Home AMBIENTE Insugherata: chiusi gli accessi di Tomba di Nerone, lo denuncia Robin Hood

Insugherata: chiusi gli accessi di Tomba di Nerone, lo denuncia Robin Hood

Galvanica Bruni

Robin Hood, l’ormani noto Comitato spontaneo per la tutela dell’insugherata, dichiara di aver ricevuto numerosissime adesioni e attestati di solidarietà ma anche qualche critica, perchè qualcuno lo ha accusato di aver danneggiato, con le sue denunce, l’immagine della Riserva.

“Anche se siamo in un paese libero e ognuno può esprimere democraticamente la propria opinione queste accuse sono del tutto infondate – sottolinea  Robin Hood – il vero problema dell’ Insugherata non sono le denunce del comitato, peraltro tutte documentate da foto, ma il modo in cui la Riserva viene amministrata: un parco pubblico gestito con i soldi del contribuente che per le sue bellezze e potenzialità potrebbe essere la più interessante delle aree protette di Roma Nord e che invece viene interdetto alla cittadinanza”

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“Dopo l’accesso di Via Panattoni ora è stato chiuso anche quello di Tomba di Nerone – ecco la nuova denuncia -: migliaia di residenti di uno dei più popolosi quartieri di Roma, privo di parchi e aree verdi, non potranno più avere accesso alla Riserva.Dopo che per mesi una fogna ha riversato liquami nella Riserva ora anche l’affronto della chiusura dell’ unico accesso dalla Via Cassia.”

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Il Comitato Robin Hood invita quindi tutti i residenti della zona Cassia, Tomba di Nerone, Villaggio dei Cronisti a rivolgersi sia agli organi di informazione che alla Regione Lazio (fax 06.65000569), al Comune di Roma (fax 06.67103802), al XX Municipio (fax 06.69620335) e a Roma Natura (fax 06.35491519) per chiedere l’ immediata riapertura degli accessi di Via Panattoni e Tomba di Nerone manifestando inoltre lo sdegno e l’indignazione per l’ennesimo atto di prepotenza condotto ai danni della cittadinanza.

“Anziché fare accordi per attività promozionali e di rappresentanza nei giardini di rilevante valore ornamentale di proprietà di alcune srl, l’Ente gestore – conclude Robin Hood – farebbe bene a riaprire ai residenti gli accessi chiusi, sanare le numerose situazioni di degrado e garantire la sorveglianza di un’area di particolare valore ambientale che appartiene, in forza di una Legge Regionale, è bene rimarcarlo ancora, alla comunità.”

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7 COMMENTI

  1. Non è ancora del tutto chiaro se la chiusura degli ingressi è legittima o meno.
    Nell’articolo si afferma che l’area, in forza di una legge regionale, appartiene alla comunità: in questo caso non sarebbe sufficiente richiedere l’intervento della
    polizia munipale per rimuovere lucchetti e quant’altro che impediscono l’accesso al parco ?

  2. Che sia leggittima o meno la chiusura dell’ accesso di Tomba di Nerone poco importa: all’ Insugherata si può accedere solo da quell’ ingresso e consentirne la chiusura significherebbe privare migliaia di residenti del diritto di entrare alla Riserva.
    E’ un problema di Roma Natura trovare la soluzione: esproprio, accordo con i proprietari, affitto dei terreni dove ricadono gli accessi…….. Se così non fosse a che serve un Ente gestore? Basta andare sul sito di Roma Natura e vedere quanti sono i progetti in programma dal “regolamento per l’ affidamento di incarichi di studio e consulenze……” ai “metodi di sperimentali di prevenzione dei danni da fauna selvatica alle colture agricole” all’ appalto per “forniture per la realizzazione allestimento espositivo delle Torri dell’ Agro romano” allo “studio preliminare per l’individuazione dei criteri di gestione forestale” ecc. ecc.
    E’ mai possibile che non possono essere individuate le risorse per sanare un problema che si trascina da anni?

  3. Due considerazioni.

    La prima. Leggendo il commento di Francesco apprendiamo che l’ente gestore dell’Insgherata è Roma Natura vale a dire la Regione Lazio. dall’altra aprte, l’Insugherata non è parte parte del Parco regionale di Veio (quindi delle Regione Lazio) che, nonostante i proclami, da oltre 10 anni ancora attende un piano d’assetto a dimostrazione di ocme viene gestito e di come si verifica e contralla tal gestione?
    Comunque, Insugherata-Roma Natura-Regione Lazio. Che si riesca a ottenre qualcosa dalla Regione proprio in quest’ultimo anno di mandato in vista delle elezioni primaverili per rinnovo degli amminsitratori?Magari le famose “risorse per sanare un problema che si trascina da anni”, richieste da francesco. Il Presidente Marrazzo abita nel XX Municipio, non lontano in linee d’aria dall’Insugherata. Lo stesso un assessore della sua giunta. Dovrebbero essere più sensibili, più direttamente interessati. o forse è solo l’illusione di un cittadino.

