Home ARTE E CULTURA Ponte Milvio – Praeses Populusque Pontemollicus, opere contemporanee alla Torretta Valadier

Ponte Milvio – Praeses Populusque Pontemollicus, opere contemporanee alla Torretta Valadier

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Il gruppo OltrelaTela e la galleria d’arte “Collezione Saman” di via Giulia presentano, dall’8 al 14 gennaio alla Torretta Valadier di Ponte Milvio, una selezione di opere scelte a rappresentare i più attuali movimenti pittorici nella Capitale. La mostra prende nome e vuole ricordare un circolo di celebri artisti di inizio ottocento, il Pontemolle Gesellschaft, fondato dal tedesco Franz e nel quale erano presenti tanti illustri artisti dell’epoca. Praeses Populusque Pontemollicus era il motto inciso su una “fojetta” vuota che serviva da insegna sociale dell’accolita di artisti.

La mostra si inaugura venerdì 8 gennaio alle 18:30. Ad esporre saranno gli artisti Ilaria Barzilai, Barbara Berardicurti, Erica Brancasi, Patrizio de Magistris, Rodolfo Fincato, Claudio Meli, Kristina Milakovic, Francesca Mollicone, Paola Guia Muccioli, Walter Necci, Giorgio Piccinini, Cristina Ravera, Marco Recchia, Michelle Smith, Chiara Spagnoli, Nora Yaneva.

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Ponte Milvio, Porta di Roma

Da Porta di Roma, qual è stato Ponte Mollo dalle sue origini, a Porta dell’Arte. Questo accostamento non è nuovo, porta dell’Arte Ponte Milvio lo è stata davvero nei secoli. Questa è la storia tratta dal libro “Ponte Milvio, Porta di Roma” di Enzo Abbati, giornalista ed editore del giornale “Il Periodico”. Il volume, tutto incentrato sull’antico Ponte Mollo, è un affascinante racconto e resoconto storico dal quale abbiamo tratto quanto segue:

Il circolo di artisti a Ponte Mollo
Esisteva un circolo di artisti a Ponte Mollo, il “Pontemolle Gesellschaft” fondato nel primo ventennio dell’ottocento dal tedesco Franz, ne facevano parte Thorvaldsen, Gogol, Nibby, Cornelius, Andersen, Reinhart, Verner, Preller, Sabatier, Millin, e tanti altri illustri artisti.
Ponte Milvio era da tempo considerato “un pezzo di strapaese alle soglie dell’urbe” ed il luogo era stato scelto da Thorvaldsen e dagli altri un po’ per questa caratteristica e un po’ nel rispetto di una tradizione che risaliva al seicento con Nicolas Poussin, il primo che ebbe l’idea di accogliere alle “porte di Roma” gli artisti provenienti da tutta l’Europa.
Fu lui che ideò le goliardiche passeggiate da Ponte Milvio a Casale Pussino (oggi Castello della Crescenza in via Due Ponti); tradizione mantenuta fino ai primi anni del ‘900 dal gruppo del “XXV della Campagna Romana” formato da artisti italiani succeduti a quelli stranieri della “Società di Ponte Mollo”.
Il più rilevante rituale di quest’ultima società era quella riservata ai novelli artisti il cui arrivo veniva segnalato dal “Generale di Knejpe” (di osteria) a tutta la congrega di buontemponi.

Quando la diligenza arrivare a piè della collina, tutti i soci si schieravano ed i più giovani sollevavano sulle loro spalle l’amico, mentre altri si impossessavano del suo bagaglio, e tutti si avviavano all’osteria a banchettare. Poi, cantando canzoni gaie, entravano attraverso Ponte Mollo in città, portando l’insegna sociale: “una fojetta vuota col motto Praeses Populusque Pontemollicus”.

Sul petto dell’artista da poco arrivato spiccava la decorazione del “Bajocco”, una grossa medaglia con nastro azzurro, segno della sua ammissione al caratteristico sodalizio. Allora gli artisti avevano, come galleria d’arte, l’osteria dove i pittori anche illustri, esponevano le loro opere. Il giovane artista veniva scaricato al cospetto di un’opera, perché riflettesse, comprendesse e ammirasse l’arte. Quando il grande scultore Thorvaldsen tornò nella sua Copenhaghen, non mancò di comparire nella cerimonia di Corte con la sola decorazione dell’Ordine del Bajocco, nonostante le numerose onorificenze ricevute dai Sovrani di quasi tutti i paesi d’Europa.

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