“In merito ad alcune notizie sommarie pubblicate sugli organi di stampa rispetto alla presenza di agenti inquinanti negli acquedotti di alcune zone di Roma nord si ribadisce quanto segue: il divieto di utilizzo di acqua per il consumo umano emesso tramite ordinanza n.36 del 21 febbraio 2014 riguarda un numero molto limitato di utenti del XIV e del XV Municipio.” Lo dichiara in una nota l’Assessorato allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale guidato da Paolo Masini.
“Si tratta di circa 500 utenze con allaccio agli acquedotti rurali dell’agenzia regionale ARSIAL: Malborghetto, Brandosa, Casaccia, Casal di Galeria, Monte Oliviero, Piansaccoccia, Camuccini. L’ordinanza con l’elenco completo delle utenze è disponibile sul sito del Comune. Le zone interessate sono esclusivamente: Malborghetto e aree ex ente Maremma di Osteria Nuova nel XV, e Santa Maria di Galeria, Tragliatella, Piansaccoccia e una porzione del consorzio di Cerquette Grandi nel XIV.
In particolare si fa presente che le zone di Labaro, Primavalle, Giustiniana, a differenza di quanto riportato dalla stampa, non sono interessate dal provvedimento. L’allarme è assolutamente ingiustificato, non vi è pericolo imminente per i cittadini.”
“Il provvedimento, infatti, è stato adottato in base ad un principio di precauzione ed è volto ad intervenire su una situazione nota da molto tempo che riguarda la riqualificazione degli acquedotti rurali per adattare l’acqua erogata alla modifica dei parametri europei. Da due anni sulle bollette degli utenti interessati l’agenzia regionale provvede ad informare dei problemi relativi all’utilizzo dell’acqua dei condotti rurali. Con l’ordinanza si chiede ad ACEA di provvedere agli interventi di risanamento. Come previsto dall’ordinanza, inoltre, l’Arsial provvederà ad assicurare il rifornimento alle utenze interessate a partire dalle prossime ore”.
A seguito di questo comunicato registriamo subito dopo quello di Antonio Rosati, commissario straordinario dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (Arsial) che alla stampa dichiara: “sono due anni che Arsial manda le bollette con scritto acqua non potabile.”
“Le Asl hanno fatto un prelievo, hanno visto un livello d’arsenico superiore, l’hanno trasmesso al sindaco e il sindaco ha emesso una ordinanza che forse andava preparata meglio – ha aggiunto Rosati – Però non è il caso di fare degli allarmismi: si tratta in tutto di mille utenze tra Fiumicino e Roma. Non è una situazione drammatica: sono anni che quell’acqua non la bevono, ma viene utilizzata per usi agricoli o altro”.
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Masini, non ho parole per la sua dichiarazione di non allarmismo.
Si legga i giornali degli ultimi giorni e SI INFORMI.
E’ assurdo che chi deve fornire spiegazioni e informazioni sia così ignorante sull’argomento da sminuire l’accaduto.
…. a meno che non sapeva già…..
ma qui si arriva al penale.