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Ponte Milvio, la favela di via Flaminia

Galvanica Bruni

Ponte Milvio, siamo in una traversa di via Flaminia. Dietro un muro c’è un pugno di baracche dove, nel degrado, vive una ventina di famiglie. Una vera favela che ha dato, e dà ancora oggi, di che parlare. Soprattutto ai residenti della zona. Ci siamo andati: ecco la storia di questa bidonville nel cuore della movida.

Un noto proverbio recita “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di non vuol vedere”. Gli anni passano, i governi cambiano, si alternano, sventolano bandiere in nome del progresso e del benessere, ma poi alcuni problemi vengono sempre dimenticati in fondo alla lista delle priorità. Come appunto è il caso di questo insediamento.

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Nasce sempre un certo stupore quando ci si trova davanti a baracche di fortuna rimediate con materiale di riciclo proveniente dalle discariche, pericolanti e pericolose, che rimangano in piedi nonostante le intemperie.
Ancor più quando attorno ad esse, al di là delle mura che le nascondono, vi sono palazzine eleganti, ristoranti pretenziosi, parchi ampli e curati.

E non sono poche le zone di Roma dove vi sono tali situazioni di degrado, talvolta accompagnate anche dalla malavita. Basta ricordare, fra le tante e senza guardare troppo lontano, la baraccopoli di filippini sul fianco dell’Aniene o, ancora peggio, l’accampamento che prese fuoco lo scorso 19 luglio sotto Ponte Marconi.

Chi ci vive viene da ogni dove. Alcuni sono in regola, altri rifugiati politici, altri clandestini, alcuni cittadini. Molti vivono di elemosina ed espedienti; alcuni lavorano con regolarità: sono muratori, colf, babysitter; qualcuno vive di nulla.

La favela di via Flaminia

Reti da letto arrugginite a fare da separé, elettrodomestici accatastati e smembrati perché ogni pezzo può tornare utile, tendine dai tagli irregolari al posto delle porte, tetti composti da assi di compensato, lamiere e plastica, macchine con ruote a terra usate più da riparo che da veicolo. E qualche pianta, perché un tocco di verde rallegra ogni animo.

Questo, con un veloce colpo d’occhio, ciò che ci si ritrova davanti una volta svoltato l’angolo di Via Castelnuovo di Porto. Una via nel cuore del XV municipio, traversa di via Flaminia, al confine tra Ponte Milvio e Corso Francia. Una stretta via ad L, appena in discesa e senza uscita, ad angolo con un lussuoso albergo. Folle e amara ironia.

Le baracche sono ben nascoste. Non nuocciono alla vista, a meno che non si vedano dall’alto, perché riparate da un alto muro bianco e un portoncino quasi sempre chiuso. Ma hanno fatto parlare varie volte le cronache di quartiere.

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Si ricorderanno i due blitz della polizia del 2003 che, dopo mesi di appostamenti, portarono alla luce un ring per combattimenti fra galli. Furono sequestrati prima 64 e poi 15 pennuti, tra pulcini e galli, a quest’ultimi erano state recise le creste affinché “non intralciassero nel duello”. Furono denunciati tre filippini, di cui una donna, madre di undici figli, ritenuta la mente dell’organizzazione. Questi combattimenti si svolgevano tutti i fine settimana e attiravano più di cento persone alla volta.

Qualche anno dopo la favela divenne un ritrovo per trans brasiliani, i quali poi si trasferirono tra la tristemente nota Via Gradoli e via Due Ponti. Si contano poi denunce per traffici di droga, risse, produzione di fumi sospetti e costruzioni abusive.

Ma le baracche son sempre lì. E crescono quasi indisturbate. Nel frattempo l’area di via Flaminia e Ponte Milvio è cambiata, divenendo meta di tanti romani: ristoranti e locali hanno aperto in tutti gli angoli, il mercato rionale è stato spostato al coperto per lasciare spazio a un parcheggio custodito, persino i marciapiedi sono diventati un grande business.

