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Grottarossa, l’isola ecologica fai-da-te

Galvanica Bruni

veientana1.jpgAvete appena finito di ristrutturare il bagno o la cucina e non sapete dove mettere mattonelle e calcinacci? Nessun problema; non c’è bisogno di fare il numero verde dell’AMA o cercare una delle “isole ecologiche” perché è sufficiente andare in Via della Crescenza e sbarazzarsi del tutto. Se poi in cantina o garage avete materassi sfondati, brande arrugginite, vecchi frigoriferi potete aggiungere anche quelli insieme ad infissi, porte sgangherate e avanzi di giardino.

Non è neppure il caso di andare, come gli assassini, nelle ore notturne perché nessuno vi dirà niente e se poi vi rimane scomodo entrare da Via dei Due Ponti potete sempre optare per l’altro ingresso, quello della Giustiniana.
E non vi preoccupate di trovare la discarica ricolma perché ci sarà sempre spazio. Di quale discarica stiamo parlando?

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Che diamine, quella che da anni sorge lungo la vecchia Veientana, quel tratto di sterrata di un chilometro circa che dal Parco Papacci, costeggiando il Fosso del Fontaniletto, arriva sino a Via di Grottarossa.

Certo, più che una “discarica” è un girone dantesco (quello degli sporcaccioni o se volete degli incivili) ma va più che bene per disfarsi di rifiuti o detriti ingombranti.

Se poi invece di scaricare volete prelevare va bene lo stesso: desiderate realizzare una baraccopoli? Ottimo, qua trovate tutto quello che vi serve: vecchie poltrone o divani, infissi e finestre, porte, assi di legno, sanitari di ogni tipo con annesso materiale idraulico, plastica e vetri in quantità.

Certo la strada non è molto agevole perché è tutta buche e fango ma non vi dovete preoccupare perché nessuno vi disturberà e quindi potrete scaricare o prelevare con tutta comodità.

Se poi tra un carico e l’altro vi rimane del tempo potete dedicarvi anche ad osservare il paesaggio della bella campagna romana tra piccoli fossi, morbide colline e greggi belanti; potete anche tentare di individuare quella vecchia sorgente di acqua ferruginosa (da cui il nome “strada della ferratela”) che esiste davvero anche se nascosta da una montagna di rovi.

Già, perché da noi, le sorgenti le ricopriamo con i rovi, le strade di campagna le usiamo per scaricare calcinacci e i fossi per eliminare detersivi e scarichi fognari. Qualcuno obietterà che in questo modo si inquinano le falde acquifere…. ma che volete che sia. Tra polveri sottili e acqua all’arsenico le schiume del Fosso della Crescenza sono una fesseria.

I soliti fastidiosi “ambientalisti” grideranno allo scandalo, si strapperanno i capelli evocando lo “scempio ambientale”, invocheranno misure drastiche; lasciateli sbraitare perché nella realtà la discarica della veientana ogni tanto, la ripuliscono pure.

Solo che in assenza di cancelli o reti in pochi giorni torna ad essere una schifezza; ma che volete che sia, da noi funziona così. Mica mettiamo sbarre o telecamere. Preferiamo ripulire quello che viene sporcato, giusto per far muovere un poco l’economia.

Francesco Gargaglia

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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8 COMMENTI

  1. Grazie francesco di avermi fatto ricordare che da piccolo (40anni fa.. sigh) andavo con mio padre a prendere l’acqua ferruginosa direttamente da quella sorgente.
    Ho cercato di ritrovala qualche anno fa, ma la strada era già diventata una “sorgente” di calcinacci. Grazie del tuo articolo.

