La notizia del mega casinò a Tor di Quinto, da noi pubblicata questa mattina, è ovviamente del tutto infondata. Si è trattato del solito pesce di aprile, nel solco della nostra tradizione. Chiediamo venia a chi possa aver pensato, foss’anche per qualche minuto, che una così assurda notizia potesse corrispondere al vero. Ma qualcuno ci ha creduto e gli dobbiamo le nostre scuse. L’articolo voleva invece essere un modo diverso per tenere accesi i riflettori su una e vera e propria emergenza.
Roma Capitale del gioco d’azzardo. Con più di 50mila slot-machine, con oltre 300 sale o case da gioco, la capitale rappresenta da sola circa il 12% del fenomeno a livello nazionale. Proliferano le sale da gioco e le sale scommesse, le slot-machine sono ovunque nei bar, anche in quelli a pochi metri dalle scuole. Accade a Roma Nord come accade nel resto della Capitale ma noi non smetteremo mai di ricordarlo, anche con i pesci di aprile: il gioco d’azzardo è una piaga sociale. I nostri ragazzi ne possono essere le vittime più facili. Difendiamoli.
Claudio Cafasso
© RIPRODUZIONE VIETATA
A parte i complimenti per il simpatico pesce d’aprile, vorrei segnalare che è stata aperta recentemente una sala di slot machines proprio davanti alla scuola del Gesù e Maria, a conferma che non esistono limiti alla decenza. La dipendenza dal gioco è un fenomeno molto grave; mi ricordo ancora di amici di famiglia che si rovinavano ai casinò e alle corse, ma il fenomeno allora (anni 60’/70′) riguardava soprattutto persone che appartenevano a determinati ambienti sociali/professionali , così come per quelli che assumevano cocaina; oggi invece è tutto alla portata di tutti.
E’ un fatto molto grave che sta destando grave preoccupazione verso tutti i cittadini della zona.
E’ non è l’unica in pochi metri.
G.Mori (FDI RM XV)