Dopo 48 ore di caos mediatico, originato in verità dall’ordinanza del sindaco scritta in burocratese e pubblicata senza due righe di chiarimento e senza che per un intero weekend – fatto salvo il comunicato dell’assessore Masini – nessuno dal Campidoglio abbia sentito la necessità di intervenire, dalle prime ore di oggi, lunedì 3 marzo, sul sito capitolino campeggia finalmente un chiaro avviso in tutta evidenza.
Dallo stesso si apprende innanzitutto che le zone coinvolte dalla non potabilità dell’acqua sono solo le seguenti: Malborghetto (XV Municipio), aree ex ente Maremma di Osteria Nuova (XV Municipio), Santa Maria di Galeria (XIV Municipio), Tragliatella (XIV Municipio), Piansaccoccia (XIV Municipio), alcune aree del consorzio di Cerquette Grandi (XIV Municipio) mentre si esclude categoricamente che le aree di Labaro, Primavalle, Giustiniana siano interessate, nonostante quanto erroneamente riportato ieri nella cronaca romana di alcune testate nazionali.
Si precisa inoltre che “il divieto di utilizzo di acqua per il consumo umano emesso con l’ordinanza n.36 del 21 febbraio 2014 riguarda un numero limitato di utenti dei municipi XIV e XV. Si tratta di circa 500 utenti con allaccio agli acquedotti rurali dell’agenzia regionale ARSIAL: Malborghetto, Brandosa, Casaccia, Casal di Galeria, Monte Oliviero, Piansaccoccia, Camuccini.”
Questo il comunicato al quale, aggiungiamo per dovere di cronaca, che se invece di parlare di “utenti” si parlasse di “utenze” si scoprirebbe che dietro ognuna di esse c’è quasi sempre una famiglia di tre, quattro componenti e che quindi il numero delle persone coinvolte potrebbe aggirarsi fra i 1500 e i 2000.
Il comunicato capitolino ricorda infine che “il provvedimento è stato adottato in base ad un principio di precauzione ed è volto ad intervenire su una situazione nota da molto tempo che riguarda la riqualificazione degli acquedotti rurali per adattare l’acqua erogata alla modifica dei parametri europei. L’agenzia regionale ARSIAL rende noto che da due anni sulle bollette delle proprie utenze è riportata la dicitura acqua non potabile”.
Viene facile chiedersi perché, se l’acqua non è potabile da due anni, solo oggi ne venga vietato l’uso. In attesa di risposte, dalla nota si apprende infine che dalle prossime ore l’ARSIAL “provvederà ad assicurare il rifornimento alle utenze interessate”.
Ricordiamo che da pagina 6 a pagina 17 dell’ordinanza sono elencate tutte le strade nelle quali è scattato il divieto. Per prenderne visione è sufficiente cliccare qui.
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Difficile capire cosa voglia dire a febbraio del 2014 “un principio di precauzione” dal momento che stiamo parlando della salute dei cittadini e di gravissimi e colpevoli ritardi.
Per quanto riguarda la presenza di arsenico nelle acque potabili la normativa Europea impone un valore limite pari a 10yg/L (fissato con D.Lgs 30/2009) e che la stessa CE ha concesso all’Italia già 2 deroghe che scadevano nel Dicembre 2009 (successivamente NON sono state concesse ulteriori deroghe) Nel Lazio ci sono ben 91 comuni che superano il limite imposto per legge a fronte di appena 15 stazioni di Monitoraggio per valori che vanno da 10 a 50 e oltre yg/L (pertanto oltre il limite imposto dalla legge).
Se si legge l’Ordinanza si vede come già nel 2011 (ovvero 3 anni fa) l’ARSIAL invitava il Sindaco di Roma Capitale (!) a prendere i necessari provvedimenti in merito al superamento dei valori massimi riferiti all’arsenico.
E’ pertanto necessario a nostro avviso che il Presidente del Municipio XV pubblichi i dati contenuti nelle analisi riferite agli acquedotti ARSIAL in maniera tale che ogni cittadino sappia con certezza cosa c’è nell’acqua che arriva nei rubinetti (non è sufficiente scrivere che l’acqua non è potabile!), quale tipo di inquinamento è presente e in quale misura.
Comitato RH..
Concordo con quanto dice il comitato R. H., poichè nella bolletta tanto nominata, che ho ricevuto non c’è scritto a quale tipo di inquinamento e esposto il mio acquedotto, tra le avvertenze c’è la dicitura “si ribadisce che gli acquedotti ex Arsial non hanno mai avuto l’ammissione alla potabilità, e che la relativa procedura potrà avvenire a seguito della loro consegna alla Ato di competenza”.
E dunque come si fà a dire che sia contaminata da arsenico??
Potrebbero essere solo batteri oppure agenti inquinanti di vario genere!
Credo proprio sia il caso di specificare cosa ci sia acquedotto per acquedotto ed in quali percentuali..