Vista da chi ci vive di fronte

Come passanti casuali in cerca di un numero civico ci affacciamo all’entrata della baraccopoli. La porta è aperta. Facciamo qualche passo, ma già il secondo è troppo lungo. Alla nostra sinistra due uomini con mascherina bianca sul volto stanno armeggiando con una sorta di saldatrice, fanno scintille. Al terzo passo ci troviamo davanti una signora filippina e un’altra dell’est Europa che ci invitano “caldamente” e fermamente ad andarcene.

Evitiamo discussioni e ci allontaniamo ma, nel farlo, notiamo una coppia uscire da uno dei palazzi difronte. La fermiamo per chiedere se dalle loro finestre vedono di chi vive in queste baracche o cosa fa la gente lì dentro.

I due ci rispondono senza esitazioni: “Certo, sono ucraini, polacchi, filippini e soprattutto zingari. Adulti e bambini. Alcuni non danno alcun fastidio, anzi sono persone povere che non hanno altro posto dove andare, altri sono molto aggressivi. Da questi ultimi subiamo intimidazioni e sgarbi. Alcuni di noi hanno ritrovato le macchine danneggiate. La sera non ci sentiamo al sicuro”.

Avete fatto qualche denuncia? “Si – ci rispondono – ma con poco successo. Lì dentro c’è persino una carrozzeria, sicuramente abusiva, ma nessuno viene a mandarli via. Anzi qualcuno si è sentito rispondere che non ci si deve preoccupare, perché è tutto sotto controllo e che sono autorizzati a stare lì. L’anno scorso avevano iniziato dei lavori di ampliamento con l’intenzione di sopraelevare gli abitacoli e gli hanno messo i sigilli. Ma nulla più. Non voglio certo mettere in dubbio la buona fede delle forze dell’ordine, ma non le sembra strano che siano ancora qui? E’ come se la situazione fosse accettata, come se si fossero arresi. E forse ci dobbiamo arrendere anche noi… se le capita di affacciarsi dal benzinaio di Corso Francia vedrà che molto probabilmente c’è anche una discarica abusiva”.

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Vista da chi ci vive dentro

La seconda volta torniamo dopo aver preso un appuntamento. Ci aspetta un’intimidita Anna, una giovane donna dell’est dall’aspetto grazioso e gentile. Ci accoglie con un sorriso, ci presenta i figli e ci ringrazia per il cesto di frutta che le abbiamo portato, ma soprattutto per essere arrivati.
Apre una tenda e ci fa entrare, non nascondendo un po’ di fretta nel farci accomodare dove “è più sicuro parlare”. La casa è piccola: due letti, due sedie e un angolo cottura. Pulita e in perfetto ordine.

Anna è un nome inventato, preferisce non esporsi troppo. La sua è la storia di tanti, troppi. È la storia di tutte quelle persone che piene di speranza si dirigono verso Roma certi di trovare lavoro. Il girone degli illusi.

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La prima domanda sorge spontanea. In quanti vivete qui dentro? “Cinque, sei, dipende. Ho tre figli, un compagno e ogni tanto qualcuno di passaggio. E poi il cane naturalmente.”

Come vi mantenete? “Io lavoro. La mattina faccio la dogsitter e le pulizie in un ristorante, mentre il pomeriggio la babysitter. Anche i miei figli si danno da fare, le ragazze lavorano a ore nelle case, mentre il piccolo va ancora a scuola. Sopravviviamo. Certe volte ti butti giù, pensi che non valga la pena andare avanti in questo modo. Ma poi trovi la forza nella speranza che qualcosa un giorno cambierà e che è meglio stare così che sotto un ponte.”

Da quanti anni vivete qui? “Sono arrivata a Roma vent’anni fa in cerca di un lavoro perché nel mio paese non trovavo nulla. Dopo poco ho conosciuto il padre dei miei figli e insieme abbiamo costruito questa casetta di legno che ancora regge bene. Certo, un tempo era molto più carina!” Ci assicura, e continua.
“Fummo i primi a costruire in questo spazio abbandonato e il comune ci concesse la residenza . Ma per la luce e l’acqua è stata una guerra, abbiamo fatto richiesta tante volte e in tutti i modi, ma nulla”.

