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L’Arco del Pino di Isola Farnese

Galvanica Bruni

arco-del-pino.jpgIn zona Isola Farnese, sulla Cassia, le sorprese non finiscono mai; anche se il territorio, alle porte di Roma Nord, è molto conosciuto si scova sempre qualcosa di straordinario. Questa volta parliamo dell’Arco del Pino, un antichissimo arco scavato dagli etruschi nel tufo per creare un collegamento con la Via Veientana.

Gli antichi etruschi erano dei maestri nello scavare il tufo e di questa abilità ci sono rimaste numerosissime opere e tracce; non solo necropoli ma anche cunicoli, archi o tagliate come quelle di Norchia che, scavata al di sopra del torrente Biedano, metteva in comunicazione la Via Aurelia con la Clodia.

Occorre subito premettere che L’arco del Pino è all’interno di una azienda agricola e pertanto la sua visita è consentita, accompagnati da un responsabile, solo agli ospiti della struttura che è situata all’interno della proprietà “I casali del Pino”; la scelta di non rendere pubblico l’accesso è motivato da ragioni di sicurezza in quanto dall’arco, recentemente, si sono distaccati alcuni grossi massi (per informazioni 06.30896488).

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Dell’Arco del Pino sappiamo solo essere un grande e pittoresco arco scavato nella parete tufacea a destra del fosso Cremera, dove il sentiero che lo attraversava, dirigendo verso il fosso Piordo, consentiva di raggiungere la Via Veientana.

In una foto del 1855 ci appare ben diverso da come è oggi; l’arco, privo di vegetazione, si presenta come una opera imponente ed è ben visibile il sentiero che zig-zagando lo attraversa alla sommità di un cumulo di terra. Oggi gli alberi e la rigogliosa vegetazione lo hanno quasi interamente ricoperto e il sentiero non è più visibile; ma nonostante questo il fascino di un’opera così imponente non viene meno.

Per chi scende dal sentiero delimitato da pini l’arco si trova subito dopo una svolta dove la campagna lascia il posto a fitte macchie di bosco; il passaggio aperto nel tufo, dopo quasi due secoli, sembra molto più ampio forse a causa dei continui distacchi di materiale dalla volta.

Il paesaggio tutto intorno è molto bello; la presenza dei numerosi corsi d’acqua ha favorito la crescita di una ricca vegetazione al cui interno sopravvivono esemplari secolari di sughere.

Dalla parte opposta dell’arco, in ombra, il distacco di materiale è ben evidente perchè il sentiero è invaso da blocchi di tufo e pietre che sono scivolate verso il basso.

Se si continua a scendere si arriva nei pressi di Prato della Corte dove la presenza di salici permette di individuare la confluenza del fosso Piordo con il torrente Valchetta.

L’Arco del Pino e la Fontana di Re Carlo (una fontana romana il cui nome sembra sia collegato al passaggio in quei luoghi di Carlo VIII) sono soltanto due dei tantissimi luoghi che rendono preziosa tutta l’area di questo delizioso spicchio di Roma Nord dove, in fin dei conti, ce n’è per tutti i gusti: da chi è affascinato dall’archeologia a chi ama invece la natura e l’ambiente.
A Isola Farnese non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Francesco Gargaglia

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

 

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3 COMMENTI

  1. sono posti splendidi..io ci sono nata…….conosco perfettamente ogni luogo di quelle foto pubblicate……. avevo 3 anni la prima volta che sono scappata di casa per andare alla cascata …….al vecchio mulino…..luogo dove i miei mi portavano per le nostre meravigliose merende. Ancora oggi 52enne quando ho bisogno di pace e caricarmi scappo a ritrovare quei luoghi, con la consapevolezza che nessun altro posto puo’ trasmettermi quella sensazione di odori e pace a me tanto cari.

  2. 15-04-2021 avrei piacere di andarci sia all’Arco del Pino e alla Fontana di Re Carlo VIII come posso fare grazie

  3. Gentile Alberto, il modo più facile per arrivarci è attraverso la proprietà dei Casali del Pino che si incontra sulla Cassia prima della Storta; altrimenti da Isola Farnese percorrendo Via Prato della Corte sino al fosso d’Armi; infine da Via Anna Foa (una traversa di Via della Giustiniana) raggiungendo il Passo della Sibilla: da qui l’Arco del Pino dista circa 400 m.

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