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Stadi di Roma e Lazio i progetti tra 20 giorni

Galvanica Bruni

Progetto Stadio delle AquileLo annuncia Alemanno. Cochi: in arrivo anche i musei dei due club. SS Lazio: Stadio delle Aquile sulla Tiberina, ricavi stimati di 150 milioni all’anno. AS Roma in ritardo per il Franco Sensi : rispunta l’ipotesi Olimpico. Totti: vorrei giocare nello stadio di proprietà.

Ancora “15-20 giorni”. Poi i progetti dei nuovi stadi per la Lazio e la Roma potrebbero essere presentati all’amministrazione comunale. Parola del sindaco. Lo ha annunciato Gianni Alemanno sottolineando che “saranno presentati insieme”. Intanto si fanno strada altre due iniziative: i musei dell’AS Roma e della SS Lazio.

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Lo Stadio delle Aquile, dedicato alla società biancoceleste, dovrebbe sorgere sui terreni di proprietà del presidente della Lazio, Claudio Lotito, intorno alla Tiberina. Non in un’area “a rischio esondazione vicino la Tevere ma più all’interno”, spiega Alessandro Cochi, delegato del sindaco per lo Sport. Una zona non lontana dal raccordo e dall’autostrada. L’alternativa potrebbe essere Settebagni. Tramontano quindi le altre ipotesi proposte nel corso degli anni, come Magliana e Fiumicino o addirittura Valmontone. “Lo stadio – continua Cochi – non sarà costruito di certo a Valmontone o in località molto distanti dalla città”.

Presentato il progetto, i tecnici del Comune valuteranno l’agibilità, tenendo conto dei vincoli paesaggistici e urbanistici. “Da parte nostra, in quanto Comune, prenderemo tutte le precauzioni necessarie, visto che la costruzione dello stadio è un’opera imponente”, sottolinea Cochi.

Lotito invece ha chiarito che “non chiederemo niente dal punto di vista economico, neanche per le infrastrutture: è un progetto che mi carico io sulle spalle, con grande felicità”. Anche perché lo stadio di proprietà secondo il presidente della SS Lazio è una delle risorse cui le squadre di calcio possono attingere per affrontare la crisi economica che sta colpendo anche il mondo dorato del pallone. Si fa sempre più concreto lo spettro della impossibilità da parte delle società di iscrivere le proprie squadre al prossimo campionato sia in serie B sia in serie A. Tanto che la risorsa stadio di proprietà contro la crisi del settore incontra il favore anche di Luca Pancalli, commissario della Fgic. I soldi ricavati da un impianto di proprietà potrebbe dare ai club una maggiore forza agonistica, grazie all’arrivo di giocatori attualmente non nella loro portata e a un salto avanti delle squadre in termini di credibilità internazionale.

In casa SS Lazio, dove si insegue il sogno stadio dai tempi del presidente Sergio Cragnotti, si sono fatti già i primi conti e si è illustrato il progetto alla Consob. Il nuovo impianto, comprese le strutture necessarie alla viabilità, costerà alla società 550 milioni di euro, superiore di 5 volte al progetto presentato dalla Juve. Un’operazione da realizzare con il contributo del Credito Sportivo. E porterebbe ricavi per 150 milioni all’anno, raddoppiando il fatturato della società. “Lo stadio della Lazio – spiega Lotito – dovrà vivere tutta la settimana e 365 giorni l’anno, non solo quello della partita. Conta l’indotto, la possibilità di avere una struttura dove poter andare tutta la settimana: per questo il nuovo impianto deve essere decentrato ma facilmente raggiungibile su rotaia e su gomma.

Oltre 55 mila i posti a sedere previsti nello stadio, una copertura mobile per il terreno di gioco alimentato a energia solare. Nell’area retrostante gli spalti una piscina olimpica, 2 campi coperti per calcetto, pallavolo, pallamano, tennis, hockey. Ancora un centro fitness, palestre attrezzate. Il museo della Lazio. Infine, attività commerciali, di ristorazione, culturali e di svago.
Un progetto, dunque, complesso e polifunzionale con strutture e attività che lo rendano un centro di valenza internazionale. “In termini di strutture diventeremo come il Real Madrid – prosegue Lotito – Il nuovo stadio sarà un fiore all’occhiello per tutta l’Italia e mi auguro che diventi meta per il turismo internazionale, come avviene per gli stadi degli altri paesi europei”.
Lo Stadio delle Aquile potrebbe essere pronto già nel 2012, se arriverà l’ok el Comune.

