In una ricerca dell’Anci il dizionario dei cognomi dei sindaci di 36 grandi città. Il primo cittadino del Campidoglio imparentato con gli Svevi ma è tipicamente leccese. Roma caput mundi anche dell’etimologia.
Chissà se al sindaco di Roma Gianni Alemanno avrà fatto piacere scoprire di avere lontane parentele con i barbari della Germania invece che con i discendenti di Romolo o Giulio Cesare. Sì perché il suo cognome deriva dalla forma germanica Alemanno/Alamanno, un aggettivo indicante origine, provenienza o comunque relazione con l’Alemagna, l’antica denominazione della Germania. Del cognome del nostro sindaco parla il linguista Enzo Caffarelli in una ricerca pubblicata sul numero di novembre-dicembre di “Anci Rivista” il mensile istituzionale dell’Anci (associazione nazionale comune italiani). Condotto prendendo spunto dal volume “I cognomi in Italia. Dizionario storico e etimologico”, lo studio analizza 36 cognomi di sindaci di grandi città capoluogo del Paese per spiegarne il significato, la provenienza e l’etimologia.
Si parte proprio dal sindaco capitolino per finire in rigoroso ordine alfabetico con Marta Vincenti alla guida del Comune di Genova.
Al Campidoglio, dunque, siede un primo cittadino di origine germanica che a decifrarne il cognome è “molto uomo”; infatti, *ala- vuol dire ‘del tutto, molto’ e *mann(a)- ‘uomo’. Alemagna indicava l’insieme indicava l’insieme delle stirpi degli Svevi, poi la popolazione che si stanziò nella Germania sud-occidentale e nell’attuale Svizzera e, quindi, i tedeschi in generale. L’assegnazione del soprannome, accanto alla ragione etnica, poteva avere valori metaforici: somiglianza, atteggiamenti, ecc. Ma Aleamanno è anche un cognome tipicamente leccese: a Copertino in primo luogo, dove occupa il rango 5 per frequenza, poi Gallipoli, Spongano, Salice Salentino, Veglie e il capoluogo. Oltre che in Puglia si registra a Roma e a Torino e provincia per effetto di movimenti migratori. Ed il sindaco Gianni Alemanno è nato proprio a Bari.
Scorrendo il catalogo dei cognomi si arriva alla lettera C dove troviamo Massimo Cacciari, il sindaco filosofo di Venezia. Corrisponde a caciaro, caciaio ‘chi fa il cacio’ ed è dunque cognome indicante mestiere di produttore o venditore di formaggi. Sergio Chiamparino, primo cittadino di Torino. All’origine vi è un nome di mestiere: il camparo era infatti la guardia campestre. Da Torino a Bologna con Sergio Cofferati, sindaco dal cognome raro, diffuso tra le province di Piacenza, di Lodi, di Milano e di Cremona, indica una persona nota per il suo elmo o che girava sempre con l’armatura. Alla lettera D troviamo il presidente dell’Anci Lorenzo Domenici da Firenze. Cognome che corrisponde alla pluralizzazione del personale Domenico, documentato già in epoca tardo-latina e sostenuto a partire dall’XI secolo dalla devozione per San Domenico di Guzman.
Dalla Toscana Campania con Rosa Russo Jervolino. Il cognome del sindaco di Napoli è tipicamente partenopeo: il 4º per frequenza a Ottaviano e abbonda nel Napoletano. Il passaggio a Ie- di Ge- iniziale è tipico dei dialetti dell’Italia centro-meridionale.
Un salto a Milano e si trova Letizia Moratti. Cognome legato anche al presidente dell’Inter. Alla base è moro (Mo’ri) dunque da un soprannome indicante ‘scuro di pelle’. Con la lettera S si scende al Sud. A Reggio Calabria con Giuseppe Scopelliti. Da un aggettivo etnico, è soprattutto del Reggino ma abbonda anche in Sicilia, e movimenti migratori hanno condotto questo cognome a Roma, Torino e Milano.
Si torna al Nord-Est con Flavio Tosi, primo cittadino di Verona che porta il 9º cognome della città, il 172º cognome italiano per rango ed è a Milano che raggiunge la massima concentrazione: denomina circa 15.000 persone.
La ricerca di “Anci Rivista” ha inoltre analizzato i cognomi analizzati di questi altri sindaci: Giuseppe Buzzanca (Messina), Diego Cammarata (Palermo), Alessandro Cosimi (Livorno), Luciano D’Alfonso (Pescara), Graziano Del Rio (Reggio Emilia), Roberto Di Piazza (Trieste), Michele Emiliano (Bari), Attilio Fontana (Varese), Emilio Floris (Cagliari), Michele Iorio (Campobasso), Renato Locchi (Perugia), Nadia Masini (Forli’), Adriano Paroli (Brescia), Salmatore Perugini (Cosenza), Giorgio Pighi (Modena), Vito Santarsiero (Potenza), Luigi Spagnolli (Bolzano), Raffaele Stancanelli (Catania) e Fabio Sturani (Ancona),.
Interessante notare in questo viaggio nell’Italia seguendo i sindaci che la maggior parte di questi cognomi sono presenti a Roma che si conferma anche in questo un crocevia di popoli e paesi diversi. Roma, Capitale d’Italia e caput mondi.
Emanuela Micucci
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