Ieri pomeriggio il Festival Internazionale del Film di Roma ha presentato in anteprima italiana, fuori concorso nella sezione L’altro Cinema Extra, una lunga ed interessante maratona (quasi cinque ore) indirizzata agli appassionati del genere noir : Red Riding, una serie televisiva articolata in tre film (1974, 1980 e 1983) che ha avuto molto successo in Gran Bretagna e che è tratta dai libri di David Peace pubblicati in Italia da Meridiano Zero e Tropea.
Prima della proiezione, Piera De Tassis, direttore artistico del festival, e Mario Sesti, critico cinematografico che ha curato gli incontri del pubblico con le star durante la rassegna romana, sottolineano ancora una volta come la contaminazione dei generi sia una caratteristica peculiare della manifestazione che si sta avviando a conclusione negli spazi dell’Auditorium e del Villaggio del Cinema e successivamente introducono la produttrice della serie televisiva, il regista del primo film Julian Jarrold e uno degli interpreti principali, David Morrissey, che vedremo in tutte e tre le pellicole.
Attore e regista spiegano come i tre films possano considerarsi autoconclusivi, assumendo ulteriore e più compiuto significato se legati e visti insieme. Nel primo film, 1974, il giovane ed ostinato reporter Eddie Dunford (Andrew Garfield) cerca la verità sui rapimenti di alcune bambine avvenuti nello Yorkshire ritrovandosi in un opprimente clima di bugie ed inganni, violenza e corruzione dilagante nella polizia locale. Nella seconda pellicola, 1980, il detective Peter Hunter (Paddy Considine) viene chiamato dal Ministero degli Interni ad indagare sui delitti dello squartatore dello Yorkshire, che sta seminando il terrore nella contea lasciandosi dietro una scia di sangue. Sarà l’unico a contrastare la versione ufficiale dei fatti. Nel terzo episodio, 1983, scompare un’altra bambina in circostanze analoghe a quelle dei rapimenti avvenuti nel 1974 e il commissario Maurice Jobson (David Morrissey) inizia ad avere dei dubbi.
Il pregio di questa serie televisiva, prodotta da Channel 4, sta nella suggestiva ambientazione della vicenda in cittadine degradate sulle quali incombono spesso nebbia, pioggia e freddo (emblematiche le pochissime scene in cui fa capolino il sole, sequenze che non raccontiamo per non rivelare troppo dell’intreccio) e nei dialoghi, allusivi e frammentati, spesso violenti, che mettono lo spettatore su una falsa pista o lo lasciano nel dubbio. Il clima opprimente di paranoia e menzogne è reso con efficacia: i tre registi, che girano con la stessa cifra stilistica, ce lo sanno raccontare abilmente e ce lo fanno respirare. Gli attori sono bravi. Ci sono moltissimi personaggi e diversi flashback, per cui la storia va seguita con grandissima attenzione e senza distrarsi un attimo. E’ decisamente una serie per gli amanti del genere. Qualche giorno la Columbia Pictures ha annunciato di aver acquistato i diritti dei romanzi e della serie andata in onda sugli schermi britannici il marzo scorso. Lo studio sta trattando con Steven Zaillian (premio Oscar per Schindler’s List) per scrivere la sceneggiatura e con Ridley Scott per fare un remake della trilogia, che verrà ambientata negli Stati Uniti.
Domani vi parleremo di The One Man Beatles, documentario in concorso nella sezione L’Altro Cinema Extra, nel quale il giovane regista Cosimo Messeri attraversa l’oceano e va alla ricerca di Emitt Rhodes, star dimenticata della musica americana dal talento ancora intatto.
Giovanni Berti
Red Riding: 1974 Gran Bretagna 2009 Durata: 105′ Regia di Julian Jarrold Red Riding: 1980 Gran Bretagna 2009 Durata: 96′ Regia di James Marsh Red Riding: 1983 Gran Bretagna 2009 Durata: 96′ Regia di Anand Tucker
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