L’AS Roma, invece, è un passo indietro rispetto alla SS Lazio nel progetto-stadio.
La società giallorosa, infatti, deve ancora scegliere tra 3 o 4 aree: Tor Vergata, Eur e Bufalotta. E mantiene una certa riservatezza per non alterare il valore dei terreni prescelti. Nessuna area poi convince fino in fondo il club. Agli ottimi collegamenti con i mezzi pubblici si contrappone la difficoltà ad avere adeguate aree di sosta e di sicurezza a causa dell’alto numero di residenti. C’è anche un problema: un’area scarsamente popolata rischierebbe di essere frequentata dai tifosi solo il giorno della partita decretando il flop delle attività connesse all’impianto come negozi e ristoranti.

E’ ormai certo che lo stadio Franco Sensi da almeno 50 mila posti non sorgerà a Torrevecchia sui terreni di proprietà dei Sensi. Per questi, secondo quanto risulta dalla relazione che ha accompagnato la chiusura di bilancio 2007 di Italpetroli, la società ha fatto una perizia che ha dato un risultato di 99 milioni. Quell’area edificabile infatti farebbe gola sia a Caltagirone sia a Bonifaci sia a Cerasi.

Ci sono poi maggiori problemi societari a causa dell’esposizione finanziaria della società giallorossa. Tanto che, secondo indiscrezioni, l’argomento non sarebbe ancora stato discusso in Consiglio. Infatti, la situazione economica della famiglia Sensi non lascia ipotizzare investimenti in proprio per uno stadio che ha bisogno di investimenti importanti. Tanto che la dirigenza giallorosa starebbe pensando a rispolverare un vecchio piano che sembrava accantonato: l’Olimpico. Si tratta di creare una joint venture con il Coni per permettere al club di patrimonializzare una quota del valore dell’Olimpico che può aggirarsi intorno ai 100 milioni. Spazi per attività e strutture dedicate ai tifosi e alle famiglie verrebbero ricavati negli uffici delle federazioni già in dismissione.

Ma il ritardo della società giallorosa sul progetto è confermato anche dal Campidoglio, che tuttavia ricorda di aspettare di ricevere ancora le proposte di entrambi i presidente Rosella Sensi e Claudio Lotito.

L’idea di un impianto della AS Roma piace ai suoi giocatori della Roma. Primo fra tutti il capitano, Francesco Totti, che recentemente ha dichiarato che gli “piacerebbe in futuro giocare una partita di calcio in uno stadio di proprietà della Roma e dedicato solo al calcio”.

Intanto si sta aprendo una nuova questione: il museo delle due società di calcio. Secondo le ultime notizie apparse sulla stampa la Fondazione Roma sarebbe intenzionata a insediare il museo dell’A.S. Roma in una palazzina in zona Circo Massimo. Ma oggi il Comune attraverso il delegato Cochi ha fatto sapere che “una iniziativa di questo tipo, sicuramente preziosa per la città di Roma, debba viaggiare di pari passo ed in luogo di medesima dignità, con il museo della Società Sportiva Lazio per un giusto criterio di equilibrio e per riguardo alla storia biancoceleste, società che pratica sport a Roma sin dal gennaio del 1900”. La questione sarà portata  all’attenzione della commissione Cultura e Sport e all’assessorato al Patrimonio competente in materia. Perché “la vita di questo sodalizio, che si avvicina ai suoi 110 anni – conclude Cochi – è così importante da meritare l’immediata istituzione di una commissione per la nascita di un museo, predisponendo incontri, tra gli altri, con la sezione calcio e la polisportiva, che conta ad oggi quasi quaranta discipline praticate a Roma”.

Emanuela Micucci

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