Marco Perina, Vicepresidente del XX Municipio e Assessore alla Cultura, uno dei destinatari della petizione lanciata dall’American Institut for Roman Culture per salvare la “tomba del gladiatore” di via Flaminia, interviene a difesa del Mausoleo. “Non si può restare insensibili di fronte alla notizia che il Mausoleo di Marco Nonio Macrino corre il rischio di essere reinterrato perché mancano i fondi per erigerlo in tutta la sua magnificenza, valorizzarlo e rendere il sito di via Vitorchiano un polo museale a cielo aperto.”
“Il Mausoleo è di una bellezza unica, tutta l’area lo è considerando non solo ciò che è stato rinvenuto ma quanto altro ancora è nascosto sotto metri di terra. Nell’insieme, un piccolo Foro Romano che nulla avrebbe da invidiare al fratello maggiore.”
Così si esprime Marco Perina in merito all’ipotesi di reinterramento recentemente palesata dalla Sovrintendenza con l’obiettivo di proteggere la più importante scoperta archeologica degli ultimi 30 anni effettuata proprio in via Vitorchiano, sulla Flaminia, territorio di competenza del XX Municipio.
“Reinterrare il Mausoleo per mancanza di fondi sarebbe un suicidio storico-culturale imperdonabile per la nostra e le future generazioni. Con le dovute proporzioni, è come se si reinterrasse Pompei” continua il vicepresidente del XX Municipio sostenendo: “occorrono tre milioni di euro? Vanno assolutamente trovati.”
“Ringrazio vivamente l’American Institut for Roman Culture che ha lanciato una petizione, della quale sono uno dei destinatari, con l’obiettivo di smuovere le coscienze e anche io mi appello al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Olnaghi, al Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e a tutti quei soggetti pubblici che possano in qualche modo contribuire a raggiungere questa cifra per salvaguardare un bene così prezioso.”
“Nel Maggio 2011 – ricorda Marco Perina – il Consiglio del XX Municipio di Roma ha votato all’unanimità un documento con il quale si chiedeva al Sindaco di Roma l’apposizione del vincolo archeologico di assoluta inedificabilità su tutta l’area interessata e lo si invitava ad adoperarsi, di concerto con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per reperire le risorse economiche necessarie a musealizzare il sito e comprenderlo nel programma, già approvato fra i progetti di Roma Capitale, di Parco Archeologico della via Flaminia, da Ponte Milvio a Malborghetto.”
“Se nei bilanci dei soggetti pubblici è impossibile trovare tre milioni di euro si cerchino degli sponsor come è avvenuto per il Colosseo oppure si ricorra allo strumento del project-financing con il quale realizzare un vero e proprio parco archeologico di grande valenza storico-artistica dove portare le scuole ed indirizzare il turismo”.
“Per quanto mi riguarda – conclude Perina – sono pronto ad impegnarmi in prima persona nel tentativo di creare una cordata di imprenditori privati locali e nazionali col cui contributo evitare a tutti i costi la sconfitta del reinterramento. Dopo 1800 anni Marco Nonio Macrino è emerso dal fango tornando alla luce ed alla storia, così deve restare per tutte le future generazioni.”
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Bravo Marco, sei sempre una persona di grande buon senso.
Ma la giunta e il consiglio del XX Municipio non hanno approvato la richiesta del costruttore Bonifaci di costruire un palazzo in via Vitorchiano con un centro commerciale e uffici e una stanzetta per la stazione di Due Ponti ? Come si concilia con la richiesta di “apposizione del vincolo archeologico di assoluta inedificabilità su tutta l’area interessata” ?
Per quanto riguarda le palazzine che Bonifaci spera ancora di costruire dentro l’area archeologica di via vitorchiano, anche perché previste nell’Accordo di Programma approvato con deliberazione del Consglio Comunale n. 49 del 20 febbraio 2006, faccio presente che il Consiglio del Municipio aveva espresso un parere contrario all’Accordo di Programma che non aveva riguardato però via Vitorchiano, formulando alcune richieste poi parzialmente accolte in sede di controdeduzioni dalla Giunta Comunale nella seduta del 6 luglio 2005. A distanza di 5 anni e solo dopo che erano stati riportati alla luce i resti archeologici, il 16 maggio del 2011 il Consiglio del XX Municipio ha approvato all’unanimità la risoluzione n. 21 con cui ha impegnato il Presidente e la Giunta del XX Municipio presso il Sindaco di Roma Capitale “per chiedere l’annullamento di qualsiasi autorizzazione edificatoria su tutta l’area ‘ex Ultra Gas’ compresa tra via Vitorchiano (nord), pista ciclabile (est), fosso dell’Acqua Traversa (sud) e linea ferroviaria (ovest)”.
A distanza di quasi un anno esatto il Consiglio del XX Municipio, oltre a dimenticarsi del tutto della suddetta risoluzione, ha approvato con la sola maggioranza di 11 voti esclusivamente di consiglieri del PdL la deliberazione n. 11 del 14 maggio 2012 con cui ha espresso parere favorevole al centro commerciale al km. 8,500 della via Flamnia anche perché ricade al di là della ferrovia Roma-Viterbo e quindi al di fuori dell’area che si voleva destinare ad assoluta indificabilità.
Un’area archeologica di tale importanza non si tutela di certo imprigionandola in mezzo ad una marea di metri cubi di cemento.
Vedo ad ogni modo con piacere che l’Assessore Marco Perina ha fatto proprie le mie stesse proposte, finalizzate non solo a musealizzare il sito, ma a ricomprenderlo nel programma, già approvato fra i progetti di Roma Capitale, di Parco Archeologico della via Flaminia, da Ponte Milvio a Malborghetto.
complimenti rodolfo bosi, questa e’ la stada da seguire…..
Invece di investire sulle olimpiadi sarebbe il caso di farlo almeno come priorita’,sulle cose che abbiamo.