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Mobilitazione di piazza a Riano sabato 21 gennaio

Galvanica Bruni

Il comitato SOS DISCARICA RIANO lancia una grande mobilitazione a Riano sabato 21 Gennaio contro l’ipotesi di realizzazione di una discarica in località Quadro Alto. L’annuncio è stato dato con un comunicato con il quale si anticipa che il Comitato ” insieme a tutti i comitati e le istituzioni che si sentono derubate del proprio diritto alla salute, scende in piazza invocando giustizia e legalità.”

“Non è accettabile – sostiene il Comitato – che ci si nasconda dietro la facciata di un ipotetico stato di emergenza per continuare ad infrangere le leggi, mettendo in pericolo la salute di migliaia di famiglie. E’ giunta l’ora che la Procura inizi ad indagare seriamente sulla gestione dei rifiuti nel Lazio, portando a galla le vere ragioni che spingono il Comune di Roma e la Regione a voler aprire una discarica a Riano, con una evidente infrazione delle leggi, dei processi democratici e del comune buon senso.”

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“Non si possono considerare i rifiuti alla stessa stregua di un terremoto, dichiarare lo stato di emergenza e affidare l’incarico ad un Commissario straordinario, senza che nessuno ne risulti colpevole e se ne assuma la responsabilità. I documenti sui quali si è basata la scelta di Quadro Alto a Riano – incalza il Comitato – sono quantomeno sospetti, visto che sono stati redatti con un evidente copia ed incolla da un documento di proprietà della Co.La.Ri, proprietaria di Malagrotta e guarda caso anche delle cave di Quadro Alto.”

“La manifestazione del 21 Gennaio, nasce dall’esigenza di dire basta ad un sistema di gestione dei rifiuti basato sull’interesse di pochi a danno della salute di tutti installando una discarica a 500 metri dalle case, all’interno della falda acquifera che è l’unica fonte d’acqua per centinaia di famiglie, in una cava attiva che dà lavoro a 200 famiglie”, conclude il comunicato.

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2 COMMENTI

  1. A Quadro Alto di Riano non esiste solo emergenza ma anche tanta “convenienza”
    Sono in grado di risolvere il Vs. problema della discarica e dei suoi effetti sulla Vs. salute.
    In questo post non vi è abbastanza spazio.
    Se mi inviate una o più mail private Vi farò arrivare il materiale esplicativo necessario a mettere in grado gli interessati di risolvere facilmente il problema senza danni né costi economici e soprattutto di salute.
    349.7262025