Perché, non era possibile fare gli allacci? “Ancora non l’ho capito. Nessuno ci ha mai dato un aiuto o una spiegazione del perché non fosse possibile. Vi assicuro che nei campi nomadi sono attrezzati molto meglio di noi…per anni mi sono dovuta appoggiare a una mia vicina che ci faceva pagare il triplo di quanto avrei speso normalmente. Per risparmiare usavamo candele e lampade ad olio, consapevoli del pericolo, visto che qui è tutto di legno. Ma l’inverno fa davvero freddo. Poi, finalmente, in seguito a dei cambiamenti all’interno della società di energia, l’anno scorso ho avuto l’allaccio alla corrente. Per l’acqua ancora nulla. Ogni sera andiamo alla fontanella e riempiamo i barili dell’acqua necessaria per farci la doccia, lavare i panni, cucinare, ecc.”

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Un campo nomadi non sarebbe meglio? Anna spalanca gli occhi, quasi stupita della nostra domanda “No, mai. La convivenza con gli zingari è insostenibile, quelli che ci sono qui già sono troppi”.

Quante famiglie vivono qui? Da dove sono arrivate? “Siamo una ventina di famiglie in circa 200 metri quadri. Veniamo da diverse parti: Polonia, Albania, Romania, Ucraina, Filippine; la maggior parte sono zingari. Sono loro a comandare, noi abbiamo paura, perché sono arroganti e aggressivi. Viviamo senza regole e in balia della loro prepotenza. Non mi lasciano spazio neanche per stendere i panni. La sera non ci lasciano dormire, perché festeggiano, bevono, ballano, gridano. Che avranno mai da festeggiare?” si chiede guardandosi intorno. .

Le forze dell’ordine si vedono? “Credo si siano dimenticati di noi – ci risponde alzando le spalle – Un tempo venivano abbastanza spesso, soprattutto a controllare se girasse droga e si portavano via qualcuno. Poi non più. Fatto sta che è difficile che vengano, anche quando li chiami. Due anni fa le nostre case si sono allagate, avevamo l’acqua ovunque e ci arrivava sopra le caviglie. Un disastro. Abbiamo chiamato i soccorsi, inutilmente. Nessuno è arrivato”

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I vicini si lamentano. Pare che ogni tanto escano fumi neri accompagnati da odori strani e sgradevoli, come di vernice bruciata…ma cosa bruciate? Tentenna e ci fissa, come chi vorrebbe parlare ma non può.
A volte però uno sguardo basta: “E’ complicato, io sono una donna perbene, con tre figli da mantenere e un compagno ….non ficco il naso dove non devo!”

Nessun odore quindi? Riproviamo “Si, qualche odore strano ogni tanto lo sento, ma non so proprio cosa sia”. Chiaro, abbiamo capito. Grazie Anna, qualunque sia il tuo nome.

Intanto, oltre il muro della favela, inizia la notte di Ponte Milvio. In via Flaminia pedonalizzata sciamano a centinaia i ragazzi della movida. Nessuno di loro immagina che cento metri più in là c’è una realtà che non ha nulla da invidiare alle bidonville della periferia di Rio de Janeiro.

Adelaide Cao

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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29 COMMENTI

  1. Ponte Milvioè il regno dell’abusivismo, tra commercianti ambulanti, locali che usano il marciapiede come se fosse una loro prorietà privata e naturalmente i soliti parcheggiatori abusivi che da anni controllano indisturbati la zona nelle ore serali. E per fortuna che nel quartiere c’è un comando dei Carabinieri e un Commissiariato di Polizia!! Prima che nascesse la movida circa una decina di anni fa fu permesso che le sponde tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio si trasformassero in una favela che ospitava centinaia di persone; le forze dell’ordine e il Comune si mossero solamente quando ormai l’insediamento aveva raggiunto un’estensione paragonabile a quella di un campo rom, nonostante questa incredibile situazione fosse da tempo sotto gli occhi di tutti: poliziotti carabinieri e vigili urbani!

