Home AMBIENTE Discarica di Riano e Corcolle: presentato ricorso al Tar

Discarica di Riano e Corcolle: presentato ricorso al Tar

Galvanica Bruni

Presentato oggi, da parte degli avvocati dei Giuristi Democratici Pietro Adami e Mario Sabatino, il ricorso al TAR Lazio contro il commissariamento e l’individuazione dei siti per le nuove discariche. I Comitati “Rifiuti Zero” di Riano e Corcolle, i Comitati di quartiere, numerosi cittadini e le aziende agricole biologiche della zona, tra cui quella di Urbano Barberini, hanno presentato ricorso sostenendo l’inidoneità dei siti di Quadro Alto, nel comune di Riano, e di Corcolle, nell’VIII Municipio di Roma, a ricevere i rifiuti di Roma.

“Le procedure emergenziali seguite non sono giustificate. Quando si individuano dei siti per accogliere rifiuti occorre la massima cautela ambientale” spiega l’Avv. Sabatino che aggiunge: “sono convinto che il TAR accoglierà le nostre istanze, volte anche a un approfondimento e un’indagine sui siti e sulla reale situazione dei rifiuti del Lazio”.

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“Il ricorso pone anche seri problemi di rispetto dell’ordinamento costituzionale” aggiunge l’Avv. Adami, che precisa: “il sistema è sempre lo stesso. Si lascia decorrere il tempo, poi si dichiara l’emergenza al fine di derogare a tutte le leggi di tutela ambientale. Ma le norme dell’Unione Europea non possono essere derogate”.

Il ricorso critica in primo luogo la dichiarazione dello stato di emergenza e la nomina del Commissario Straordinario. “Ormai sono più le attività amministrative emergenziali che quelle ordinarie. Si pensi che il Sindaco di Roma è Commissario delegato all’emergenza traffico, o che tra breve verrà costruito un centro servizi, con bar, al Colosseo, da un altro commissario emergenziale. Sarà un’emergenza caffè?” si chiede ancora l’Avv. Adami.

Sottoscrivono il ricorso anche i consiglieri regionali Bucci e Maruccio (IdV) e il consigliere provinciale Amelina (Lista Zingaretti). “Oltre alla critica ambientale, lamentiamo lo spoglio delle competenze regionali e provinciali. La scelta del commissariamento è una resa da parte della maggioranza regionale, che per evitare di assumere scelte coraggiose o impopolari ha passato la mano al Prefetto. Ma governare significa fare delle scelte, assumersi delle responsabilità e discuterne democraticamente”, dichiara Claudio Bucci.

Nel ricorso si legge che “L’Avv. Manlio Cerroni ha acquistato il terreno di Riano … in data 13.10.2011, quindi in epoca successiva alla comunicazione alla stampa da parte del Commissario delle aree individuate, alla quale ha fatto seguito l’ordinanza del 24.10.2011 anch’essa impugnata. Per esplicita previsione dell’OPCM 3693/2011 gli impianti, una volta realizzati, dovranno essere trasferiti al Comune di Roma essendone prevista la proprietà pubblica; quindi, le aree acquistate da Cerroni pochi giorni or sono, dove verrà installata la discarica alternativa, saranno oggetto di occupazione d’urgenza ed espropriazione. Pertanto il Co.La.Ri. in data 13/10/2011 ha acquistato -essendone ben consapevole- un’area che sarà quasi sicuramente oggetto di procedimento ablativo”.

“Infine, come se non bastasse, l’articolo 3 dell’atto di compravendita prevede un pagamento del prezzo alla società dante causa, parametrato alle tariffe che il Co.La.Ri. dovrebbe percepire per ogni tonnellata di rifiuti speciali e urbani conferiti nella realizzanda discarica di Riano Località. Quadro Alto”.

In sostanza , il Co.La.Ri. di Cerroni paga il terreno con tariffe per il servizio. È dunque ragionevolmente certo che il servizio stesso gli verrà affidato.

Inoltre, il ricorso riferisce come l’Analisi preliminare condotta dalla Regione per “Il sito di Roma – San Vittorino Corcolle presenta … otto fattori escludenti – Il sito di Riano Quadro Alto presenta … tre fattori escludenti”.

Per quanto riguarda Riano, la Regione Lazio in data 13.10.2009 alla richiesta del Co.La.Ri di V.I.A. – A.I.A. (valutazione ambientale) relativa al sito di Riano Quadro Alto, rispondeva che “la domanda non può essere accolta dalla scrivente amministrazione in quanto contrastante con le norme di pianificazione regionale e nazionale”.

I ricorrenti chiedono la sospensione di ogni provvedimento impugnato e l’avvio di un’indagine istruttoria.

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