  2. “Un crimine contro l’Umanità”
    Parlando di rifiuti, questo efficace titolo, non sarà certamente bene accettato dai fautori e produttori di impianti di incenerimento del residuo non più differenziabile, ma in compenso sarà più che gradito alle moltissime persone che tale “Crimine” debbono quotidianamente subire impotenti, perché il loro territorio viene trasformato da altri in una vera e propria “Camera a Gas”; non fa che riportare le parole esatte di Dominique Belpomme Presidente della associazione francese per la ricerca contro il cancro, la cui frase completa è “L’incenerimento dei rifiuti è un crimine contro l’Umanità”!
    E’infatti disperatamente drammatico vedere che molti miliardi di esseri umani in tutto il mondo, vengono allegramente considerati come “Gassificabili”, da pochi milioni di Politici, Esperti, Tecnici e “protettori dell’Ambiente”, che continuano, per abietti interessi di “bottega” (o, come vorrei tanto sperare, per totale disinformazione in buona fede, anche se ciò mi costa un grande sforzo alla luce dei quasi mensili Avvisi di Garanzia o Arresti da parte della, per fortuna efficiente, Magistratura. Rimasta ormai ultima difesa dei cittadini contro il loro lento sterminio per malattie tumorali!) a disquisire, per lunghi mesi con saccenti e altisonanti incontri e convegni con importanti ed esperti relatori, per poi decidere autonomamente (senza interpellare la cittadinanza) quando e dove realizzare le solite discariche o Termoinquinatori, ovviamente con la contemporanea e organizzatissima raccolta differenziata manuale (magari porta a porta) e naturalmente senza mai preoccuparsi di quanto costerà tutto ciò, visto che il problema economico non li tocca minimamente perché sarà sempre e tutto a carico dei futuri “Gassificati”. Viene quindi spontaneo domandarsi: ma se il sistema della superata, costosa, insufficiente quindi inutile differenziazione manuale, fosse veramente l’unica e soprattutto la più perfetta soluzione (favola che viene subdolamente raccontata e imposta ai cittadini, forse per mettersi in pace con la propria coscienza) in grado di non avvelenare l’Ambiente e l’Umanità, per quale ragione coloro che la prevedono e la organizzano ritengono necessario prevedere in parallelo anche alla costruzione di inquinanti discariche o inquinantissimi Termo”valorizzatori”?
    I fautori dei Termoinquinatori si difendono assicurando che oggi i più moderni e aggiornati “Monumenti all’inquinamento” raggiungono temperature talmente alte da riuscire a eliminare le diossine e che sono dotati di ottimi filtri in grado di trattenere fino al 98% del terribile particolato che potrebbe uscire dalle ciminiere (ma è proprio quel “fino al”, che sembra una specie di “copertura legale e una pulitura di coscienza”, perché quel piccolo 2%, anche se permesso dalla legge, è comunque una immane quantità di polvere invisibile satura di prodotti cancerogeni che fuoriesce ugualmente), ma ovviamente questi difensori dimenticano, molto opportunamente, anche di aggiungere che quanto più è alta la temperatura, tanto più sarà fine il particolato e quindi non esiste filtro al mondo che lo possa trattenere, altrimenti tanto varrebbe sigillare le ciminiere.
    L’altra cosa che non viene detta, è che gran parte delle oltre 150 sostanze nocive, alcune decine delle quali sono fortemente cancerogene (tra cui metalli pesanti, cadmio, arsenico, piombo, ecc.), contenute in quel trionfalistico 2%, vanno a creare l’effetto accumulo. Infatti è proprio l’accumulo il principale nemico degli esseri viventi (vegetali e animali, tra cui ovviamente l’uomo), perché giorno dopo giorno e per anni si accumulano nei polmoni quindi nel sangue, oltre che nel latte, nella carne e nelle uova degli animali allevati a scopo alimentare (come i famosi saporiti e “soprattutto sani” polli ruspanti) oltre che su tutti i vegetali coltivati, dai quali finiscono negli organi interni degli animali e degli esseri umani, rivelandosi letali, ma molto silenziosamente e negli anni, esattamente come hanno fatto e ancora faranno per molto tempo l’Amianto e l’Uranio arricchito contenuto in alcuni proiettili militari.
    La media nazionale italiana del rifiuto riciclato manualmente è di circa il 45% (ma non cambierebbe niente anche se fosse del 55 o del 65%), mentre il rimanente finisce in discarica o negli inceneritori (anche se producono corrente, sempre inceneritori inquinanti sono), ma che però alcuni esperti e interessati addetti ai lavori, per “ecologizzare” l’inquinante impianto che vogliono costruire, lo illustrano ai poveri e succubi cittadini (i quali dovranno anche pagare in denaro e in vite umane per subirne la costruzione contro la propria volontà e interesse), chiamandolo con un vergognoso eufemismo: “Impianto di smaltimento finale per rifiuti residuali altrimenti non riciclabili”. Questo appare al cittadino solo come un terribile e deprecabile cinismo “travestito da buon padre di famiglia”, ma che ha la palese volontà di indorare la pillola per evitare legittime contestazioni.
    Purtroppo non esiste un Santo al quale raccomandarsi che sia “specializzato” contro la prepotenza, la supponenza, il menefreghismo, la presunzione e l’incoscienza di chi comanda. I cittadini devono quindi arrangiarsi da soli andando sotto le loro finestre o dal Magistrato più vicino, per cercare di far cambiare loro posizione, ricordando loro l’obbligo che debbono sentire della difesa degli interessi e della salute di quei concittadini, che con il loro voto li hanno messi su quella poltrona (e che alla prima occasione potrebbero anche togliergli). Fargli capire che se vogliono riaverla debbono ascoltare di più chi provvisoriamente li ha messi alla prova. Fargli capire che se non mantengono le promesse fatte, potrebbero tornare da dove sono venuti. Se non sono capaci di rendersi conto che sono loro al servizio dei cittadini e non viceversa, quello non è il loro posto.
