Labaro, via Comparini. L’insofferenza dei residenti, stanchi di attendere da 500 giorni che venga messa la parola fine ai tanti disagi conseguenti alla voragine apertasi a febbraio 2010, è sfociata in una plateale manifestazione. Un lungo striscione che ritrae il viso del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e quello del presidente del XX Municipio, Gianni Giacomini, con la scritta “per una buca una vergogna, Labaro è stanca di aspettare” campeggia da alcune ore sulla recinzione del cantiere fermo da mesi.
Era febbraio 2010 quando in via Comparini si aprì una voragine dalle dimensioni incredibili. Tutto accadde durante il passaggio di un camion a seguito del quale si formò inizialmente una piccola buca che, in men che non si dica, si trasformò poi in una profonda e pericolosa voragine, oggi ancora tale.
[GALLERY=1485]
Fu la rottura di una condotta idrica – così venne appurato – a causare l’apertura della voragine che portò poi alla luce un reticolo di gallerie sotterranee. L’area venne transennata ed una delle palazzine a lato della strada fu evacuata.
Famiglie trasferite altrove, la viabilità bloccata, l’apprensione dei residenti nelle case adiacenti per questo grosso buco nero che nasconde chissà quali pericoli, tutto ha contribuito ad esasperare gli animi della collettività.
I primi interventi messi in campo non furono affatto risolutivi. Si tentò di chiudere la voragine con del materiale betonabile che però si disperse nel reticolo delle gallerie aggravando la situazione. Ad aprile 2010 un reporter di VignaClaraBlog.it scattò alcune foto. Il cantiere si presentava così:
foto del 22 aprile 2010
[GALLERY=830]
I lavori andarono avanti a rilento e fra mille incertezze. Fu così che i cittadini decisero di ricorrere alle vie legali nei confronti della pubblica amministrazione e di Acea.
Il resto è storia recente. Il 15 dicembre 2010 la magistratura ordina al Comune di Roma e all’Acea Ato 2 di eseguire urgentemente, in solido tra loro, tutti i lavori elencati nella relazione del consulente tecnico d’ufficio e condanna il Campidoglio, fatto non usuale, al pagamento delle spese legali.
Passano i mesi, ne passano ben 5 ma il cantiere non riapre e la situazione, in questi giorni, si presenta come quella di oltre un anno fa.
foto del 18 maggio 2011
[GALLERY=1486]
Comprensibile dunque che dopo 15 mesi di disagi i residenti di via Comparini e dintorni abbiano gettato alle ortiche il bon ton decidendo di manifestare con ruvidità la loro esasperazione.
Non sarà il massimo del fair play mettere alla berlina il viso di chi rappresenta le istituzioni ma non è il massimo dell’efficienza non risolvere dopo 500 giorni un problema che ha inciso così negativamente sulla qualità della vita di decine di famiglie e di centinaia di cittadini.
Claudio Cafasso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la vicenda di via comparini è emblematica. Dopo un anno la voragine è ancora li e ci sono famiglie fuori di casa. Perchè non viene applicata l’ordinanza del tribunale che impone a comune di roma ed acea ato 2 di eseguire i lavori. Il Presidente Giacomini ha precise responsabilità e non può fare scaricabarile. Cosa sta facendo il suo ufficio tecnico .? Basta chiacchiere!!