Italia Nostra manifesta pubblicamente solidarietà a Rodolfo Bosi, responsabile di VAS, Verdi Ambiente e Società, rinviato a giudizio per diffamazione per aver resi pubblici sul sito Vejo.it presunti abusi edilizi effettuati nel Castello della Crescenza, situato nel Parco di Veio. In una nota odierna Italia Nostra dichiara infatti che “domani mattina vi sarà la prima udienza del processo che vede imputati per diffamazione sia l’arch. Rodolfo Bosi che l’allora responsabile del sito web vejo. it che ha pubblicato un articolo di Bosi sugli abusi commessi da anni nel Castello della Crescenza, uno dei monumenti principali del Parco di Veio”.
“A seguito dell’atto di denuncia e querela presentato contro il sig. Bosi Rodolfo da Donna Sofia Borghese e Fabrizio Ferrari, il P.M. dott. Pietro Giordano ha fatto preventivamente sequestrare l’articolo con un provvedimento che non è stato poi avallato dal GIP, perché non vi ha ravvisato gli estremi della diffamazione a mezzo stampa: ciò nonostante il P.M. ha dapprima fatto ricorso al Tribunale della Libertà ed ha poi rinviato a giudizio il dott. arch. Rodolfo Bosi assieme al responsabile del sito vejo. it”.
“Italia Nostra – prosegue la nota – può testimoniare sulla professionalità e sulla grande passione civile dell’Arch. Bosi che da ben 25 anni si batte per la tutela del Parco di Veio ed in particolare per questo straordinario complesso architettonico vincolato come monumento nazionale dal 18.11.1928.
L’Arch. Bosi ha sostenuto all’Università La Sapienza di Roma l’esame di restauro architettonico con un rilievo completo del castello corredato anche da 122 foto scattate nell’estate del 1987 che hanno quindi potuto registrare lo stato di fatto a quel momento. Anche per questo può documentare gli abusi commessi da allora in poi, che ha sempre puntualmente denunciato.”
“Comunque la natura abusiva di molti interventi effettuati sul monumento risulta essere stata accertata – incalza Italia Nostra – in 2 distinti sopralluoghi congiunti effettuati il 15.12.1995 ed il 14.11.2001 dai Vigili del XX° Gruppo, dall’allora Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e dalla Soprintendenza Archeologica di Roma, il cui Funzionario allora era il dott. Gaetano Messineo, che ha in diverse sue note parlato di deturpazione e denunciato alla Procura della Repubblica tutti gli abusi fin lì commessi.
Tra gli abusi risalta il fatto che nonostante il vincolo di tutela integrale anche del parco antistante vi sono state costruite 5 ville senza tenere minimamente conto del divieto tassativo di nuove costruzioni, di cui per tali motivi il 24.3.2003 sono state rigettate tutte le domande di condono edilizio”.
Tenuto conto di quanto sopra “Italia Nostra si augura che venga riconosciuto e sancito con sentenza di piena assoluzione l’esercizio del diritto di cronaca e di critica, riconosciuto dall’art. 21 della nostra Costituzione.”
A firmare il comunicato per la Sezione di Italia Nostra di Roma sono i Consiglieri del Consiglio Direttivo arch. Mirella Belvisi e avv. Emanuele Montini, ex Consiglieri comunali di Roma, che allegano allo stesso una breve scheda su quanto avvenuto al Castello della Crescenza (clicca qui)
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In un giornale di quartiere del 7 settembre 2009 si parlava del sequestro di una piattaforma per l’atterraggio degli elicotteri realizzata all’interno del Castello della Crescenza (il sequestro venne effettuato dagli uomini della Municipale guidati da Antonio di Maggio): incredibile!
Chi abita vicino all’Insugherata deve chiedere il permesso perfino per tagliare un alberello (malato) dentro al suo giardino!
Il Comitato RH esprime tutta la sua solidarietà e il suo affetto all’Architetto Bosi.
Brovo Bosi……non mollare!
Le difficolta’ rendono piu’ forti! continuiamo a lottare per la difesa del parco dalla speculazione edilizia!
