Tra poco più di due mesi terminerà l’attività dei “Tevere Rangers”, il gruppo di quaranta volontari che su bicicletta e catamarano hanno ricevuto l’incarico di monitorare le condizioni del Tevere; l’iniziativa ha preso il via il 4 aprile 2011 coinvolgendo anche alcuni Circoli Storici della Capitale. Tenuto conto che le condizioni del Tevere sono rimaste drammatiche e che l’iniziativa è stata finanziata dalla Regione Lazio con 20mila euro abbiamo voluto saperne di più: pur frequentando in canoa il fiume non ci è mai capitato infatti di incontrare in acqua o sulle sponde un “ranger”.
Per prima cosa abbiamo cercato di documentarci e sul web abbiamo trovato un gran numero di articoli e filmati perché i “Tevere Rangers” hanno avuto un ottimo lancio pubblicitario. Se ne sono occupati non solo i quotidiani cartacei ma anche quelli on-line che hanno pubblicato dozzine di foto della Presidente Polverini intenta a navigare il Tevere in giacca blu con logo di colore giallo.
Accertate le finalità del progetto che prevede l’invio dei dati all’Osservatorio sulla Sicurezza e Legalità della Regione abbiamo allora cercato di avere maggiori informazioni e per questo abbiamo chiamato uno dei circoli interessati al progetto; alla richiesta di qualche numero su uscite e situazioni di degrado individuate il Direttore ci ha risposto di non avere questi dati ma ci ha garantito che comunque ci avrebbe messo in contatto con uno dei responsabili. Abbiamo lasciato nome, numero del telefono e testata del giornale ma nessuno ci ha più richiamato.
E allora ci siamo rivolti direttamente all’Osservatorio Tecnico Scientifico per la Sicurezza e Legalità nel Lazio dove una segretaria ci ha messo in contatto con il Direttore; la richiesta di avere qualche dato statistico non ha avuto migliore fortuna. Ci è stato risposto che era necessario richiamare la settimana successiva per prendere un appuntamento.
Ora tenuto conto che i dati sull’attività dei “rangers” dovevano essere inviati periodicamente all’Osservatorio e che non si tratta di segreti di stato o notizie riservate ci siamo rimasti un po’ male. Sarebbe bastata una risposta di questo tipo: “20 uscite in bicicletta, 15 in canoa e 55 situazioni di degrado o abusivismo rilevate”. In fin dei conti mica chiedevamo tanto.
In una democrazia compiuta i cittadini hanno tutto il diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi e pertanto ci sarebbe piaciuto sapere se quei 20.000 Euro provenienti dalla Regione Lazio e forse utilizzati per giacche, cappellini, felpe, biciclette e catamarano erano stati spesi bene.
Un poco scoraggiati ci siamo alle fine imbattuti su una pagina di facebook dove abbiamo trovato numerose foto e la missione: “La funzionalità del progetto, in linea con i propositi dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità, è quella di realizzare un’analisi dei rischi e dell’incidenza delle attività criminose lungo il Tevere, e questo per rendere più efficaci le politiche di intervento che si vogliono adottare per migliorare la vivibilità del fiume. Per questo, tutti i dati raccolti saranno inviati periodicamente all’Osservatorio che provvederà ad elaborare uno studio annuale dei dati e delle tendenze relative al degrado”.
Molto bene e belle anche le foto seppure scattate alla “monnezza”; il fatto è che risalgono al 5, 13, 19, 25 e 26 maggio 2011 e poi più niente. La pagina, secondo le indicazioni, da sette mesi non viene più aggiornata.
I nostri prodi rangers paiono dunque essere dei desaparecidos. Poco male se lo sono da facebook, molto peggio per esserlo stati dal Tevere.
Francesco Gargaglia
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