Home AMBIENTE A Formello un bicchiere pieno di… problemi

A Formello un bicchiere pieno di… problemi

Galvanica Bruni

A Formello è nato il “Comitato per l’acqua pulita”. Obiettivo, veder scorrere dai rubinetti cittadini acqua limpida e pura, com’è nel diritto di tutti. E per presentarsi all’opinione pubblica il Comitato ha scelto un metodo simpatico ed accattivante, l’ironia narrativa di Francesco Braghetta. “Pulizia filtri lavatrice: 35 euro; pulizia filtri lavastoviglie: 35; pulizia scambiatore della caldaia (se vi va bene e non dovete sostituirlo): 100 euro; filtro anti-sabbia: 58 euro; cartuccia per il suddetto filtro: 62 euro; costo della chiamata e manodopera idraulica: 70 euro. Totale: 460 euro. E per il resto non c’è MasterCard, ma una grandissima rabbia per aver dovuto sborsare una tale cifra soltanto per poter usufruire degnamente di un bene primario, un diritto: l’acqua.”

“Questa è la situazione, mai florida nella nostra terra, ma neanche mai così tremenda come negli ultimi mesi, dell’acqua cosiddetta potabile qui a Formello. E pensare che siamo il paese con il più alto reddito pro-capite del Centro-Sud; tante, tantissime persone che hanno fatto una scelta di vita, quella di lasciare la città, per godere dei benefici della vita extra cittadina, e che invece si trovano a vivere tutti i disagi di questa e di altre problematiche. Filtrini dei rubinetti perennemente intasati, elettrodomestici che non funzionano come dovrebbero o affatto e una consistente patina di sabbia ed altro in fondo alle pentole per bollire; e intanto le bollette continuano ad arrivare, quasi sempre salatissime e, praticamente, sempre in ritardo (e, quindi, oltretutto ci dobbiamo sentire chiamare per sollecitare il pagamento per un servizio inesistente) e la rabbia aumenta.”

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“Si parla dappertutto di questo problema, se ne parla tanto e ne parlano tutti (tranne i “fortunati” che utilizzano acqua di pozzo…ironia!) ma alla fine sembra un bandolo senza matassa…e forse lo è, ma almeno, in questi giorni, qualcuno ha iniziato a “muoversi”, chiedendo, leggendo, divulgando qualsiasi cosa che potesse aiutarci in questa situazione. Beh, alla fine ne esce qualcosa di buono: un nascente comitato per l’acqua di Formello, che sta’ iniziando a chiedere pareri a chi sta’ già affrontando questa battaglia da diverso tempo (tipo Aranova, Fiumicino, Ladispoli) e coinvolgendo chi ha più voglia di fare.”

“E sta già muovendosi, speriamo nella giusta direzione (ma, alla fine, sono tutte giuste, se potranno portare alla risoluzione del problema), contattando associazioni di consumatori e cercando un referente per un dialogo volto al raggiungimento dello scopo, ovvero poter avere ACQUA dai nostri rubinetti, e non sabbia, calcare, piccole scaglie di ferro e quanto altro aggiunto alla stessa; che, visto la sua “potabilità” sicuramente ne risente”.

“Intanto è stata avviata una sorta di “mappatura” dell’acqua sul nostro territorio; forse non tutti lo sanno, ma molte zone di Formello non sono affatto provviste di acqua diretta, ma usufruiscono di pozzi, privati o condominiali. E prima, ironizzando, sono stati chiamati “fortunati”, in quanto a loro non esce sabbia dai rubinetti, ma spesso, quando la stessa è stata fatta analizzare, si è trovato di peggio. Non a caso molti centri residenziali, come Case Bianche o le Macere, è tempo che si muovono per poter disporre di un sistema di depurazione, ovviamente senza successo, sia che la domanda venga rivolta all’Ente pubblico, sia che venga rivolta ai condomini; il problema è sempre quello: un buon impianto costa, e tanto, e forse in realtà questo reddito pro-capite così alto è soltanto su carta.”

“Altro passo sarà preparare e consegnare un esposto alle competenti Autorità, come suggerito dall’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambientale) per trovare e capire chi deve all’atto pratico affrontare e risolvere il problema. Sì, perché il quesito più difficile è proprio questo: chi è responsabile per quello che scorre nei nostri rubinetti, a parte l’acqua? Se ci sono guasti o perdite, si chiama in causa Acea Ato 2, gestore del sistema idrico integrato dal luglio del 2009 e quindi, a rigor di logica, quella che dovrebbe sistemare le condutture e ripristinare un’impiantistica adatta a trasportare acqua veramente potabile; e sempre che il problema siano le condutture, perché altrimenti è sicuramente Acea Ato 2 a doverne rispondere.”

“Ma a questo proposito arrivano segnali “distorti”: come, ad esempio, una lettera del giugno di quest’ anno, indirizzata ai condomini del comprensorio “Casal dei Pini” a Le Rughe, nella quale si fa presente che si sta analizzando la soluzione tecnica migliore per poter allacciare il comprensorio all’acquedotto del Peschiera e si sottolinea che tale impresa viene presa in carico dal Comune e non dal gestore. Ma, allora, a chi dobbiamo chiedere per ottenere acqua pulita?”

“Intanto cerchiamo di supportare il Comitato, del quale potete ottenere informazioni tramite la sua pagina Facebook  anche e soprattutto consigliando soluzioni o strade da percorrere, segnalando la vostra situazione e la vostra zona di provenienza e magari pubblicando materiale dimostrativo -filmati, foto, fatture, analisi organolettiche- che possano aiutare la causa.”

“L’acqua – conclude Francesco Braghetta – è ed è sempre stato un diritto, un bene primario e, soprattutto, fonte di vita per qualsiasi popolazione dagli albori dei tempi, non facciamocene privare.”

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