Raggiunto il numero di tre componenti, con l’arrivo di Giuseppe Calendino che ha abbandonato il PdL, il gruppo misto del XX Municipio, composto anche da Andrea Antonini e Giuliano Pandolfi, nel parlamentino di via Flaminia comincia ad avere il suo peso politico non indifferente potendo rappresentare a volte l’ago della bilancia su scelte controverse. E per un miglior assetto in vista delle future scelte, oggi s’è dato un nuovo capogruppo nella persona di Antonini.
La posizione era già ricoperta a Giuliano Pandolfi, che entrò nel gruppo misto solo soletto, praticamente costituendolo, dopo aver abbandonato l’IdV, partito per il quale era stato eletto. Ma arrivato al numero di tre componenti le affinità politiche hanno avuto il loro peso in quanto Pandolfi, da qualche mese, non fa mistero di aver aderito alla linea della maggioranza guidata da Gianni Giacomini.
Nel corso della riunione odierna di gruppo è stato quindi sollevato da Calendino il problema del capogruppo perché, come lui stesso riferisce in una nota, voleva sentirsi ben rappresentato da chi siede nella conferenza dei Capigruppo.
“Giuliano Pandolfi – spiega Calendino in una nota – con molta correttezza ci ha dato la possibilità di esprimere immediatamente la nostra scelta. Ragion per cui, procedendo alla votazione, ho optato per il Consigliere Antonini che, da oggi, è il nuovo Capogruppo del Gruppo Misto.”
Lo ammetto, ho sbagliato. “La mia decisione – continua Calendino – è stata condizionata da due elementi. In primo luogo, mi sento maggiormente rappresentato dal Consigliere Antonini, con il quale spesso mi sono ritrovato in perfetta sintonia. In secondo luogo, ho voluto togliermi dalla coscienza il peso di averlo sfiduciato anni fa dalla carica di Presidente della Commissione Trasparenza. Anche se si arrivò a quella decisione a seguito di suoi comportamenti sbagliati ammetto che l’atto di sfiducia fu esagerato e sicuramente condizionato da logiche politiche. Lo ammetto, sbagliai” confessa pubblicamente Calendino sostenendo che “tuttavia, tranne Antonini, nessuno dovette pagare il prezzo di quella scelta sbagliata. Il Consigliere Alessandro Pica, infatti, fino ad oggi ha dimostrato di essere un ottimo presidente della Commissione Trasparenza”.
“Ammesse le colpe e rimediato agli errori del passato – conclude Calendino – auspico che le fila dei difensori della gente comune, possano diventare sempre più numerose”.
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