La linea ATAC 332, entrata in funzione da Ottobre 2008 contestualmente all’inaugurazione della Stazione di Tor di Quinto, viaggia quasi sempre vuota, è sotto gli occhi di tutti da oltre due anni. Uno spreco che in parecchi fingono di ignorare. Le cause? Un percorso troppo limitato e l’assenza di un parcheggio di scambio. Eppure sarebbe facilissimo farne una linea molto utile nel quadrante Cassia-Flaminia.
Attualmente la linea 332 è in servizio tutti i giorni, dalle 5,50 alle 23,30, ed il suo percorso, partendo dal piazzale della Stazione Tor di Quinto, prevede due fermate su via Flaminia, all’altezza di via Camposampiero e prima di viale Tor di Quinto, e due fermate su viale Tor di Quinto, la prima all’altezza di via Federico Caprilli e la seconda vicino alla caserma dei Carabinieri.
Un percorso di scarsa utilità. Come migliorare il servizio?
Sarebbe bastato dare ascolto alle voci del territorio, come quella del Comitato Cittadino per il XX Municipio che per primo ha segnalato il disservizio proponendo, quasi 15 mesi fa, di prolungare il percorso della navetta fino a Largo Sperlonga estendendone così l’utilizzo ai residenti della parte bassa della Cassia.
Sarebbe bastato che Campidoglio ed ATAC avessero dato ascolto al Consiglio del XX Municipio che il 23 novembre 2009 ha votato la Risoluzione n.55/2009 (leggi qui) nella quale si chiede l’istituzione di una nuova linea di autobus come circolare veloce che faccia il percorso Largo Sperlonga – Via San Godenzo – Stazione Tor di Quinto – Largo Sperlonga.
Obiettivo? Consentire ai cittadini di quelle zone di non dover andare fuori dal GRA per spostarsi verso il centro realizzando nel contempo un collegamento diretto tra l’Ospedale San Pietro e una linea del ferro.
E la storia continua. A febbraio 2010 il Consiglio del XX Municipio – che continua a rimanere inascoltato dal Campidoglio – vota una nuova risoluzione, la n. 2/2010 (clicca qui), con la quale chiede al Sindaco Alemanno di istituire un vero e proprio parcheggio di scambio nei pressi della stazione di Tor di Quinto affinchè i cittadini possano facilmente raggiungerla con le auto e quindi utilizzare appieno del servizio pubblico su ferro e della linea 332.
Ma non finisce qui. il 10 agosto 2010, con la risoluzione 28/2010 (leggi qui) il Consiglio del XX Municipio reitera la richiesta del 2009 chiedendo al Dipartimento Mobilità e Trasporti del Comune, All’Agenzia Roma Servizi per la Mobilità, ed all’ATAC di prolungare la linea 332 con un tragitto più ampio indicato nello stesso documento.
Tutte richieste inascoltate
L’insieme di queste richieste, se ascoltate, avrebbe conseguito il risultato di alleggerire il traffico privato nella parte bassa della Cassia, a Tor di Quinto, a Vigna Clara, sulla Flaminia, dando la possibilità ai cittadini di raggiungere più agevolmente il centro con un mezzo pubblico senza usare la loro auto.
E quindi senza contribuire alla continua crescita dello smog che soffoca la città, Corso Francia in primis: è cronaca di questi giorni.
Qualunquisticamente (oggi è di moda, Cetto docet) se ne potrebbe dedurre l’inutilità dello strumento Risoluzioni.
Più prosaicamente constatiamo invece come le voci del territorio, istituzionali e non, restino inascoltate nei “piani alti” quando denunciano gli sprechi e quando propongono idee di facile attuazione, a costi ridotti ma di grande utilità.
Ma si sa, di sprechi in ATAC se ne contano di ben più grandi, non sarà certo un 332 che gira vuoto ad aggravare la situazione. Così come tutti sappiamo che sono sempre le idee più semplici che faticano a farsi strada nei meandri della politica e nei labirinti della gestione della res-publica, senza mai trovare il giusto percorso per giungere a destinazione al giusto capolinea.
Fabrizio Azzali
16 mesi di storia della linea 332 negli articoli di VignaClaraBlog.it: clicca qui
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Grazie a VCB per aver divulgato anni di fatiche dal territorio che “ai piani alti” rimangono inascoltate. Evidentemente pensano ad altro…
Quanto descritto ci dà il senso di quanto in una “città metropolitana” come Roma sia necessario portare a termine la riforma che dà agli attuali Municipi lo status di Comune, con la responsabilità e l’autonomia che ne consegue.
Più che l’inutilità delle risoluzioni quello che appare evidente è l’incapacità di chi governa il municipio a farsi dare ascolto dal Comune che è pure dello stesso colore. Quando c’era Veltroni i politici del XX dicevano che erano sempre penalizzati perchè di destra, ma ora questo alibi non c’è più da anni eppure niente è cambiato, neanche 4 fermate in più riescono ad ottenere.
