Il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha firmato l’ordinanza. E’ ufficiale: con la chiusura di Malagrotta saranno i siti di Corcolle, nella zona di San Vittorino, VIII Municipio, e Quadro Alto, nel comune di Riano, ai confini del XX Municipio, ad ospitare per 36 mesi le discariche provvisorie. Lo comunica una nota della prefettura nella quale si specifica che “il provvedimento è attualmente in corso di notifica ai soggetti interessati e sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale Regionale”.
Ma pronto a sminuire la portata dell’ordinanza del Prefetto è l’avvocato Cerroni, presidente del CdA della Società Colari alla quale fa capo il sito di Malagrotta e neo proprietaria dei 92 ettari di Quadro Alto dove dovrà sorgere la discarica.
“Troppo tardi, siamo fuori tempo massimo – afferma Cerroni – per non far trovare la Capitale in crisi occorreva che entro la prima decade di settembre fossero partiti i lavori”. Secondo l’avvocato la realizzazione dei due nuovi siti non servirà ad evitare l’emergenza rifiuti a Roma.
La sconcertante affermazione contenuta in una lettera pubblicata dal quotidiano on-line Affari Italiani.
Gli risponde, tramite la stampa, il Sindaco Alemanno: “Non è la prima volta che Cerroni fa questi ammonimenti a Roma. Noi ci rifacciamo a quanto detto dal commissario Pecoraro che sta monitorando tempi e modi. Ci affidiamo a lui per essere sicuri che Malagrotta venga chiusa in tempi certi”.
Con l’ufficialità dell’ordinanza prefettizia si inasprirà dunque la protesta dei rianesi, che proprio pochi giorni fa hanno fatto sapere, con una nota del sindaco Marinella Ricceri, che sono pronti alla battaglia legale davanti al TAR.
E le ragioni, come spiegano con un bollettino i comitati di Riano, sono tante. La discarica di Quadro Alto nascerebbe infatti a 700 metri dal centro abitato, ad un chilometro dalle scuole elementari e medie, a poche centinaia di metri da un asilo nido, a 800 metri da un centro commerciale, a poche centinaia di metri da campi coltivati, in un luogo deputato a diventare patrimonio dell’umanità presso l’UNESCO, in una cava tutt’ora attiva che dà lavoro a molti operai, in un terreno i cui rilievi hanno evidenziato notevoli quantità di arsenico.
E non solo, avrebbe un unico accesso: Via Tiberina, le cui condizioni di traffico sono già disastrate, e sorgerebbe sopra una falda acquifera protetta, che non permette la costruzione di alcun pozzo agli abitanti. Ce n’è di che discutere.
Nel frattempo l’appello promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune di Riano si arricchisce di una nuova firma. Ad aggiungersi a personaggi della cultura, dello spettacolo, dell’arte e dell’informazione è stato il famosissimo architetto Paolo Portoghesi. (red.)
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l’unica opportunità che abbiamo è quella di far sì che ne venga a conoscenza la comunità europea. del resto queste vicende hanno già dimostrato più volte che gli interessi economici non hanno colori ne credo