.
La loro inciviltà è pari alla loro maleducazione, forse non devono essere addestrati i cani …………………( per fortuna non sono tutti così)
Gentile Signor Missoni non c’è alcun dubbio che il movimento Scout “sia il più grande movimento di fratellanza universale per la Pace”; in “Lessons from the ‘varsity of life” BP scrive infatti: “..la nostra formazione non ha niente di militare ed ha come obiettivo la pace..”.
Ciononostante in tutte le descrizioni delle battaglie combattute (tante e a volte, come descritto da Kipling, crudeli) non usa mai toni drammatici assimilando a volte quelle attività ad un “gioco” ( è grazie alla sua abilità di….. “ballerino” che riesce sempre a sfuggire ai Matabele).
Nello scautismo BP, senza fare mai l’apologia della guerra, riversa però l’esperienza dell’addestramento militare: “..tramite il ritorno alla natura e alla scienza dell’uomo del bosco, riportandoli il più possibile a condizioni di vita primitive, per far loro imparare a seguire una traccia, a osservare il terreno di notte come di giorno, a improvvisare un riparo, a nutrirsi e cavarsela da soli”.
Oggi queste attività prendono il nome di “bushcraft” e sono molto seguite specie nei paesi del Nord Europa.
Resta comunque il fatto, come da Lei scritto, che lo scautismo è il più grande movimento giovanile il cui spirito di fratellanza va oltre qualsiasi barriera. Cordiali saluti.
Premesso che la bontà dell’iniziativa proposta nell’articolo non è in discussione,
dire che “Lo scautismo è un Movimento Mondiale e lo spirito che lo anima è certamente d’Amore non necessariamente cristiano, oltre ogni barriera, oltre ogni religione, oltre ogni diversità universale appunto” ( Eduardo Missoni) è decisamente FALSO. Ed è questo punto su cui basa la mia riflessione sul fatto che meno giovani diventano scout, a prescindere se ciascuno lo ritiene un fatto positivo o meno. L’art. 8 del regolamento scout26 è molto chiaro e non lascia dubbi di interpretazione:
Art. 8 – Educazione alla fede
……omissis……..La fede è vissuta nella Chiesa; la Comunità capi vive il suo carisma educativo inserita nella vita della Chiesa locale ed offre,
con la specificità dello scautismo, un modo di educare alla fede e all’ecclesialità. A tal fine, gruppi e unità ricercano rapporti
costanti e costruttivi con organismi pastorali delle comunità locali, cui prendono parte nei modi e nei momenti appropriati.
Nel fare la proposta di fede nelle diverse età l’Associazione si inserisce nel progetto catechistico della Chiesa italiana, riconoscendo nel “Catechismo per la vita cristiana” della CEI il principale riferimento per i contenuti da trasmettere e lo stimolo per l’elaborazione di itinerari originali per condurre fanciulli, ragazzi e giovani verso la maturità della fede.
Non credo che un bambino non battezzato, figlio di genitori atei o di altra regilione , possa essere ammesso nel gruppo scout (ma non credo nemmeno che voglia entrarci), ma sicuramente la diversità di religione èinvece una barriera.
O sbaglio?
Sbagli e di grosso. Il solo affermare “che un bambino non battezzato figlio di genitori atei non possa essere ammesso nel gruppo scout” ti pone agli antipodi dello spirito del movimento. BP era un credente e il Santo protettore lo scelse tra uno dei maggiori santi della cristianita’ ma lo scautismo ha uno spirito universale che va al di la’ di ogni confessione. Proprio il tentativo della chiesa cattolica di “appropriarsi” dello scautismo e’ all’origine di tante divisioni. Lo spirito di servizio cardine dello scautismo non ha monopolio.
AGESCi è un’associazione di scout cattolici. A BP si sono ispirati decine di movimenti, anche privi di appartenenza religiosa. AGESCI però ce l’ha, ed è un fatto oggettivo. Nel progetto educativo questo fatto è presente, e negarlo non ha molto senso. Che poi lo scoutismo prepari i ragazzi all’apertura, all’interculturalità, è anche vero, però i gruppi AGESCI hanno una proposta che si inquadra in quella della religione cattolica. Anche io conosco gruppi dove ci sono anche ragazzi ebrei, ad esempio, ma questo non nega il resto.
@Robin Hood:
Ho letto attentamente il regolamento sul sito scout26 e ho anche riportato nel mio commento l’art. di riferimento. Adesso pure i regolamenti vogliamo interpretare a piacimento???
@ Valentina F.
Non interpreto nulla ma Il regolamento che hai letto sul sito scout26 è evidentemente quello dell’AGESCI; in nessuna pubblicazione di Baden Powell, a cominciare da “Scouting for boys”, si legge che la diversità di religione impedisce di essere ammessi o è una barriera (o cose simili).
Al contrario, nella Dichiarazione approvata dalla Conferenza Internazionale dello Scautismo (Copenaghen 1924) c’è scritto: “E’ UN MOVIMENTO UNIVERSALE IN QUANTO INSISTE SULLA FRATELLANZA UNIVERSALE FRA GLI SCOUTS DI QUALSIASI CLASSE, NAZIONE, RELIGIONE”.
Se hai bisogno di qualche testo di riferimento posso aiutarti.