  2. 40 anni fa non davamo lavoro di ristrutturazione ai romeni e’ chiaro che quando dici cio’ sei il solito razzista e invece no e’ proprio quello che dico
    sarebbe semplice trovare una soluzione quando ristrutturi un appartamento bisognerebbe avere la tracciabilita del materiale che si porta in discarica

  3. Mi capita spesso di leggere questi articoli che mi fanno ricordare di che pasta sono fatti gli esseri umani! Inutile appellarsi al senso civico, all’amore per l’ambiente in cui viviamo, alla natura. .. e via discorrendo. L’importante è coltivare il nostro piccolo orticello come se fosse il centro del mondo.. e tutto il resto non esistesse. Ma certo la nostra analisi non si può fermare quì, cosa fanno i nostri amministratori per impedire che ciò accada? e cosa accadrebbe se, dopo averne “pizzicati” diversi a compiere tali atti osceni, gli si comminasse una multa tanto salata da farli, non dico rinsavire poichè lo ritengo improbabile, ma da farli desistere? Siamo alle solite i soldi di chi paga le tasse dove vanno a finire? Quando eleggiamo i nostri amministratori pensiamoci e la nostra cara XX circoscrizione ne potrebbe raccontare delle belle!

  4. Proprio stamattina sono andato a fare la solita corsetta a piedi e mentre passavo su questa strada sterrata mi chiedevo come sia possibile una situazione simile di degrado. C’e’ di tutto e ogni settimana la discarica aumenta. Un vero schifo, una vera vergogna. Quanto mi piacerebbe beccare questi signori che dopo avere svuotato casa di un po’ di tutto, mandano gli operai a buttare la merce per strada. E’ troppo faticoso andare nelle isole ecologiche GRATUITE( aperte anche il sabato).
    Ci vuole solo senso civico ed educazione. Merce rara ormai…….che tristezza.

  5. Nel lontano 1967 percorrevo via grottarossa per andare a lavorare e in vari punti c’erano sempre mucchi di calcinacci e immondizia varia.
    Quella non era porta dai rumeni.
    Per eliminare quel degrado devono fare delle isole ecologiche a portata di mano in cui il cittadino può portare sia l’olio fritto della cucina, calcinacci, olio usato delle macchine e tutto quello che va in discarica o recuperabile.

  6. Leggevo che dal 2 aprile basta fare una telefonata allo 060606 del Comune per prenotare il prelievo gratuito da parte dell’Ama di rifiuti ingombranti fino a 2 metri cubi , l’unico obbligo è far trovare per il giorno prenotato il rifiuto al piano terra.
    Spero che le cose cambino in meglio, ma conoscendo il grado di civiltà di molti concittadini, i divani, televisori, motorini,ecc. continueranno ad essere ammassati vicino ai cassonetti.

  7. Per cade: le isole ecologiche ci sono e funzionano bene. Nel 1967 non c’erano i rumeni, è vero, ma l’inciviltà era la stessa! In quegli anni, in Italia, le fogne scaricavano nei fossi e fiumi. In Germania, a Monaco, sono stato aspramente ripreso da una signora solo perchè ho lasciato cadere a terra, inavvertitamente, uno scontrino! Le misure da adottare a mio avviso sono due:
    – inasprimento delle pene con arresto (senza benefici di legge) per chi sporca o inquina compresi i “writers” (misura già proposta 30 anni fa dal Sindaco Argan; i milioni di euro necessari per ripulire edifici e carrozze ferroviarie potrebbero andare invece all’assistenza per malati e disabili);
    – inserimento alle elementari di una materia che tratta di difesa dell’ambiente (visto che le famiglie non sono in grado di farlo): come smaltire i rifiuti, isole ecologiche, raccolta differenziata, protezione dell’ambiente ecc. In questo modo forse avremmo in futuro cittadini più educati.
    Siamo lo zimbello dell’Europa; veniamo continuamente sottoposti ad infrazioni per il mancato rispetto delle norme; spendiamo cifre enormi in opere poco utili ma non facciamo prevenzione e manutenzioni di nessun tipo.
    Magari abolendo TUTTE le auto-blu riusciremmo a recuperare i fondi per sanare fossi e territorio…..

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