  2. Gli zingari approfittano di un paese che li accoglie regalando loro acqua e luce mentre gli italiani le pagano a caro prezzo. Ottengono la cittadinanza italiana e vivono costantemente di furti ed elemosine. Poi si dedicano ad organizzare partite truccate e chissà cos’altro. E io pago!!! E io pago!!!!!!!

  3. E’ veramente doloroso apprendere che a non molti metri di distanza da casa tua esista una situazione di degrado come quella descritta da Adelaide Cao con grande professionalità e senso civico. Questa vicenda sembra paradigmatica dell’attuale civilta’ italiana ed è angosciante rendersi conto che nella società del benessere convivano realtà di grande degrado economico vissuto con spirito civile accanto a realtà di degrado morale forse irrecuperabile.
    Cosa può proporre la nostra società del benessere globale?
    La risposta, difficilissima,al nostro volonteroso Presidente Torquati al quale vorrei sollecitare, con l’occasione e all’uopo, la realizzazione della sua lodevole proposta di istituire un ” tavolo della concertazione” per una fattiva collaborazione fra cittadini ed autorità preposte.
    Eduardo Micheletti

  4. Sinceramente non ho pena per chi inquina l’abiente e degrada il contesto urbano.
    Sono poveri? è vero, ma se non hanno avuto nessuna chance di migliorare le loro condizioni in 20 anni di permanenza qui, allora vuol dire che l’Italia non fa per loro.
    Non dovrebbero rimanere qui, creando coscientemente uno stato di abusivismo così eclatante e deturpante.
    Mi allibisce il fatto che il Comune abbia concesso la residenza ad alcuni di loro.
    Non possiamo permetterci di tollerare certe situazioni, soprattutto sapendo bene che al degrado è sempre collegata la malvivenza.

  5. Alla faccia della solidarietà….per i “lavavetri”, cacciati dal bieco alemanno e tornati ai semafori, c’è stata una levata di scudi: “poverino di quà…..poverino di là” (anche se poi nessuno scuce un quattrino). Per la favela niente “poverinidiquà-poverinidilà”; si vede che la solidarietà è una faccenda di quartieri.

  6. In Francia la destra sta avanzando e secondo i sondaggi è il primo partito.
    Ottengono consensi perché si oppongono all’immigrazione in massa ed all’invasione islamica.
    In Italia c’è bisogno di ordine e questi politici pur di raccattare voti ci costringono a subire di tutto. Milano: bande di Latinos violentissimi che imperversano.
    Roma: zingari dappertutto, ladri, scippatori, spacciatori ecc.ecc. Napoli: neanche a parlarne. E le forze dell’ordine” sono bloccate da assurdi impedimenti. L’Italia è stata trasformata in una pattumiera!!!!! Più clandestini entrano e più ne vogliono far entrare.
    Che disastro!!!!!!!! ADDIO ITALIA!!!!!!!!

  7. Non c’è nessuno che vigila, la polizia ed i carabinieri passano e fanno finta di non vedere donne che mendicano con bambini piccoli, zingari che mendicano indisturbati, vigili inesistenti (facessero qualche multa !! ).

  8. Piero, le tue affermazioni sono un po’ preoccupanti.
    Ma c’è da dire che le istituzioni fanno di tutto per meritarsi queste critiche.
    D’altra parte ti renderai conto che il disastro economico e sociale in cui ci troviamo non l’hanno certo creato le bande di desperados e zingari vari.
    E’ anche vero che un paese già disastrato di suo, incapace ad aiutare i suoi bisognosi, non può farsi carico dei disperati di mezzo mondo.
    Che dire? E’ veramente un brutto momento.