@Hello G anche con Municipi più autonomi alcuni servizi non possono essere spezzettati. Forse si potrebbero risolvere le navette, ma neanche sempre sarebbe possibile. Il trasporto pubblico funziona solo se c’è un unico “sistema”, appunto, in cui trasporto su ferro e su gomma si integrano. A Roma è esattamente l’opposto: c’è una schizofrenia che fa danni in maniera paurosa.
Rispondo a Nello
Questa vicenda non è piuttosto un’ulteriore conferma della incapacità del Municipio di risolvere i nostri problemi? Si nota piuttosto l’attività di esso nell’evidente degrado dovuto all’autoincensamento mediante invadenti cartelloni, che sporcano continuamente i muri delle nostre strade per comunicare che con i nostri soldi si è fatto qualcosa. Tutto questo mi sembra non suggerisca come opportuna addirittura una promozione di status. La decentralizzazione senza un più diretto e trasparente rapporto tra politici e cittadinanza si rivela illusoria e aperta a clientelismi e interessi di parte, e non sembra abbia prodotto buoni frutti, anche nei tempi più recenti.
Vorrei sapere se esiste già una progettazione completa circa il parcheggio di scambio.
Quest’ultimo in quale area si realizzerebbe? Sono necessari degli espropri nei terreni che circondano la Via della Stazione di Tor di Quinto?
Se si, allora come stanno procedendo? Quali saranno i tempi di realizzazione?
Con particolare attenzione a Renata e a Rosanna.
Che gli amministratori del Municipio siano incapaci è più che evidente, e lo dimostrano anche tante altre situazioni!
Ciò che a me non piace è lo sport dello scaricabarile e la non assunzione di responsabilità: “noi abbiamo votato la risoluzione, ma la decisione non dipende da noi !”.
Se la “risoluzione” costituisce soltanto un atto formale, diventa molto difficile che il Municipio sia ascoltato.
Ho introdotto la tematica di Roma “Città metropolitana” (che è anche “Capitale della Repubblica”, art.114 della Costituzione) perché sotto il profilo istituzionale questa è una realtà. Manca ancora la costituzione vera e propria dell’area metropolitana, l’istituzione dell’ente territoriale “Città metropolitana di Roma capitale” e la trasformazione degli attuali Municipi in nuovi comuni, che insieme ad altri comuni della provincia, possano costituire la rete dei comuni metropolitani.
Ovviamente, ambiti come quello del “trasporto pubblico” non potranno essere di competenza dei singoli comuni/municipi (così come non lo è degli attuali singoli comuni, quando concerne più comuni o più province), se non per aspetti specifici concernenti il singolo comune/municipio e, comunque, con un ruolo non più così subalterno come quello attuale. Subalternità che permette al municipio (e non mi riferisco solo al caso della navetta), quando non riesce o non vuole, di dire che dipende da altri, con ciò non assumendosi alcuna responsabilità.
Mi piacerebbe sapere perche gli autisti delle linee Atac 222 (221 domenica e festivi) abbiano il permesso da anni a lasciare motori sempre accesi durante la sosta al capolinea di Piazza Azzarita nonostante le segnalazioni all’ATAC stessa, alla societa TEVERE TPL, al XX MUNICIPIO e alla POLIZIA MUNICIPALE XX GRUPPO oltre ad una lettere inviata e pubblicata su “La Nostra Posta – Lettere al CORRIERE DELLA SERA dalla parte del cittadino”. Ricordo che il capolinea si trova ai piedi di una palazzine ed il rumore, assordante, costringe a tenere finestre chiuse. E come la mettiamo con l’inquinamente? Mi sembrava ci fosse una legge contro l’inquinamento acustico e ambientale!
@ Nello G Condivido. Il Municipio, come istituzione di prossimità dovrebbe essere più efficiente e più ascoltato. ma la realtà è ben diversa. Perciò il Paese va allo sfascio. Oggi peerò ho una maggiore speranza che attaverso l’impegno delle donne, affincate dagli uomini illuminati , qualcosa possa cambiare. vedi in ww.aspettarestanca.wordpress.com
Riguardo alla navetta 332 ed al progettato collegamento della Stazione Stazione Tor di Quinto con la zona Cassia Tomba di Nerone la politica del Consiglio Municipale è a dir poco contraddittoria. Infatti la risoluzione n.28, presa con “encomiabile diligenza” il 10 agosto 2010, sembra avere come conseguenza la rinuncia a detto collegamento. Invece di utilizzare, con lievi modifiche, la linea 32 per servire con il mezzo pubblico i nuovi complessi residenziali di Via Flaminia 954, come richiesto dalla risoluzione n.42 del 17 giugno 2009, si propone a tale scopo il 332, navetta che poteva essere invece prolungata lungo Via due Ponti sino a L.go Sperlonga, permettendo il collegamento di una gran parte della zona Tomba di Nerone, dell’ Ospedale Villa San Pietro, di San Godenzo, dei circoli sportivi su Via due Ponti con la Stazione di Tor di Quinto, come dalla risoluzione n.55 del 23/11/2009 . Difficilmente l’ATAC, in questo periodo di scarse risorse, sembrerebbe disposta a concedere una nuova linea.
Ma a chi “deve” effettivamente servire, negli intenti del XX Municipio il 332?