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Quella sporca dozzina di pallottole

Duca Gioielli

proiettile.jpgTorna alla ribalta l’oscura vicenda di dieci mesi fa, quando minacce di morte furono recapitate a quattro consiglieri del XX Municipio. Era il 2 agosto 2011 quando anonime buste gialle contenenti ognuna un proiettile giunsero in via Flaminia 872. Ma è notizia di queste ore che altre otto buste indirizzate ad altrettanti consiglieri furono intercettate dalla Polizia Postale. Anch’esse contenevano un proiettile.

Ricordiamo i fatti

Il 26 luglio, a ricevere la prima minaccia di morte sono i consiglieri PdL Sonia Costantini, Giorgio Mori, Federico Targa ed il presidente del Consiglio, Simone Ariola, ai quali viene recapitata una foto di una bara con la scritta “4 cadaveri, via Belardinelli sarà la vostra tomba”. Quel giorno, in Consiglio si discuteva giustappunto del trasferimento in via Giuseppe Belardinelli del mercato saltuario “Olgiata”.

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“La matrice del grave gesto è probabilmente da ricercarsi nei toni esasperati che contraddistinguono il clima politico nel XX Municipio” dichiarano a caldo due dei coinvolti, Giorgio Mori e Simone Ariola, spiegando che “da tempo numerosi consiglieri, ma anche assessori, sono oggetto di lettere anonime e intimidazioni di ogni genere”. Dicono, concludendo, che “Il grave gesto di intimidazione è con ogni probabilità un fatto isolato”, ma purtroppo si sbagliano.

Perché il fatto ancor più grave avviene qualche giorno dopo.
Il 2 agosto quatto buste gialle indirizzate ai consiglieri Sonia Costantini (PdL) , Daniele Torquati e Elisa Paris (PD) ed al presidente del Consiglio Simone Ariola (PdL), all’apertura riservano un’agghiacciante sorpresa: ogni busta contiene un proiettile, quella destinata alla giovane consigliera Paris anche un detonatore. Null’altro, né uno scritto né una foto per quanto la loro presenza sarebbe stata inutile.

Scattano immediatamente le indagini dei Carabinieri, ai quali i quattro consiglieri hanno sporto denuncia, e scattano subito le reazioni a livello locale.

“Le intimidazioni ai consiglieri del XX Municipio sono frutto di un clima irrespirabile fatto di torti e minacce, che rendono lo scontro molto piu’ che politico” afferma a caldo il consigliere Andrea Antonini del Gruppo Misto.
“Questo è il secondo atto che si consuma in poche settimane all’interno di una Istituzione locale, dove il dibattito politico ha pericolosamente superato la soglia delle decenza” dichiara Marco Tolli, consigliere PD.

Il fatto ha un’eco anche in Campidoglio. Per Massimiliano Valeriani, consigliere comunale PD, “i proiettili indirizzati sono segnali di intimidazione di stampo criminale che destano preoccupazione” mentre Ludovico Todini, membro PdL della Commissione Sicurezza, chiede invece al Presidente del XX Municipio, Gianni Giacomini, “di organizzare al piu’ presto una fiaccolata che esprima piena fermezza da parte delle istituzioni contro ogni forma di minaccia criminale”.

Poi, con l’estate, cala il silenzio e della vicenda non si parla più.

Veniamo ad oggi

Le pallottole non erano solo quattro, bensì dodici per altrettanti consiglieri. Sono infatti spuntate altre otto buste, queste non sfuggite al filtro della Polizia Postale, che nello scorso agosto le intercettò e ne impedì la consegna ai destinatari.

Una minaccia di morte collettiva ma anche bipartisan, in quanto espressa nei riguardi di consiglieri sia della maggioranza che dell’opposizione che sono venuti a conoscenza del fatto solo pochi giorni fa, quando una comunicazione della Polizia li informa che il 15 Maggio, negli uffici della Scientifica romana, sarebbero stati svolti “accertamenti tecnici irripetibili volti all’evidenziazione di impronte latenti” su otto missive con proiettile a loro destinate e li si invitava a far partecipare loro consulenti o avvocati di parte.

Un fulmine a ciel sereno per tutti ed otto, nessuno li aveva mai avvertiti fino ad oggi di questa situazione di pericolo.

Il fattor comune

Ma cosa hanno a fattor comune questi dodici consiglieri? Ricordiamo il primo episodio, quello delle buste con la foto di una bara e la scritta “4 cadaveri, via Belardinelli sarà la vostra tomba”.

Quel giorno, era il 26 luglio, in Consiglio si discuteva il trasferimento del mercato saltuario “Olgiata” nell’area di Via Giuseppe Belardinelli, l’ampliamento del numero dei posti e soprattutto l’approvazione di due Avvisi pubblici tramite i quali i posti sarebbero stati assegnati.

Un dibattito che prendeva le mosse dalla Risoluzione n.24 del 30 maggio che, nel disciplinare lo spostamento del mercato dall’area in cui si trovava alla nuova sede di via Belardinelli e chiedendo che il tutto fosse fatto nel pieno rispetto della trasparenza – tramite quindi avvisi pubblici per la concessione agli operatori dei nuovi spazi – di fatto ne ritardava l’immediata attuazione.

E veniamo al dunque. Con il voto di chi era stata approvata quella risoluzione? Proprio di quello dei dodici destinatari delle minacce di morte.

Scoprire quali interessi ci fossero dietro lo spostamento del mercato – poi comunque attuato dal XX Municipio nel giro di qualche giorno senza bandi di gara e quant’altro previsto dalla Risoluzione, come non fosse stata mai votata – scoprire a chi e perché interessava che quell’area venisse urgentemente liberata è ciò su cui sta indagando la magistratura.

Scoperto il perché non dovrebbe essere poi difficile scoprire a chi appartiene la mano che ha inserito quella sporca dozzina di pallottole nelle dodici buste.

Claudio Cafasso

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2 COMMENTI

  1. A dir poco terrificante. Già espressi a suo tempo la mia massima solidarietà ai quattro consiglieri per i quali si seppe immediatamente della vigliacca minaccia nei loro confronti; oggi la rinnovo a loro e la estendo agli altri otto a prescindere dallo schieramento politico di appartenenza.
    Esprimo loro solidarietà non solo per la minaccia, inviata loro a mezzo posta, ma anche per l’isolamento fattuale in cui li ha lasciati l’istituzione Municipio XX, che, anziché attenersi alla risoluzione votata in aula, ha provveduto a spostare il mercato in tempi rapidissimi (tempi che noi cittadini del XX non avevamo mai potuto apprezzare, neanche in frangenti ben più urgenti e gravi) accontentando così i loschi interessi di chi trama nell’ombra a danno dei cittadini tutti.
    Michele G.

  2. Egregio Michele permetta di associarmi alla sua solidarietà restando basito di fronte a questa notizia, mai avrei immaginato che per spiccioli interessi locali, sempre che non si tratti di altro, si potesse arrivare a un livello così basso qui dalle nostre parti. Saluti a lei e saluto con cordialità i 12 consiglieri.

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