  9. La destra avanza perché si oppone a certe cose, però solo a parole! Abbiamo avuto un sindaco come Alemanno, mi sembra proprio non di sinistra, e che cosa ha fatto durante gli anni del suo mandato? Le strade erano più sicure? Proprio non mi risulta! Ha sbandierato ai quattro venti che avrebbe eliminato i campi nomadi abusivi, a partire da quello di Tor di Quinto, immediatamente ricostruito un centinaio di metri più in là! Mi dispiace, non vedo grandi soluzioni, siamo destinati alla catastrofe, come quella vista nei film…

  10. @luciotta

    tante cose si possono dire contro alemanno ma una delle cose buone che ha fatto è stata la politica per la sicurezza e il piano nomadi…

    1 – le strade erano più sicure? sì senza dubbio;
    2 – era stato ridotto il fenomeno degli abusivi ai semafori e dei cercatori di ferro nei cassonetti? sì senza dubbio;
    3 – gli insediamenti abusivi venivano sistematicamente rimossi spingendo numerosi “nomadi” a cambiare aria e cercarsi un comune più permissivo? sì senza dubbio
    4 – sono stati chiusi campi nomadi abusivi storici come via del baiardo e casilino 900? assolutamente sì….

    poi in meno di un anno Marino e la sinistra a Roma stanno distruggendo tutto… ma questa è “tutta un’altra storia”….

  11. Luciotta forse la “destra” avanza in Europa non perchè xenofoba o perchè si oppone “a certe cose”; avanza perchè in questa ‘europa’ di smidollati offre valori di cui la gente è affamata: etica nella politica, onestà, valori tradizionali, famiglia e un socialismo di tipo reale.

  12. Il piano nomadi di Alemanno già dal nome è un fallimento. Rom e Sinti nella città di Roma sono per la quasi totalità stanziali e non più nomadi. Alemanno ha speso milioni per mantenere una situazione emergenziale. Ha periodicamente organizzato sgomberi costosi senza un investimento minimo per risolvere le cause dell’esclusione sociale di queste comunità : diritto alla casa, all’istruzione, al lavoro degno. Gli sgomberi hanno creato più precarietà e occupazione di spazi abusivi. Aveva promesso 20 mila espulsioni per risolvere il problema, poi ha dovuto affidare il tutto al prefetto Giuseppe Pecoraro per manifesta incapacità politica ad affrontare il complesso problema. Riconosco l’insufficiente risposta anche della giunta Marino e del governo Renzi. Ma troppo poco il tempo di governo per dare una valutazione conclusiva. Senza dubbio la xenofobia e l’etnocentrismo esasperato di certe fazioni politiche non sono una risposta adeguata. Anche se l’esasperazione obbliga al voto solo di protesta, è solo co la proposta e con una adeguata cultura di governo che si risolvono i problemi.

  13. La destra che avanza è quella xenofoba e populista che fa leva sulla paura e sull’ignoranza…. l’elettorato a cui si rivolge è tendenzialmente composto da gente poco istruita, con un lavoro poco qualificato.

    Certo, gente come Marino non fa altro che esasperare questa gente, visto che il nostro caro sindaco sembra impegnato a fare improbabili piani del traffico e non si pone affatto il problema di queste favelas e di tante altre che ormai sono sempre più presenti nella nostra zona.

  14. Strix, ha ragione, la destra Europea avanza perché offre valori quali “…etica nella politica, onestà, valori tradizionali::”
    In Italia, a Roma anzi a Roma Nord invece, il massimo che riesce ad offrire sono dentiere e circoli DuDù… che lei incredibilmente, giustifica !!

  15. E bravo Luca V! Non solo conosce personalmente tutti gli elettori di destra che in Francia, Paesi del Nord Europa, Grecia, Ungheria hanno fatto avanzare la destra ma fa sfoggio anche di spirito democratico: da oggi facciamo votare SOLO chi è istruito ma soprattutto ha un lavoro qualificato!
    E brava anche la Cecilia…..ma che c’azzecca il cane della fidanzata di Berlusconi?!
    Io non giustifico un tubo. Affermo solo che Leli in confronto ai Consiglieri regionali indagati (centinaia, di tutti i partiti, PD compreso) che hanno usato i soldi degli italiani per comprarsi vacanze, gioielli e perfino un “vibratore”, è uno che in fin dei conti fa solo del bene (dentiere a metà prezzo: che figata!).