Completa e sincera solidarietà all’appassionato Arch. Bosi
Claudio Marinali
Forza Bosi e forza E.S. (il direttore di Vejo.it)
Scusate non so se sono io che sbaglio ma se digito vejo. it mi porta in una pagina in cui è scritto “Il dominio vejo. it è in vendita”; forse è sbagliato l’indirizzo???
Vejo.it non è attivo da più di un anno, il dominio è scaduto qualche mese fa e ora è di proprietà della “Sedo” che l’ha messo in vendita.
La passione e l’impegno civile che ha sempre dimostrato, esponendosi in prima persona, l’architetto Rodolfo Bosi, dovrebbe essere un esempio per tutti noi. Io personalmente lo ringrazio per il suo coraggio. Mi auguro che la Società civile non lo lasci solo. E la solidarietà maggiore deve può venire soprattutto da quelle Istituzioni che allora verificarono gli abusi. Spero che spontaneamente chiedano di essere sentite come testimoni. E la stessa Università che esaminò gli studi dell’architetto Bosi, non ha nulla da dire? Mi chiedo perché deve essere solo un cittadino ad avere il coraggio di affrontare i potenti? Se scempio e abuso c’è stato, non è un danno per tutta la collettività? Auguri Rodolfo Bosi. L’ultimo appello alla Società Civile:
L’ultimo appello alla Società Civile: Questa era la frase conclusiva del mio commento. Non la ripeto. Chiedo che tutti la rileggano con attenzione. E se il giornale Vigna Clara, le Associazioni, le forze politiche e i cittadini organizzassero una manifestazione o un dibattito pubblico? E se tutti… tutta la collettività si dichiarasse parte lesa?
Piena solidarietà a Rodolfo Bosi che conosco e rispetto per il suo impegno civile. Un vero cittadino e non un suddito a capo chino di questo “Sistema” di affari e corruttele che ha riempito Roma di scempi urbanistici di “Regime”.
In bocca al lupo.
Luciano Meloni
Vorrei far presente al giornale Vigna Clara on line e a voi tutti che anch’io nel mio piccolo (abitando a Formello) ho presentato nel corso degli anni qualche centinaio di denuncie/querele contro vari amministratori, fra cui amministratori vari del Parco di Veio e amministratori vari del Comune di Formello…. Nello stesso periodo in cui Bosi subiva la sua ritorsione altrettanto accadeva a me ….. Solo ora vengo a sapere del processo e quindi non so quasi nulla di quanto accaduto a lui e comunque ha tutta la mia solidarietà …
Per quel che mi riguarda io….. udite! Udite ….. Sono stato denunciato per il reato di diffamazione perchè ho pubblicato sul sito di Vejo.it , che gentilmente e civilmente si era prestato a garantire la giusta pubblicità, il testo della mia denuncia/querela depositata alla procura di Tivoli.. atto in cui denunciavo l’omissione del controllo da parte del Sindaco di Formello e di tutti i suoi sottoposti producendo a documentazione ben 661 (seicentosessantuno) casi di realizzazione di muri abusivi, fuori norma, illegali, etc., etc., etc. (avrei potuto rilevarne un numero abnorme, mi sono fermato per spssatezza).
Al momento sono “indagato” con atto prot.212/09 per il reato di diffamazione per aver scritto su Vejo.it (vedere mio blog Facebook) :
http://www.facebook.com/note.php?note_id=434259065184
Che dire ….. al contrario di Bosi e della maggior parte delle persone… io sono lieto di essere indagato…. in modo che se per caso dovessi risultare non accusabile farò causa per risarcimento di danni…. nel caso fossi rionviato a giudizio…. finalmente vedremo se io ho diffamato… oppure se la mia censura era giusta e giusta sarà la condanna per i reati da me denunciati.
Laudetur Priapus, Pan et Sol Invictus.
Veiensfurens
Mi sento indignato dal provvedimento che ha colpito un Uomo civilmente impegnato, donando molte ore preziose del suo tempo a lottare per il BENE comune, mantenendo alto il livello di guardia sugli abusi ambientali che purtroppo impoveriscono tutti .
L’indifferenza di molti ci puo isolare ma vedo un risveglio del senso comune delle cose che se alimentato nel modo giusto come fa’ il Signor Bosi portera solo Bene .
