“Esprimo rammarico per quanto accaduto nella odierna seduta di consiglio”. Così in una nota Andrea Antonini, gruppo misto, coordinatore regionale di Casapound Italia sul ritiro dell’ordine del giorno con il quale Alessandro Sterpa, capogruppo del PD, chiedeva la rimozione del Direttore del XX Municipio.
“Avrei gradito poter parlare degli atti prodotti dall’attuale direttore, del motivo per il quale decine di Risoluzioni giacciono dimenticate in un cassetto – penso a quella sulle dirette web del Consiglio -, del perchè un frigobar sia stato scaricato presso la sede del Municipio e nessuno sappia dov’è e di tanto altro ancora”.
Continua la nota “Purtroppo il capogruppo del PD ha deciso di ritirare l’ordine del giorno adducendo come motivazione l’imminente raggiungimento dell’età pensionabile da parte del Direttore stesso, circostanza nota ben prima della presentazione del documento. Il coraggio – conclude Antonini – è evidentemente dote che non si compera al supermercato e gli elettori dimostrano da anni di averlo capito”.
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Caro Antonini,
ci dividono molte cose, ma, fino ad oggi, credevo ci unisse un profondo senso di lealtà reciproca e la serietà verso le istituzioni e i cittadini.
Purtroppo me ne ravvedo: strumentalizzare, fingere di non sapere, combattere battaglie ma solo dalla retrovia sono i suoi sport preferiti.
Antonini, è vero, nella vita ci vuole coraggio. Lo stesso con il quale il PD ha scritto, firmato e presentato quella domanda di revoca del Direttore, lo stesso con cui ha fatto dimettere Rizzo e Perina.
In tutti questi casi Lei, come oggi, è solo uno spettatore in panchina. Facile urlare dalla sedia senza mai porre la firma su uno di questi atti.
Per questo, non credo che Lei abbia alcun diritto di ergersi a giudice del comportamento del PD oggi in Aula: non può permettersi questo lusso per motivi politici.
Le ricordo che Lei – al ballottaggio – ha votato per Gianni Giacomini Presidente del Municipio XX.
Le ricordo che Lei ha votato le linee programmatiche del Presidente Giacomini.
Le ricordo che Lei è divenuto Presidente della Commissione Trasparenza con i voti dei consiglieri di Giacomini e non del PD.
Perchè non ha messo la sua firma in calce alla mia per la revoca del Direttore?
La rivoluzione è faticosa, caro Antonini, sempre che sia il vero obiettivo politico e non una copertura.
Vengo alla decisione di ritirare l’ODG che Lei non ha firmato.
Abbiamo già ottenuto il risultato: tra 13 giorni il Direttore andrà in pensione e non avrà alcun rapporto ulteriore con l’amministrazione; rapporto che, invece, alcuni avrebbero voluto continuasse anche dopo. Le pare poco? O forse per Lei era meglio che il Direttore rimanesse in carica in modo da poter avere qualcosa da dire? Abbiamo preferito garantire ai cittadini una serena e buona amministrazione piuttosto che un direttore che possiede una ridotta percezione della rilevanza del proprio ruolo, come dimostra la sua lettera portata a supporto dell’ODG.
Questo divide PD e la Destra-CPI: noi preferiamo che dopo il problema ci sia la soluzione, voi preferite che il problema sopravviva per permettervi di dare l’immagine di una opposizione dura e urlante. Voi gridate il problema, noi lo solleviamo e poi lo risolviamo.
Mi dispiace per questo suo comunicato un pò triste dal punto di vista umano e politico.
Cordialità.
Alessandro Sterpa
Capogruppo PD
Municipio Roma XX
http://www.sterpa.it
Caro Consigliere Sterpa,
non sono solito far polemica su questo e non voglio interrompere quella che mi sembra una buona usanza, convinto come sono che i fatti contino di più di mille chicchiere.
Ed allora rispondo punto per punto alle critiche che mi muove:
– è vero ho votato per il presidente Giacomini ed ho già espresso più volte il mio rammarico per averlo fatto……semplicemente non lo conoscevo e, d’altro canto, l’alternativa era Rizzo (forse semplicemente non mi ritrovo in questo tipo di scelte).
– è vero ho votato le linee programmatiche del PDL convinto tutt’ora che esse siano più che valide come generiche assunzioni di principio……il fatto che poi a tali principi non siano seguite le azioni è circostanza non conoscibile a priori, ma che non per questo ho mai mancato di denunciare
– è vero sono stato eletto presidente delle commissione trasparenza con i voti dei commissari del PDL. La invito a visionare l’azione di quella commissione sotto la mia guida, a confrontarla con altre commissioni ed a ricordare che grazie alla sfiducia che lei – assieme ai consiglieri del PDL – ha votato nei miei confronti la commissione di controllo e garanzia è inesistente da quel momento.
– la mia firma sull’atto da lei presentato non c’era semplicemente perchè non mi è stata richiesta. Credo che la redazione possa tranquillamente confermare come in Aula io abbia richiesto la sospensione del dibattito per dar modo a chi avesse voluto firmarla di farlo…..io lo avrei fatto, ma questo le avrebbe tolto la possibilità di ritirarla.
-sulla risoluzione del problema, caro consigliere, le rammento che la data del pensionamento era nota ben prima che il suo atto fosse prima presentato e poi ritirato, con stile pressochè identico a quello che ha contraddistinto la sua votazione in seduta di commissione trasparenza sulla decadenza di Rizzo…..ricorda la sua astensione?
-le differenze tra PD e CPI non hanno bisogno di essere ricordate, ma una va sottolineata: io non necessito di un mantello partitico, lei lo indossa anche quando non ne ha diritto: non ricordo firme di altri consiglieri del PD sulla richiesta di rimozione del direttore……
Sulla tristezza devo darle ragione: triste è il comunicato come triste era chi lo ha redatto…..ad alcuni comportamenti quantomeno “doppi” non sono ancora abituato e spero di non farlo mai.
cordialmente
Andrea Antonini
http://www.andreaantonini.it