  16. @Erbaggi, con tutta la stima: ma dove ha vissuto finora ?

    L’amministrazione Alemanno (che pure al tempo votai) è stata la peggiore da Caetani in poi. Da un sindaco di destra ci si aspettava il rigore di destra e invece sembrava una giunta veltroni qualsiasi con l’aggravante delle centinaia di assunzioni clientelari ad ama/atac e compagnia bella.

    Non può davvero dire sul serio quando rimpiange un’amministrazione del genere seppellita dalle elezioni da un 70-30 come mai era avvenuto e… contro un Marino qualsiasi.

  17. @ Strix, non ho detto che solo chi è istruito e chi ha un lavoro qualificato deve votare, ho detto solo che questi partiti, come quello del FN in Francia, Alba Dorata in Grecia (ma anche la Lega in Italia) sono sostenuti da un elettorato spesso con bassa scolarizzazione. Poi c’è anche una grossa fetta di elettorato che vota questi partiti per protesta.

    Il problema è che purtroppo queste formazioni riescono a riscuotere interesse proprio perché ci sono personaggi come Marino, che, vincendo SOLO grazie alla presenza di Alemanno come alternativa (senza Alemanno non avrebbe vinto neanche nel suo condominio), non hanno la minima idea di cosa fare e non si pongono il problema che i Romani sono stanchi di vedere sotto casa propria situazioni come quelle descritte nell’articolo.

  18. La scolarizzazione c’entra poco con l’avanzare delle destre. Nei periodi di grae recessione economica sono toccate larghe fasce di popolazione, spesso con elevato livello d’istruzione, appartenenti alla classe borghese piccola e media, e a beneficiarne in termini elettorali quasi sempre sono i partiti di destra nazionalista. Bisogna anche mettersi nei panni di chi ha perso in breve tempo il proprio benessere e non ha più nulla da perdere. Spesso poi la sinistra si è dimostrata inadeguata nella gestione di problemi complessi, come stiamo vedendo in questi ultimi anni per quel che riguarda il problema dell’immigrazione. Se si vuole arginare la crescita dei populismi e dei nazionalismi bisogna smetterla di prendersela con il popolino ignorante (del resto i DS/PD non facevano la stessa cosa con Berlusconi? ) e cominciare a dare delle risposte concrete ai problemi quotidiani. Avere delle idee. Molte zone delle nostra città si stanno trasformando in piccole favelas, e la politica non può ignorare il fenomeno.

  19. @Simone scusi ma parliamo di sicurezza ed ho specificato che “tante cose si possono dire sulla gestione Alemanno ma una delle cose buone che ha fatto è stata per la sicurezza e il piano nomadi”….. e su questo sono convinto di quanto dico…

    se poi parliamo anche di altri argomenti non ho problemi nell’ammettere parecchie lacune e errori ma su questo no….

  20. @ Luca V, mi dispiace dirglielo ma la sua analisi non vale granchè. Quando era la sinistra a raccogliere i voti dei poco istruiti, poco qualificati e con basso indice di scolarizzazione andava tutto bene perchè queste categorie erano quelle dei “PROLETARI”. Ora però non si chiamano più proletari ma “scontenti” che guardano a destra perchè c’è MARINO che ha vinto solo perchè c’era ALEMANNO. Scusi sa……ma mi sa tanto di ridicolo.
    L’avanzata della destra europea, ancorchè alimentata in parte dallo scontento di una crisi economica che si trascina da anni, nasce da un forte desiderio di VALORI e di ETICA (ecco perchè hanno scelto nomi come “Alba Dorata” o “I Migliori”) non solo nella politica ma anche nella vita i tutti i giorni . Valori ed etica che le democrazie occidentali hanno soffocato nella corruzione, nel malgoverno e nel ladrocinio. La xenofobia non c’entra nulla: semmai è una delle tante conseguenze del malgoverno.
    Poco mi porta sapere chi c’è al governo di Roma: per quanto mi riguarda Alemanno o Marino (o Renzi o Berlusconi) sono le facce di una stessa medaglia.