Con tanta passione il nostro comitato appena nato Ti e’ Vicino (Karol Wojtyla).
Il direttivo del Comitato Cittadino per il XX municipio esprime la propria solidarietà all’architetto Rodolfo Bosi, si augura che il procedimento si chiuda con il pieno proscioglimento eche,a l contrario, costituisca un presupposto per far trionfare la legalità e il rispetto delle regole da parte di chi sfrontatamente le viola.
A dimostrazione dell’interesse sociale che ha rivestito e riveste tuttora l’intero complesso monumentale del castello della Crescenza, porto a conoscenza che quando sono stato consigliere per il PDS della allora XX° Circoscrizione ho proposto ed ottenuto che venissero sottoscritte da diversi consiglieri di varie altre forze politiche (Kustermann, Martinelli, Ferri, Renga, Baiocchi) tre distinte proposte di risoluzione. Nella 1° si chiedeva l’apertura di una inchiesta amministrativa sull’operato svolto tanto dai Vigili del XX° Gruppo quanto ancor più dal Dirigente Superiore Reggente dell’Ufficio Abusivismo Edilizio, che anziché avviare il procedimento di demolizione d’ufficio (ex art. 4 della legge n. 47/85) aveva seguito la procedura prevista dall’art. 7 della medesima legge n. 47/85. Nella 2° si chiedeva alla XV° Ripartizione di stralciare dall’ordine cronologico delle domande di concessione in sanatoria quella relativa al caso in questione, perché presentata senza averne i requisiti, al fine di rigettarne la richiesta di condono e consentire così lo sblocco delle procedure di repressione. Nella 3° si chiedeva al Comune di Roma di inserire nel prossimo bilancio preventivo per l’anno 1996 l’accantonamento della spesa necessaria per procedere all’esproprio tanto del castello quanto dell’area interessata dalla necropoli etrusca. In data 14.11.1995 il Consiglio Circoscrizionale ha approvato la risoluzione n. 89 con cui é stato chiesto al Presidente della XX° Circoscrizione di inviare tutti gli atti a sua disposizione sui presunti abusi alla Commissione Trasparenza, non appena sarà eletto il suo Presidente, anche per valutare la correttezza dell’operato dei competenti organi amministrativi e di controllo. Con la stessa risoluzione é stato chiesto all’allora Assessore alle Politiche del Territorio, Domenico Cecchini, di vigilare sul pronto e corretto esame delle domande di condono e all’Assessore al Patrimonio di valutare la possibilità di acquisto del castello e dell’area della necropoli. Quando sono diventato Presidente della Commissione Trasparenza, in data 7.6.1996 con note prot. n. 23357 e n. 23360 ho richiesto al Corpo di Polizia Municipale e alla XX° U.O.T. di fornire tutti i dati in loro possesso relativi agli abusi commessi nell’area del castello della Crescenza. Con nota prot. n. 12400/94 del 24.6.1996 del Corpo di Polizia Municipale, l’allora Comandante del XX° Gruppo Maurizio Necci, in risposta alla mia richiesta ha trasmesso alla Commissione Trasparenza la ricostruzione cronologica degli accertamenti e dei provvedimenti adottati nell’area del castello della Crescenza: in modo esauriente ma estremamente sintetico e tecnico, sono stati forniti dati dal 20/12/1984 al 19/6/1996 non sempre di facile “lettura“ e conseguente comprensione da parte dei componenti della Commissione Trasparenza, che attestavano comunque fin da allora la mole di abusi commessi in quegli anni ma poi proseguiti anche negli anni successivi in modo pressoché ininterrotto quanto meno fino ai primi del 2000.
Evidentemente la Commissione trasparenza del XX anche allora era talmente trasparente da essere invisibile!
Ha ragione la signora Rosanna Oliva! Chi meglio di lei può esprimere giudizi sul funzionamento della XX Circoscrizione? Qualcuno, emulandola, ha fatto ricchezza e tesoro del suo sempre fulgido e trasparente operato, tanto da poter vantare la mancanza assoluta di scheletri dentro l’armadio.
mi associo alla solidarietà dimostrata ed a qualsiasi azione dimostrativa si voglia fare in difesa di Bosi.