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Cinghiali selvaggi a Roma Nord, continuano gli avvistamenti

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L’Associazione Vivi Vejo Onlus comunica che è iniziata da una segnalazione all’interno del Comprensorio dell’Olgiata la ricerca di testimonianze sui cinghiali ed ora si è allargata in tutta la zona di Roma Nord. All’interno del Comprensorio dell’Olgiata pare vivano e si moltiplichino circa 100 cinghiali, con intere famiglie che appaiono nel mezzo della notte sulle strade e tra i boschetti, vicino al Country Club e agli ingressi Nord e Sud. Forse vogliono uscire ma non osano passare davanti ai guardiani. Nel frattempo all’Associazione sono giunte nuove segnalazioni da via Due ponti, via della Giustiniana e Cesano.

 Ora La Vivi Vejo, anche a seguito di alcuni attacchi che hanno ridotto in fin di vita animali domestici, sotto le direttive del XX Municipio sta raccogliendo testimonianze in relazione a questo fenomeno che sta diventando notevole, sia per gli automobilisti che rischiano incidenti, specialmente di notte, sia a chi si trova a camminare per le strade nel verde. L’Associazione Vivi Vejo Onlus invita chiunque fosse in grado di fornire utili informazioni di nuovi avvistamenti a segnalarlo a questo indirizzo email: info@vivivejo.it

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Nel contempo VignaClaraBlog.it ricorda che già un anno fa di questi tempi vennero avvistati numerosi cinghiali in via Oriolo Romano e via Due Ponti, leggi qui.

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8 COMMENTI

  1. Sono SELVATICI, non SELVAGGI. Lasciateli stare, povere bestie. Loro erano su questo territorio prima che fosse riempita di strade, case, recinti… Non attaccano, scappano, hanno paura (giustamente) degli esseri umani. Se stanno in Olgiata è perché non hanno più dove andare.

  2. L’Uomo Selvatico (responsabile dei vari disastri ambientali) ha fatto la sua comparsa sin dalle culture più arcaiche, lo stesso aggettivo “selvaggio” o “ selvatico” identifica qualcosa di non addomesticato. Ha ragione Betsy …. lasciamole in pace queste povere bestie. La Natura … la Terra si sta inquietando … per non dire qualcos’ altro. E c’ha pure ragione. Un numero a 6 cifre di morti. Eventi ormai periodici con intervalli sempre minori … lo dimostrano. Evitiamo questi piccoli “inutili” allarmismi ….
    Scusate ma ho appena visto (sabato) l’anteprima di AVATAR (film ecologico) che mi lasciato impresse delle forti emozioni e soprattutto tanta rabbia nei confronti del genere … (dis-) UMANO.

  3. Il cinghiale (sus scrofa) è un mammifero onnivoro dalle abitudini notturne: è assai poco probabile che attacchi animali domestici (a meno di essere espressamente minacciato). Vivivejo farebbe bene a rivolgersi al Corpo Forestale dello Stato per chiedere un corretto censimento e una soluzione al problema: altrimenti avvistamenti e attacchi diventeranno migliaia!!!
    In altri comprensori il problema è statto risolto con recinti elettrificati.

  4. A distanza di un anno, vorrei dare il mio piccolo contributo, anche perchè sono stato tra i primi a segnalare con una lettera a Il Messaggero la presenza dei cinghiali urbani nella mia zona, via oriolo romano
    il branco si è ingrandito, ora è costituito da una quindicina di esemplari, forse di più, e tra essi sempre diversi piccoli

    credo ancora che bisognerebbe limitare la loro presenza: la sera conviviamo con il timore di incontrarli faccia a faccia – ed è capitato ! – il mio cane è ormai un recluso, i giardini sono distrutti, gli orti abbandonati (è inutile coltivare, scavano ovunque)
    d’estate è anche peggio, d’estate è gradevole scendere al fresco di sera, ma ormai siamo sempre con gli occhi aperti per evitare brutti incontri, ad ogni piccolo rumore nel buio scatta l’allerta
    forse è vero, forse non sono così pericolosi come sembrano e come temiamo
    forse non attaccano se non per proteggere la prole (che comunque hanno sempre), forse scappano quando vedono o sentono l’uomo e le auto (e non è sempre vero, credetemi)
    già, forse …….. e, con tutto l’amore per gli animali, domestici, selvatici o selvaggi che siano, è sempre giusto rischiare ?