    Quindi non esistendo quel certo “Santo” da pregare, se i cittadini vogliono sopravvivere alla “Gassificazione”, debbono prendere in mano la situazione e farsi rispettare con l’uso appropriato del voto. In questo specifico caso non è una questione di colori o di partiti, ma solo di persone oneste, corrette e affidabili.
    Per non essere accusato di esagerazione o ingiustificato allarmismo (come già rivolgendosi a me, ha pontificato dall’alto della sua saggezza, sapienza ed esperienza uno dei “grandi esperti relatori” di cui sopra e strenuo difensore dei Termoinquinatori, nonché (guarda caso) gestore diretto di un Termoinquinatore toscano che un mese dopo avermi redarguito sulla stampa per il mio “terrorismo psicologico” gli è stato chiuso per eccesso di inquinamento da diossina), mi sia concesso di ricordare che una quantità, ormai a tre cifre, di accurati e attendibili studi scientifici e spesso specificatamente oncologici, hanno da tempo dimostrato il collegamento diretto causa-effetto tra il notevole aumento di alterazioni genetiche e malattie tumorali, e a sorpresa, anche di molti organi interni apparentemente non coinvolgibili (cuore, reni, midollo spinale, occhi, ecc.) sulle popolazioni che vivono nel raggio di 5/10 km. da discariche o Termovalorizzatori.
    E’ certo assai difficile capire perché molti politici, tecnici, esperti e protettori dell’Ambiente continuino a ritenere che gli ormai centinaia di scienziati di tutto il mondo che, con studi totalmente disgiunti raggiungono le stesse conclusioni di correlazione e pericolosità, siano completamente inattendibili e visionari, mentre quanto affermato da loro e ratificato dai propri scienziati “personali”, sia un dogma indiscutibile al di sopra di ogni possibile smentita.
    Ciò vale naturalmente per ogni parte del mondo, ma noi italiani non abbiamo bisogno di percorrere tanta strada per trovare zone fortemente colpite, ci basta e avanza andare in Toscana, Campania, Puglia e Sicilia, solo perché le più macroscopicamente colpite da uno o più di questi effetti e non certo perché le altre ne siano indenni.
    Purtroppo i responsabili del settore, tra politici, tecnici ed esperti vari, per far dimostrare quanto sono bravi, cercano di far vedere il “bicchiere” sempre mezzo pieno, e per farlo usano gli speciali paraocchi che si chiamano leggi nazionali o europee, dietro le quali si sentono sicuri, protetti e al di sopra di ogni attacco, senza rendersi volutamente conto che a quindici/venti anni dalle prime indicazioni dell’UE e alla luce dei numerosi studi scientifici, sono trascorsi anni luce di progresso tecnologico che ha trasformata in ritardataria e antiquata la UE con i suoi decreti, certamente ottimi per allora, ma oggi totalmente inadatti per proteggere veramente e non solo a parole l’Ambiente e gli esseri umani.
    Un esempio che vale per tutti, é l’incenso che è stato asperso da seri e attendibili organi di stampa (come il Sole 24 ore, estratto da un Report di Regione e Arpa) per esaltare la grande virtuosità di Reggio Emilia che ha raggiunta una differenziazione del 58,4%. Obiettivamente si deve riconoscere che usando i vecchi metodi della raccolta manuale, è realmente da considerare una città assai diligente e virtuosa, ma se si raffronta con il 100% che nella stessa zona e nello stesso periodo si sarebbe potuto differenziare con le nuove tecnologie, la stessa cittadinanza diventa, suo malgrado, una grande avvelenatrice dell’Ambiente e di se stessa, solo perché i suoi Amministratori non hanno saputo o più palesemente voluto modernizzarsi ed evitare di incenerire il rimanente 41,6%, obbligando i cittadini a sopportare sulle proprie spalle notevoli costi e danni alla salute, totalmente evitabili solo usando metodi più moderni.
    Esistono sul mercato nuove tecnologie alternative alle antiquate attuali. Non sono in vendita (quindi non costano), ma utilizzabili gratuitamente dagli Enti pubblici e sono in grado di svolgere lavoro di selezione e di riciclo finale direttamente all’interno della struttura che le ospita, per il 100% del rifiuto conferito indifferenziato, pericoloso o tossico, facendo tutto il trattamento prima, meglio, a costo zero confronto al metodo manuale e senza avvelenare né Ambiente né persone perché operano a freddo, senza Camere di combustione, senza Camini e quindi senza inquinamento.
    Per sapere come risolvere il problema basta andare su un qualsiasi motore di ricerca della Rete e digitare Complesso Ecologico Polivalente , o C.E. Ospedaliero, oppure C.E. Biomolecolare, o infine C.E. Ecoportuale e tutti gli aspiranti “Gassificatori” e i “Gassificati” in un attimo scopriranno tecnologie che fino a ieri non esistevano, che oggi invece sono alla portata di tutti e possono salvare dagli effetti letali di qualsiasi tipo e pericolosità di rifiuto che venga trattato nel modo tradizionale, superato e sbagliato perché capace solo di produrre un inutile ed evitabile ulteriore costo, gravissimi danni all’Ambiente e alla preziosa, unica e insostituibile salute propria e dei nostri discendenti.
    Sergio Marchetti
    Consulente per l’Ambiente e nuove tecnologie.
    rsumarchetti@gmail.com

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