Non sembrava esserci pace per Via di Baccanello, la principale strada di Cesano, passaggio obbligato per tutti i residenti e visitatori che in gran numero la percorrono quotidianamente. Non c’è praticamente negozio, ufficio o abitazione che sia raggiungibile senza percorrerla. Per questo ogni problema riguardante il manto stradale, anche quello apparentemente più trascurabile, può avere riflessi su tutta la circolazione. Così è stato fino a oggi, quando si sono finalmente conclusi i lavori iniziati nel novembre 2011.
È stata una storia a dir poco travagliata, che ha riguardato due importanti opere di ammodernamento ma che al tempo stesso, considerati gli intervalli tra un lavoro e l’altro, ha finito per protrarsi per un anno e mezzo provocando non solo disagi ma anche seri rischi per la sicurezza.
Tutto era cominciato con la realizzazione delle tubature idriche nella zona compresa fra Via della Fontana Morta e Via Amilcare Rossi, una manciata di chilometri della Cesano vecchia, quella in cui alcuni edifici presentavano le stesse condizioni di quando, abusivi, non erano inclusi nel Piano Regolatore, e che per questo necessitavano di interventi urgenti. Interventi che hanno compreso la costruzione di mille e duecento metri di sistema fognario.
Nel frattempo però, Via di Baccanello è stata occupata per mesi dai mezzi necessari per eseguire i lavori, che hanno costretto gli automobilisti a percorrere la strada procedendo a senso alternato regolato da appositi semafori. Questo ha causato file interminabili che sotto il sole cocente d’estate potevano durare anche decine e decine di minuti, con automobilisti infuriati da un lato e amministratori dall’altro che sottolineavano come il disagio fosse dovuto a lavori pubblici che Cesano attendeva da diverse decadi.
E qui si arriva agli ultimi giorni. Finiti i lavori, con un costo totale di cinque milioni di euro, per Via di Baccanello doveva tornare la normalità. Se non fosse che il manto stradale lasciato dai macchinari per la costruzione del sistema fognario si sia rivelato a dir poco disastrato, con disconnessioni tali da far sobbalzare le auto.
Il tutto aggravato dalle buche che si sono aperte a seguito delle piogge torrenziali che hanno colpito la Capitale e che hanno fatto di Via di Baccanello un vero e proprio campo minato a discapito della sicurezza di pedoni e automobilisti, senza contare eventuali danni alle sospensioni delle vetture messe a dura prova per quasi due chilometri di percorso.
Una situazione che ha spinto Daniele Torquati, già capogruppo PD nel XX Municipio, a presentare un’interrogazione in aula circa i tempi di rifacimento del tratto. All’interrogazione di Torquati ha fatto seguito la risposta di Stefano Erbaggi, ex Assessore ai Lavori Pubblici, che ha spiegato che la questione era dovuta a uno slittamento “di pochi giorni” dei lavori per il sistema fognario.
Bisogna però ammettere che i giorni sono stati tutt’altro che pochi, e che i residenti di Cesano cominciavano a temere che Via di Baccanello fosse destinata a rimanere in questo stato per chissà quanto tempo.
Fortunatamente non è andata così, e in soli due giorni il manto stradale della via è stato rimesso completamente a nuovo.
Ci preme sottolineare la brevità dell’intervento per dimostrare come a fronte di lavori relativamente facili come il rifacimento di un tratto di strada si aprano cantieri la cui durata può variare da qualche settimana a diversi mesi. Il motivo di queste lungaggini non è quasi mai dovuto alla complessità dei lavori, che certamente ha il suo peso, ma alla “lentocrazia” che a livello più o meno locale finisce per allungare a dismisura qualsiasi intervento. E il caso di Via di Baccanello riasfaltata in soli due giorni dopo mesi di stallo ne è un esempio.
Adriano Bonanni
riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma
© RIPRODUZIONE RISERVATA