  5. capisco le preoccupazioni di bruno, i recinti elettrificati potrebbero essere una soluzione. in effetti con il cinghiale si possono preparare ottimi cibi, ma chi ha scritto l’articolo (anzi il titol) dovrebbe fare una correzione: sono selvatici, non selvaggi.
    è come quando si chiama un polacco extracomunitario, un manifestante rivoltoso, una prescrizione assoluzione e un giornalista allarmista…

  6. Ci sono diverse cose che si dicono in modo improprio su questi animali. Affermazioni che vengono fatte da chi non li conosce, non avendoli mai cacciati, e quindi non ne conosce ne l’habitat, ne le abitudini, ne tanto meno la natura e sopratutto la grandissima intelligenza.
    Per prima cosa è assolutamente falso dire che i cinghiali sono pericolosi perchè attaccano l’uomo o i cani. Non nè neanche vero che gli eventuali attacchi possano essere effettuati da parte di scrofe con piccoli al seguito. La natura schiva (anche se fortemente curiosa) del simpaticissimo cinghiale lo porta a evitare il contatto con l’uomo, anche se ha i piccoli al seguito la prima cosa che fa è la fuga.
    Mi è capitato diverse volte di colpire un cinghiale e lui benchè ferito a tutto pensava tranne che di attaccarmi. Dopo 25 anni di esperienza e dopo circa 300 abbattimenti posso ben dire che anche una scrofa ferita cerca di guadagnare il sottobosco per mettere in salvo i propri cuccioli. (colpire durante una battuta una scofa è purtroppo un incidente a cui prima o poi tutti noi facciamo i conti….sperando che sia l’ultimo…)
    Se vi capita quindi di incontrali di sera non date loro la ben che minima importanza, tanto loro stanno facendo con voi la stessa cosa. Se proprio volete evitare di fare la loro conoscenza sarà sufficiente mettersi un profumo e camminare con vento alle spalle. Provate invece a lasciare del pane o della frutta sempre nello stesso posto, il risultato sarà quallo di presentare loro un costante invito a cena…….Esistono molti modi poi per catturarli, ma vi ricordo che questa pratica è assolutamente vietata, e comunque regolamentata dagli enti preposti. Il cinghiale quando scappa continua a correre seguendo una sua traiettoria abbattendo tutto quello che si frappone tra lui e la libertà. E’ naturale quindi che se ci si trova sul suo cammino, noi siamo in quel momento un ostacolo da superare…..In verità è anche successo che un cinghiale che si credeva morto possa aver ferito il cacciatore, ma questa è l’estrema difesa di un animale morente, mentre le scrofe possono in questi casi mordere.
    In ultima analisi vorrei dirvi che quando la sera voi incontrate questi animali loro sanno benissimo che non siete dei cacciatori, e che per loro non rappresentate nessun pericolo, come percepiscono le vostre paure, che poi sono come le loro.
    La loro grande curiosità ed intelligenza li potrebbe far avvicinare a voi solo perchè sono alla costante ricerca di cibo, quindi evitate di lasciarne in giro, avreste veramente degli ospiti “serali”.
    Vi porto l’esempio di mia zia che abitando anche in campagna circa due anni fa ha iniziato a dare del pane ad un cinghiale che gli veniva sempre per l’orto……non l’avesse mai fatto….adesso i cinghiali sono diventati 15 (credo si tratti di una famiglia “allargata”) e se lei non si presenta tutte le sere con la cazzola piena di granturco i “signori” non se ne vanno dal suo giardino…..(metterò al più preso una ripresa su youtube per farvi vedere l’impudenza e la sfacciataggine)…però che simpatia….

  7. Non condivido il buonismo di certi commenti e neanche l’invito a rispettare la natura di altri. In questo caso, a quanto mi risulta, il problema dell’eccessiva proliferazione di cinghiali nel Parco di Veio e zone limitrofe esiste da tempo, forse derivante dall’introduzione da parte dell’uomo di un tipo di cinghiale molto prolifico, è lamentato non solo da abitanti preoccupati, forse esageratamente della incolumità propria e degli animali domestici, , ma anche dagli agricoltori, che vedono distrutto il loro raccolto. In altri parchi è stato affrontato, mentre non credo che l’attuale Ente sia riuscito a decidere cosa fare. Il Municipio XX dovrebbe interloquire proprio con Il Parco di Veio. e con l’assessore all’Ambiente del Comune, che nella Comunità del Parco rappresenta il territorio romano

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