    La seconda. La domanda è tral’ingenuo e l’impertinente. rendetela porò veramente come una domanda, come una rischiesta di chiarimento.
    Esiste veramente il diritto dei cittadin idi entrare sempre e comunque nelle riserve naturali? Che esista o meno, riflettiamo se è veramente utile e giusto farlo liberamente a proprio piacimento? Quali i vantaggi? Quali gli aspetti negativi o le difficoltà?Anche quelle di gestione e di cassa per l’amministrazione. Anche i comportamenti incivili dei cittadini fruitori: il caso Parco di Tor di Quinto denunciato da VCB insegna, come l’ategiamento di chi andando a cavallo all’Insugherata non rispeta la fauna delle zone umide come denunciato dal comitato Robin Hood. I cartelli a poco servono: non mascondiamoci dietro un dito.
    Proviamo a rifletterci bene sopra tutti.

    Saluti

    Angela

  4. Cara Angela te lo immagini se un giorno si decidesse di chiudere al pubblico la Cappella Sistina solo perchè il marciapiede davanti all’ ingresso dei Musei Vaticani è di proprietà di tizio o caio…..Se vivessimo in Austria o Germania dell’ Insugherata ne avrebbero fatto un santuario della natura…..Quali sono i vantaggi di entrare? A me sembrano talmente evidenti …o preferiamo portare i nostri figli a passeggiare, la domenica o nel tempo libero, in qualche centro commerciale! Gli aspetti negativi? Si combattono con una buona gestione: confini recintati, accessi controllati, aree di riserva integrale interdette, sentieri puliti e percorribili, sanzioni severissime per chi viola le norme di comportamento. Mancano i fondi? A giudicare dal il gran numero di bandi non direi…e poi non si è speso UN MILIONE di Euro per pulire le banchine del Tevere affinchè i gazebo dei commercianti trovassero degna sistemazione?

  5. cara Angela,
    mi perdoni ma stavolta nel suo intervento ci sono molti refusi (magari la fretta, o ha comprato una tastiera un po’ anarchica..?) e temo di non aver inteso bene quello che voleva dire.
    Ma da quel che capisco, vedo un po’ di confusione. Ad es. non è corretto quando lei afferma “Leggendo il commento di Francesco apprendiamo che l’ente gestore dell’Insgherata è Roma Natura vale a dire la Regione Lazio”. Cioè, Francesco ha ragione l’Insugherata è gestita da Roma Natura, ma non dalla Regione Lazio. Sarebbe un po’ come buttare al macero vent’anni di leggi nazionali e regionali. E poi che senso avrebbe creare degli Enti per la gestione se poi la stessa rimanesse in capo alla Regione? La Regione Lazio ha altre competenze in materia (ma di altra natura, non gestionali) e ad essa spetta la nomina di parte del Consiglio Direttivo dell’Ente, alla stregua del Comune di Roma e di altre realtà (direi, a memoria, Provincia, associazioni ambientaliste, ecc… ).
    Inoltre, l’Insugherata e il Parco di Vejo sono due entità distinte, seppur geograficamente limitrofe. La prima è classificata come Riserva Naturale, la seconda come Parco regionale che, al contrario della prima è gestita dal suo proprio Ente Parco e non da Roma Natura.
    Spero di esserle stato utile e di non aver annoiato troppo i lettori, visto che queste cose le ho già scritte in altri post.
    Mi associo idealmente alla sua speranza di vedere presto risorse indirizzate a sanare i problemi esistenti.
    Sulla sua seconda considerazione/provocazione, mi associo a quanto risposto da Francesco circa la “buona gestione”.
    Chiudo con una domanda: perché mai Marrazzo o l’Assessore che lei cita non esplicitamente, dovrebbero essere più sensibili e più interessati alle aree protette del municipio in cui abitano? La considererei una cosa grave! Forse è più corretto ipotizzare che potrebbero averne una conoscenza più diretta. Ma è cosa ben diversa.
    Saluti

  6. desidero ringraziare tutti i collaborattori. mi fa piacere sapere che ci sia un controllo su questa area a cui sono fortemente affezionata. Sono andata a vivere in via panattoni nel 1953 e , se vi fa piacere, ho anche foto del periodo … A parte il piacere di poter essere eventualnente utilecon alcune informazioni,volevo dire che non mi risulta che ci sia mai stato un collegamento aperto al pubblico tra via gattorno (via delle benedettine) e via dell’ acqua traversa .Ricordo che almeno 15 …20 anni fa sulla piantina dell’ elenco si vedeva una netta interruzionetra le due vie.Nonostante ciò era molta la gente che , arrivata in macchina a via dell’ acqua traversa ,chiedeva come arrivare in via delle benedettine -via gattorno.Vorrei approfittare di questo contatto per capire come sia possibileche alcuni tratti verdi di via panattoni, che ricordo non essere mai stati di prprietà,siano improvvisamente (durante l’ estate )diventati proprietà privata con tanto di rete di delimitazione e cartello .GRAZIE. franca

  7. Cara Franca, perchè non lo chiede al Presidente della Regione Marrazzo, o al Presidente di Roma Natura, oppure al Sindaco e anche ai Presidenti dei Municipi XIX e XX, o alla Agenzia Regionale Parchi? Gli interlocutori non mancano. A noi non hanno mai risposto……..ma, in previsione di non so quale impegno elettorale, potrebbero decidere di fare gli Amministratori Pubblici. RH.

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