“Apprendiamo con soddisfazione che la Commissione Bilancio del Comune di Roma, presieduta dall’On. Federico Guidi a cui vanno i nostri ringraziamenti, abbia deciso di destinare almeno il 50% dei fondi Cipe per il sito nucleare del Centro ricerche della Casaccia al XX Municipio, dove è allocato il sito, anche se ci saremmo aspettati il 100% dei fondi per le aree di Osteria Nuova e di Cesano.
Ma gli stessi importi, pari a 2 milioni e 500 mila euro, che la Provincia di Roma ha incassato dal Governo per lo stesso sito nucleare dove sono finiti? Sarebbe insensato che mentre i cittadini del XX Municipio, in particolare quelli di Cesano e di Osteria Nuova, potrebbero subire eventuali negatività a seguito di attività inerenti il settore nucleare la Provincia destini tali importi ad altri territori al di fuori del Municipio.”
Lo dichiara il CONS. ANTONIO SCIPIONE del XX Municipio. 333.8362355 scipione.antonio@tin.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MAh … c’è poco da stare allegri…
Mercoledì 4 Ottobre 2006
Roma, fuga radioattiva alla “Casaccia”: sette dipendenti positivi al plutonio
di EMANUELE PERUGINI
ROMA – Fuga radioattiva nei laboratori nucleari della Casaccia di Roma. A farne le spese sono stati sette dipendenti della Sogin, la società pubblica che dal 2003 ha l’incarico di gestire tutto il nucleare italiano che sono risultati essere stati contaminati da plutonio. La fuga di materiale radioattivo è avvenuta all’interno di uno dei laboratori per il trattamento del combustibile nucleare, l’Impianto Plutonio. L’incidente si è verificato la scorsa primavera, ma è stato segnalato solo a giugno, quando il personale è risultato positivo alle analisi.
Secondo la Sogin i 7 dipendenti hanno avuto solo una lieve esposizione al plutonio, «40 volte al di sotto dei limiti stabiliti dalla legge» si legge in una nota della società. E comunque, dopo la scoperta «i lavoratori sono stati sottoposti a ulteriori controlli che hanno confermato la non rilevanza radiologica, mentre nei laboratori dove si è registrata la perdita si è proceduto ad una bonifica completa».
A causare la fuga di plutonio, il materiale nucleare più pericoloso sia in termini di potenza delle radiazioni emesse che di tossicità, è stata la foratura di una “busta di Pvc” che serviva da guarnizione per il laboratorio. «Questo incidente – ha detto uno dei lavoratori contaminati – dimostra che è arrivato il momento di chiudere per sempre quei laboratori. Sono troppo vecchi ormai e metterli in sicurezza è diventato impossibile». In realtà però la notizia dell’incidente, nonostante la riservatezza della stessa società che gestisce gli impianti nucleari all’interno del centro Enea era iniziata a circolare nei giorni scorsi tra i lavoratori del centro di ricerche della Casaccia. Tanto da destare la preoccupazione dei sindacati che hanno chiesto e ottenuto per domani un incontro con la Sogin per chiarire la situazione e la sicurezza all’interno dei laboratori.
(Il Messaggero)