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Cassia, nella scuola elementare di via Al Sesto Miglio si aggira lo spettro della tubercolosi

Galvanica Bruni

visitamedica.jpgA Roma Nord si teme il dilagare della tubercolosi. A far scattare l’allarme il caso di una maestra della scuola elementare di via Al Sesto Miglio, sulla Cassia, ricoverata dal 4 maggio all’ospedale Forlanini per “tubercolosi sospetta”. A quanto pare l’insegnante avrebbe contratto la malattia infettiva causata dal Bacillo di Koch.

Venerdì 14 maggio la Asl RmE ha fatto partire lo screening nelle due classi della maestra, su venti alunni nove sono risultati positivi alla tubercolina. Per loro sono subito scattati gli accertamenti; chi avrà contratto la malattia dovrà essere ricoverato, mentre per gli altri sarà sufficiente assumere un antibiotico per sei mesi.

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Come sottolineato dalla cronaca romana di ieri del quotidiano La Repubblica, Enrico Di Rosa del servizio Igiene pubblica della Asl ha spiegato: “Continueremo con i test su un’altra ventina di bambini. I risultati ci diranno se estendere i controlli a tutti, entro una decina di giorni, tempo più che adeguato per una valutazione completa delle condizioni di ognuno”.

Il primario della Pneumotisiologia del Forlanini, Mario Alma, ha detto: “Attenzione agli allarmismi”. Secondo quanto si legge su La Repubblica, Alma ha spiegato: “Sono positivi alla tubercolina due miliardi di persone, avendo avuto un contatto con il Bacillo di Koch. Per loro c’è il 10 per cento di possibilità di ammalarsi di Tbc nel corso della vita, perciò, soprattutto per i bambini, è consigliata la profilassi”.

La tubercolosi è una malattia infettiva che si trasmette per via aerea mediante un batterio, il Mycobacterium tuberculosis, chiamato anche Bacillo di Koch. Il contagio può avvenire per trasmissione da un individuo malato, tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Come si legge sul sito EpiCentro dell’Istituto Superiore di Sanità, si calcola che solo il 10-15 per cento delle persone infettate dal batterio sviluppa la malattia nel corso della sua vita. Un individuo malato, però, se non è sottoposto a cure adeguate può infettare, nell’arco di un anno, una media di 10-15 persone. La tubercolosi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, rappresenta oggi una delle emergenze sanitarie più drammatiche tanto da essere stata dichiarata emergenza globale nel 1993 dall’Oms per l’enorme carico sanitario, economico e sociale che la accompagna.
Fino a qualche tempo fa in Italia la tubercolosi era quasi del tutto scomparsa; da alcuni anni si è assistito ad una recrudescenza della malattia, fatto che deve stimolare a non abbassare la guardia e a cercare di identificare e trattare il più precocemente possibile tutte le situazioni a rischio.

Stefania Giudice

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