  21. @Strix e @Mauro, le proposte dell’estrema destra sono proposte demagogiche e populiste (una su tutte l’uscita dall’euro…. figurarsi se quelli di Alba Dorata sanno come fare ad uscire dall’Euro…. non saprebbero neanche da dove cominciare).

    Capisco che chi sia disperato è disposto a votare tali frange, ma non sono certo la soluzione! Diciamo che potrebbero essere utili affinchè si svegli la politica “tradizionale” (che non è solo la sinistra, ma anche la cosi detta destra “moderata”) e dia delle risposte a questa crisi impressionante.

    L’affermazione che Alemanno e Marino o Renzi e Berlusconi siano le facce di una stessa medaglia è invece di un qualunquismo imbarazzante, tipico di chi semplifica tutto (ci sono i cattivi e i buoni, chi non sta con i buoni è cattivo).

  22. Dimenticavo l’esempio in casa nostra…. la lega…. tipico movimento di estrema destra, populista e demagogico…. abbiamo visto cosa ha prodotto…

  23. @ Luca V, non credo che questa sia la sede giusta per parlare di politica e perciò, prima di chiudere, mi limito ad una breve risposta. E’ evidente la sua “confusione”: parla di “qualunquismo imbarazzante”, di “disperati che votano le frange estreme” e definisce la Lega “tipico movimento di estrema destra” (perchè trasforma i trattori in carri armati? Una carnevalata l’ha definita Cacciari). Avrei capito se avesse parlato di “federalismo”…
    Movimenti come “Alba Dorata” vogliono un Europa che non è certo l’europa delle banche e della politica; sognano una Europa dei VALORI e della TRADIZIONE (nel 1939 centinaia di migliaia di giovani francesi, valloni, norvegesi, danesi si arruolarono volontari nell’esercito tedesco per contrastare l’avanzata del bolscevismo)….mi rendo conto che non è facile capire…..
    Le auguro comunque una buona giornata. Saluti, Strix.

  24. LucaV, purtroppo da una parte abbiamo il populismo, e dall’altra una classe politica arroccata sui propri previlegi e impegnata solamente a fare gli interessi delle lobbies di riferimento (e tra questi ci metto pure la Lega). l’unico stimolo che questi partiti hanno avuto negli ultimi anni per cambiare qualcosa è stato proprio la perdita del consenso elettorale a favore dei populisti, che secondo me vanno visti come una sorta di pistola alla tempia della classe dirigente per stimolarla a fare qualcosa. lo spettacolo cui abbiamo assistito in questi ultimi anni mi sembra abbastanza eloquente, nonostante la gravità della situazione sia evidente da molti anni fino a oggi vere riforme non ne sono state fatte e si è continuato a mettere pezze ricorrendo continuamente ad aumenti di tasse. Per quel che riguarda L’Euro, il tema è affrontato da molti economisti certamente senza qualunquismi di sorta, e le argomentazioni di coloro che lo mettono in discussione sono molto valide. Certo che per gestirne l’eventuale uscita ci vuole ben altro che Beppe Grillo.

  25. In effetti siamo usciti fuori tema…. avete ragione.
    Tutto sommato, anche se da posizioni lontane, critichiamo tutti i soliti politici, quelli che ci governano da una vita e che ci hanno ridotto in questo modo…. pensate solo a Roma che è stata depredata da costruttori senza scrupoli con l’avallo dei soliti politici…. cosa sarebbe stata la nostra cassia senza quell’abusivismo che l’ha ridotta ad una scatola di lamiere tutte le mattine …
    Un saluto, e speriamo che questi movimenti diano una scossa!!!!
    saluti!

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